LA VIOLENTA TENEREZZA
Alex Fleites
Era
lì, incanutito,
in mezzo alla gente
che a quell'ora
correva verso il lavoro
Coi pantaloni abbattuti,
le scarpe tristemente moderne,
era come se per la prima volta
non sapesse dove andare;
come se a settanta e rotti anni
non fosse più il padre di nessuno,
né lo sposo di nessuno,
e tantomeno il figlio di nessuno
Io volevo gridargli
che non smettesse di sbracciarsi,
ma i clacson e la luce,
ma la ruggine e la brezza corrosiva,
ma la sua acredine e il mio essere inerme,
e tante, tante cose,
impedirono che almeno una volta
gli facessi sentire
la violenta tenerezza
Alex Fleites, nato a Caracas nel
1954 da esuli politici cubani, vive all'Avana fin dai primi
anni
della rivoluzione.
Critico teatrale e giornalista, è stato caporedattore
della rivista "El Caimán Barbudo" e attualmente
lo è della rivista "Unión". Ha pubblicato
i versi di Primeros argumentos (1974), Dictado
por la lluvia (1976), A
dos espacios (1983), De vital importancia (1984),
Memorias del sueño (1989), El asesino de
la mujer que pasa (1993) e Ómnibus de noche (1995),
da cui traggo le poesie qui tradotte. In Italia è uscita
una guida che Fleites ha scritto con Aldo Garzia, Cuba
cultura (Teti,
Milano 1997).
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