Julio
Monteiro Martins è nato a Niterói (Brasile) nel 1955. È stato
professore di scrittura creativa al Goddard College (Vermont) dal 1979 al 1980,
all’Oficina Literária Afrânio Coutinho (Rio de Janeiro) dal
1982 al 1989, all’Istituto Camões di Lisbona nel 1994 e alla Pontifícia
Universidade Católica di Rio de Janeiro nel 1995. Ha ricevuto il titolo
di "Honorary Fellow in Writing" dall’Università di Iowa (International
Writing Program) nel 1979.
Tra
i fondatori del partito verde brasiliano e del movimento ambientalista "Os Verdes",
è stato avvocato dei diritti umani a Rio de Janeiro, responsabile dell’incolumità
dei "meninos de rua" chiamati a testimoniare in tribunale sulle stragi dei bambini
abbandonati. Attualmente insegna Lingua Portoghese e Traduzione Letteraria all’Università
Degli Studi di Pisa e dirige il Laboratorio di Narrativa, che è parte del
Master della Scuola Sagarana, a Pistoia.
Nel
suo paese d’origine ha pubblicato, a partire dal 1977, raccolte di racconti,
romanzi e saggi: "Torpalium", "Sabe quem dançou?" (Sai chi hanno beccato
stavolta?), "Artérias e becos" (Arterie e vicoli ciechi), "Bárbara",
A oeste de nada" (A ovest di niente), "As forças desarmadas" (Le forze
disarmate), "O livro das Diretas" (Il libro della democrazia ritrovata), "Muamba"
e "O espaço imaginário" (Lo spazio immaginario).
In
Italia ha pubblicato "Il percorso dell’idea" (1998), "Racconti italiani"
(2000), "La passione del vuoto" (2003
), "madrelingua" (2005) e "L'amore scritto" (2007). Con Antonio
Tabucchi, Bernardo Bertolucci, Dario Fo, Erri de Luca e Gianni Vattimo ha pubblicato
inoltre il volume "Non siamo in vendita – voci contro il regime" (2001).
È stato anche autore di opere teatrali ("L’isteria del marmo", "Per
motivi di forza maggiore", "Aula magna", "Hitler e Chaplin") e i suoi scritti
hanno ispirato opere cinematografiche, come "Garganta" (Gola) del regista Dodô
Brandão e "Referência" (Referenza), del regista Ricardo Bravo.