PHI
Philip Lamantia
‘mistero del quotidiano' niente di sovrascritto su nulla ecco il titolo per il gioco del cigno
sarà scritto mai pronunciato nella radura più arrapata
si stanno assemblando le forze Non è stato mai fatto
c'è la schiuma del suo niente che non è stato mai scritto sentito nel suono del gong senza labbra a pronunciarlo un corno s'intravedeva dalla X il caso in discussione sul fuoco della corteccia in espansione
ci sarà morte non c'è morte nel sale gli amanti si coalizzano mai saputo come non celare eppure la luce evolve un quinto sigillo le ondate raggrinzite della scrittura sui fari puri e ciechi si concentra la focalizzazione della foresta onirica
da leggere che non è stata mai scritta
In lingua originale:
PHI
Philip Lamantia
‘mystery of every day'
nothing has been written over nothing there's the title for the
swan's game
there will be written never spoken in the horniest glade
forces are moving It was never done
There is the foam of its nothing that was never written heard in a gong
without lips to speak it a horn it was peeking through X
the matter at hand
on the fire of the expanding cortex
there will be death there is no death in salt the lovers coalesce
never known how not to conceal
and yet light grows to a fifth seal
the rumpling waves of what is written
the pure blind beacons are the focus to the dream forest
to be read that has never been written
(Poesia tratta dalla raccolta Meadowlark West , City Lights Books, 1986. Traduzione a cura di Pina Piccolo.)
Nato a San Francisco da genitori italiani, il poeta statunitense Philip Lamantia (1927-2005) è noto per le poesie oniriche in cui l’accostamento del subconscio alle esperienze della vita quotidiana genera versi grondanti di estasi, terrore ed erotismo. Fu il primo poeta statunitense a far parte del movimento surrealista quando a 15 anni alcune delle sue poesie vennero pubblicate su riviste del movimento surrealista in Europa. Più tardi la sua poetica d’avanguardia fu legata quella dei poeti della Beat Generation. Invitato a recitare le sue poesie alla Six Gallery la stessa mitica sera del 7 ottobre, 1955 in cui Allen Ginsburg lesse per la prima volta Howl, Lamantia preferì leggere le poesie di un su amico poeta, John Hoffman, scomparso iin circostanze misteriose alcuni anni prima in Messico. Alcune delle poesie di Lamantia presentate in traduzione in Sagarana appartengono a un ciclo poetico rifiutato dall’autore stesso in seguito alla conversione al cattolicesimo. City Lights le ha riproposte in un unico volume a cura del poeta Garrett Caples, pubblicandole postume nel 2008 con il titolo Tau, insieme all’inedita raccolta Journey to the End, di John Hoffman.
Di Lamantia, la moglie Nancy Peters, editor e co-proprietaria di City Lights dice: “ Trovò nel mondo narcotico della notte una specie di controparte moderna al castello gotico – una zona pericolosa che va attraversata a livello esistenziale o simbolico. “
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