L'ALDIQUÁ
Eduardo
Galeano
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Spettabile
Signor Futuro, voglia gradire i sensi della mia più alta stima: Le
scrivo questa lettera per chiederLe una gentilezza. Auspico che perdonerà
il disturbo che potrò arrecarLe. No, non si spaventi, non voglio conoscerLa
personalmente. Lei sarà sicuramente un uomo molto impegnato, e non immagino
neppure quanta gente vorrà avere quest'onore, ma non io. Quando una zingara
mi prende la mano io me la do a gambe prima che possa commettere una tale nefandezza. E
ciò nonostante, misterioso signore, Lei è la promessa che i nostri
passi inseguono aspirando ad un senso ed un destino. Ed è questo il mondo,
questo e non un altro, il posto dove Lei ci aspetta. A me e ai tanti altri che
non credono negli dei che promettono altre vite nei remoti alberghi dell'Aldilà. Ecco
il problema. Stiamo perdendo il mondo. I violenti lo prendono a calci come se
fosse una palla. Ci giocano i signori della guerra, come se fosse una bomba a
mano. E i voraci lo spremono come un limone. Con quest'andazzo ho paura che prima
di quanto pensiamo diventerà un sasso morto che gira nello spazio, senza
terra, senz'acqua, senz'aria e senz'anima. Sta qui il problema, Signor futuro.
Io sollecito, noi sollecitiamo che Lei non si lasci sfrattare. Per esserci, per
essere abbiamo bisogno che Lei continui ad esserci, che Lei continui ad essere.
Che Lei ci aiuti difendere la sua casa, che è la casa del tempo. Per
favore faccia per noi quest'atto eroico. Per noi e per gli altri: gli altri che
verranno domani, se mai avremo un domani. Le porgo i più cari saluti. Un
terrestre.
(Testo tratto dalla raccolta "O Teatro do Bem e do Mal", LP&M
editora, Porto Alegre, Brasile, 2003. Traduzione di Julio Monteiro Martins insieme
ai suoi allievi della Laurea di Specializzazione in Portoghese dell'Università
di Pisa Ilaria Biagi, Nunzia Vincenza De Palma e Barbara De Cagna.)
Eduardo
Hughes Galeano (Montevideo, 3 settembre 1940) è un giornalista e scrittore
uruguaiano i cui libri sono stati tradotti in molte lingue. Le sue opere trascendono
i generi canonici in quanto combinano documentazione, narrazione, giornalismo,
analisi politica e storia. L'autore stesso non si riconosce quale storico, dicendo:
"Sono uno scrittore ossessionato dal ricordo, soprattutto dal ricordo del
passato dell'America e, in particolare, dell'America Latina, terra amatissima
condannata all'amnesia".
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