Questa
sera
Philippe
Delerm
Quel senso di libertà, ormai, lo provi giusto una volta l'anno. Forse
verso il quindici di agosto, forse un po' prima: non si ha ancora la sensazione
che l'estate si avvicini alla fine, eppure le serate sono più corte. In
un paesino minuscolo. Le nove di sera. Qualcuno sta ancora cenando, sotto un ombrellone
che non serve più: il cortile davanti a casa è già in ombra.
Hanno l'aria di star bene, immersi in un silenzio placidamente masticatorio. Mangiano
carne fredda e insalata, il piatto del formaggio è posato accanto alla
caraffa e anche il cesto della frutta. Nella curva dei loro gesti si vede che
hanno la sensazione di aver fatto la scelta giusta. È strano, ma provi
anche tu la stessa sensazione, perché hai mangiato un po' prima e adesso
passeggi al fresco, piano piano, salutando chi ancora cena seduto a tavola. Rannicchiate
sui gradini della chiesa, tre liceali chiacchierano, ininterrottamente, senza
ridere; non riesci a capire i loro discorsi, ma la musica delle frasi ha una serenità
particolare, nel fresco della sera che si diffonde a poco a poco. Dopo aver cenato,
un gruppo di ragazzini ha inforcato di nuovo la bicicletta. Girano intorno alla
piazza, ma senza esibizioni, senza impennate, senza gimcane furiose: ogni pedalata
sembra scaturire da una sorta di gravità interiore, come volessero decantare
l'essenza del piacere ciclistico. Un padre in bermuda porta sulle spalle una bambina
fresca di doccia, nel suo pigiamino verde chiaro. Si sporge in avanti, la bimba
sfiora l'acqua della fontana, reclama "ancora, ancora" ma poi non insiste,
e si lascia mettere a dormire. C'è un vecchietto con il cappello che porta
fuori i suoi cani, zoppicanti come lui, ma il loro claudicare alternato ricorda
più la complicità che la sofferenza. Passa un'automobile, e il vecchio
la segue a lungo con lo sguardo. Non c'è un alito di vento. Questa libertà,
quasi palpabile nell'aria dolce, la senti bene stasera: tutti hanno scelto. Davvero.
(Tratto dal libro
Una passeggiata al parco, Frassinelli editrice, Milano, 2004. Traduzione
di Alessandra Emma Giagheddu.)
Philippe Delerm è nato nel 1950 nel Sud-Est della Francia e vive in Normandia. Sposato, padre di un figlio, è professore di lettere al Collège de Bernay; è autore di numerose opere, alcune per l'infanzia. Ha esordito in Italia con La prima sorsata di birra, cui sono seguiti numerosi altri libri di grande successo.
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