LA BAMBINA CHE CONTAVA SEMPRE
Monica Dini
Mi piace contare… conto i cartelli stradali, conto gli alberi, i paletti della recinzione della scuola, gli uccelli su i rami, conto le macchine blu, conto le pentole le forchette i cucchiai… conto i miei fratelli quando passa l’ambulanza , per vedere se sono tutti. Conto le sigarette che accende la mia mamma quando parla al telefono con il mio papà. Conto i giorni che manca da casa, sono settecentoventicinque. Sono il capofamiglia… la più grande. Ho contato dieci candeline sulla mia torta di compleanno. Maria mi domanda sempre perché conto, ma lei è piccola ed io la devo proteggere.”Conto per passare il tempo” le rispondo…”Tle, cinque, otto” mi fa eco e poi le faccio dire la filastrocca dell’aglio sul tagliere perché non pronuncia bene la “gl”. Ho accompagnato Michele dal dentista, mi ha stretto la mano e nei suoi occhi azzurri, era svanito il gabbiano. Abbiamo contato le rose di ferro dell’inferriata e ha di nuovo sorriso.
Sono il capofamiglia…peccato che non sia un maschio, la mamma si sarebbe sentita più sicura, ma io sono forte, non ho mai paura e sorrido loro e dico che ce la faremo.
Ma la notte… la notte divento piccola e piango. Metto la testa sotto il cuscino e immagino che sia tu papà a tenermi caldo con le tue mani grandi. Io non sono il capofamiglia, io sono una bambina e quando la mamma accarezza Michele o Maria, io sento un silenzio e non respiro… Stai tranquillo papà, lei non se ne accorge e quando mi guarda triste… senza vedermi, la consolo e le dico: “Ci sono io”… ma la notte piango… la notte mi restringe e il letto cresce e diventa grande… non riesco a contare, non vedo neanche le pecorelle che saltano la staccionata e se non posso contare… divento piccina. A volte, anche se la mamma non vuole, accendo la luce e Maria si gira e mi sorride nel sonno, allora mi consolo… mi sento orgogliosa…loro non sanno che sono piccina!
Perché non ritorni papà, prendi per mano anche me e mi accompagni a scuola? Io non sono il capofamiglia, la mamma da sola non ci può riuscire e se si ammala, con tutto quel che fuma? Ti conto tutti i capelli in testa e anche i baffi se mi tieni in braccio, poi… io torno a giocare.
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