L'IMPIEGATO BELMIRO -
Un frammento del romanzo -
Cyro dos Anjos
Come mi
intenerisce questa via Erê! Sono qui, di nuovo, e sarebbe stato meglio che
non me ne fossi mai andato. La verità è nella via Erê e non
nell'Arpoador*1. E' qui, in questa sala da pranzo, dove l'orologio
a muro suona ore caraibiche, che trovo un riparo sicuro anche se precario. Emília
continua ad essere precisa come sempre. Le cose, grazie a dio, non si sono mosse
dal loro posto. Tutto è rimasto come l'ho lasciato e come è sempre
stato. Tranne che per l'assenza della povera Franceschina, niente è cambiato
nel corso di questi dodici anni. Tuttavia, le trasformazioni interiori mi hanno
devastato. E' stato un anno difficile quello che è passato! Il vecchio
Borba non credeva nella pace delle cose e diceva che le sventure arrivano, poi,
una dietro l'altra. E'stato così il '35, un anno burrascoso. Sarà
passato l'uragano? Fino ad allora, la vita mi era sembrata così statica
che pensavo addirittura che il senso della mia vita fosse nel passato. Perché
mai cercare un senso alla propria esistenza? Nelle sconfinate pianure del sertão
ci sono piccoli alberi che non danno né frutti, né ombra, né
hanno radici con proprietà medicinali. Forse, sono lì solo per riempire
il paesaggio selvatico. Non è che anche io sono qui per riempire il vasto
mosaico umano, punto di luce o di ombra, molecola meramente pittorica, senza nessun
altro destino? Dovrei rassegnarmi a questo, ma il filo d'erba pensante, inquieto,
ha voluto chiarirsi. (...)
Nota: 1
quartiere ricco sul lungomare di Rio de Janeiro che divide Ipanema da Copacabana
(Frammento tratto dal romanzo "L'impiegato Belmiro" di Cyro dos Anjos,
tratto dal Suplemento Literįrio de Minas Gerais, 2005, Brasile. Traduzione
di Julio Monteiro Martins insieme ai suoi allievi del 3° anno di Lingue all'Universitą
di Pisa.)
Cyro dos Anjos
č uno dei pił importanti romanzieri brasiliani della prima metą del Novecento.
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