L’UOMO, LA LOTTA E L’ETERNITÀ

Murilo Mendes

 

Indovino nei piani della coscienza
due arcangeli che lottano con sfere e pensieri
mondo di pianeti in fuoco
vertigine
squilibrio di forze
materia convulsa brucia per definirsi.
Oh anima che non conosci tutte le tue possibilità,
il mondo è ancora piccolo per riempirti.
Scuoti le colonne della realtà,
sveglia i ritmi che stanno dormendo.
Alla guerra! Guarda gli arcangeli che si sbranano!

Un giorno la morte restituirà il mio corpo,
la mia testa restituirà i miei pensieri cattivi,
i miei occhi vedranno la luce della perfezione
e non ci sarà più tempo.


In lingua originale:


O HOMEM, A LUTA E A ETERNIDADE

Murilo Mendes


Adivinho nos planos da consciência
dois arcanjos lutando com esferas e pensamentos
mundo de planetas em fogo
vertigem
desequilíbrio de forças,
matéria em convulsão ardendo pra se definir.
Ó alma que não conhece todas as suas possibilidades,
o mundo ainda é pequeno pra te encher.
Abala as colunas da realidade,
desperta os ritmos que estão dormindo.
À guerra! Olha os arcanjos se esfacelando!


Um dia a morte devolverá meu corpo,
minha cabeça devolverá meus pensamentos ruins
meus olhos verão a luz da perfeição
e não haverá mais tempo.

 

(Traduzione di Julio Monteiro Martins insieme a Mirella Abriani e ai suoi studenti dell’Università di Pisa Chiara Zucconi, Francesca Renda, Simona Giannace, Marco Merlini, Lorenzo Tamburini, Alessandra Pescaglini e Gabriele Ceriani)


Murilo Mendes è nato a Juiz de Fora, nello stato di Minas Gerais (Brasile), nel 1901, ed è morto a Lisbona nel 1975. Dopo un esordio modernista, nel 1935 ha pubblicato con Jorge de Lima il volume di versi Tempo e Eternidade, cui sono seguite numerose raccolte poetiche fra cui si ricordano: A Poesia em Pânico (1938), Poesia Liberdade (1947), Tempo espanhol (1959), Convergência (1970).
Nel 1968, nel corso di un soggiorno romano di diciotto anni in qualità di Professore di Letteratura brasiliana presso la Facoltà di Lettere, Murilo Mendes ha scritto direttamente in italiano la quasi totalità delle poesie pubblicate poi in Ipotesi (Guanda ed. 1977) a cura di Luciana Stegagno Picchio, ora ristampate (Zone ed., Roma).


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