TACITO SOCCORSO ALL’OMBRA DEL REICH (3)
Markus Mohr
Tacito soccorso per Scheungraber
Già durante il processo tenutosi in Italia, il camerata alpino Scheungraber poté contare, nella sua strategia di negare ogni addebito, sull'incondizionato sostegno del Kameradenkreis , nella persona di niente di meno che l'avvocato Gerhart Klamert, anch'egli ex soldato della Wehrmacht, dal 1953 membro del Kameradenkreis , di cui fu secondo presidente dal 1994 al 2002, e da ultimo presidente del consiglio degli anziani. In numerosi contributi pubblicati su “ Die Gebirgstruppe ”, la rivista dell'organizzazione, sminuì i crimini degli alpini definendoli “fatalità” oppure “fantasticherie”, continuamente “messe in scena da scribacchini che odiano abissalmente”, mentre il tribunale di La Spezia venne definito dopo la sentenza “tribunale speciale à la Freisler”.
Oggi Klamert non è più il difensore di Scheungraber. Poco prima dell'apertura del processo, i protocolli delle intercettazioni misero in luce che Klamert aveva aiutato Scheungraber ad organizzare incontri nelle osterie bavaresi con gli alpini chiamati a testimoniare dal pubblico ministero. Dopo questi fatti, Scheungraber assoldò altri tre avvocati per difendere i suoi interessi. Uno di essi, Rainer Thesen di Norimberga, è ufficiale della riserva, sostiene la memoria della Wehrmacht nella truppa, scrive lettere alla Junge Freiheit e per il KK ha vinto una causa contro Ulrich Sander, il portavoce dell'”Unione dei Perseguitati dal regime nazista”.
Il secondo difensore presente all'apertura del processo, Christian Stünkel di Jena, appartiene alla corporazione studentesca Halle-Leobener Germania (motto: “onore, libertà, patria”), ed è conosciuto dal 2005 in Turingia e Sassonia-Anhalt come alacre difensore di neonazisti organizzati.
Il terzo avvocato di Scheungraber si chiama Dr. Klaus Goebel, di Monaco. Nel luglio del 2008 la “ Süddeutsche Zeitung ” riferì che intratteneva strette relazioni con l'organizzazione Tacito Soccorso (SZ, 18.07.08) - una minimizzazione. Già nell'autunno del 1989, su richiesta del presidio unanime, Goebel era stato eletto nel consiglio di amministrazione del Tacito Soccorso, in cui, secondo il regolamento, possono entrare solo “membri di lungo corso, con pluriennale esperienza nelle attività dell'organizzazione”.
Quando nel 1994 sorsero complicazioni riguardo all'esenzione fiscale della società, il presidente in persona Horst Janzen incaricò Goebel di valutare l'opportunità di sporgere denuncia contro la decisione dell'erario. Lo stesso Goebel si è poi distinto come difensore del macellaio delle SS Anton Malloth e del negazionista David Irving. E se non si è mostrato di persona all'apertura del processo a Scheungraber, deve aver avuto i suoi motivi. I giornalisti Schröm e Röpke scrivono sull'importanza di Goebel: “L'avvocato era da anni in contatto con gli ambienti dell'estremismo di destra e del negazionismo – ma anche con le più alte sfere della CDU e della CSU. Goebel era un uomo con eccellenti relazioni”. In altre parole: chi agisce in posizione tanto esposta per oltre due decenni, può essere considerato lo spiritus rector dell'organizzazione. Da Rudel a Kappler, passando per Barbie, Priebke, Scheungraber, fino a Goebel: il Tacito Soccorso è sempre pronto.
La sentenza della Spezia nel frattempo è passata in giudicato, ma Scheungraber è ancora a piede libero, perché in nessun caso i cittadini tedeschi vengono estradati. Per come si sta sviluppando il processo di Monaco, c'è da pensare che lo resterà anche in futuro, e che lo si vedrà ogni anno ai raduni di Mittenwald, tra giovani e vecchi alpini.
Traduzione di Antonello Piana
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