LA DOMANDA
Enzo Cei
Difficile dire quando la domanda
prese a salire in superficie. Nel momento in cui un bimbo si chiede
cosa c'è oltre i monti, si afferma nella maniera più
concreta il richiamo di ogni curiosità.
Infatti, vista da lontano, la cosa già si annunciava come
presagio di tutto.
La domanda. Troppo innocente per valere la risposta.
Dov'era il tempo di prestare l'orecchio alla nascita di un marmocchio
di 4-5 anni?
Chi aveva ancora da faticare intorno a tanto?
E perché gli occhi del bimbo non sapevano vedere le uniche
cose conosciute che le risposte contenevano?
"Le case, le strade, i campi come qui, no!"
Tutto si fermava a quei monti, unica barriera offerta all'orizzonte,
monumento ai limiti di ogni proiezione fantastica; ma anche germinazione
di un già forte e ingenuo "non ci sto".
Trascorsero ancora un po' di anni prima che i monti fossero oltrepassati,
e non fu nemmeno grande la sorpresa di trovare al di là
del "foro" la continuazione delle storie conosciute,
senza meraviglia, come già superate, in quella prima volta.
Di certo, dal sedile posteriore della 600, la luce che dal fondo
della galleria si dilatava, doveva rappresentare più di
ogni altra cosa quella natura che, con inespugnabile lentezza,
avrebbe delineato tutti i suoi contorni.
Già tutti presenti.
Enzo Cei, nato a Pisa nel 1949
e residente a Lucca, fotografa e stampa il bianco nero dai primi
anni '70. Nel rispetto della sua etica, rifuggendo nostalgie e
sentimentalismi, ha scelto di occuparsi di storie in cui la fotografia
possa esercitare la propria funzione di indagine e di documento.
Ha tenuto workshops fotografici e insegnato in scuole per la formazione
di fotografi professionisti. Parte della sua ultima mostra è
presentata sulla Rivista Sagarana n° 5, col titolo "
Certi cernevali".
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