IN PIAZZA
- Brano
tratto dal romanzo Boccalone -
Enrico Palandri
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Allora, ale: riconoscevo sempre lei per prima, i riccioli la bicicletta e la maglietta
turchese; ti viene incontro e ti racconta sempre qualcosa, e non si inventa nulla.
non so come faccia ad avere sempre tante cose da dire; fa parte del suo modo di
fare e di stare in piazza maggiore. Quando è bella la piazza sembra
il falansterio: luogo dei corteggiamenti amorosi, dei brevi incontri, degli sguardi
o del lungo bighellonare, starci dentro è facile e divertente; e questo
era maggio, la voglia di simili e di diversi da te, presentarsi attraverso piccoli
segni, piccoli gesti, poche parole: un fiore all'occhiello, una cravatta da studentello,
un foulard, un luogo di ritrovo per i vanitosi e i noncuranti delle apparenze. Ale
in piazza parla quasi solo con le sue amiche, ma guarda sempre altrove; io sono
abbastanza simile a lei, indugio come un gatto assonnato tra i gruppi di persone,
un bacio ogni tanto, essere sorpreso di incontrare qualcuno che non vedo da un
po', indovinare chi posa le sue mani sui miei occhi, pensare a nulla allora
si parla con distrazione, fingendo di essere là: scherzando di tutto, sempre
altrove, con gli occhi che girano intorno cercando qualcuno che non c'è;
a volte invece si trova, e spesso si rimane a guardarlo, qualcuno, altre volte
ci si fa coraggio e gli si dice qualche cosa, qualcosa di inutile e ovvio da cui
capisca che volevate solo andargli vicino. A me piaceva tutto in quel periodo,
ero affascinato da tutte le persone che incontravo, non riuscivo a fare nessuna
selezione, tutti erano stupendi per me; ero convinto che ognuno possedesse qualche
piccolo segreto e che in una notte si poteva diventare amici quel che bastava
per confidarselo; non mancavo mai, tutta quella bella gente, la piazza era la
centrale dei desideri, beata la mia superficialità! Una stupenda vista
sull'umanità e su tutto il mondo, deve ancora capitarmi di nuovo.
(Brano
tratto dal romanzo Boccalone, Tascabili Bompiani, Milano, 2002.)
Enrico Palandri è nato a Venezia nel 1956. Tra i suoi libri, Le
vie di ritorno, Angela prende il volo, Le colpevoli ambiguità di Herbert
Markus, Le pietre e il sale, La deriva romantica.
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