IL SEPOLTO VIVO
Carlos Drummond de Andrade
È sempre nel passato quell'orgasmo,
è sempre nel presente anche quel doppio,
è sempre nel futuro quel terrore.
È sempre nel mio petto quell'artiglio.
È sempre nel mio tedio anche quel gesto.
È sempre nel mio sonno quella guerra.
È sempre nel mio tratto l'ampia frattura.
Sempre nella mia firma l'antica furia.
Sempre nello stesso inganno altro ritratto.
È sempre nei miei salti il limite.
È sempre sulle mie labbra il timbro.
È sempre nel mio no che sta quel trauma.
Sempre nel mio amor la notte irrompe.
Sempre dentro di me il mio nemico.
E sempre nel mio sempre la stessa assenza.
In lingua originale:
O ENTERRADO VIVO
É sempre no passado aquele orgasmo,
é sempre no presente aquele duplo,
é sempre no futuro aquele pânico.
É sempre no meu peito aquela garra.
É sempre no meu tédio aquele aceno.
É sempre no meu sono aquela guerra.
É sempre no meu trato o amplo distrato.
Sempre na minha firma a antiga fùria.
Sempre no mesmo engano outro retrato.
É sempre nos meus pulos o limite.
É sempre nos meus làbios a estampilha.
É sempre no meu não aquele trauma.
Sempre no meu amor a noite rompe.
Sempre dentro de mim meu inimigo.
E sempre no meu sempre a mesma ausência.
(Tratto dalla raccolta Cuore numeroso, Donzelli ed., 2002. Traduzione di Vincenzo Arsillo).
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