L’EBAYER
Alessandra Pescaglini
“Sono partita dall'inglese, è da lì che armata di dizionario monolingue e dei vecchi libri di testo del liceo ho decretato l'inizio del nuovo ciclo. Dovevo decidermi a ripassare quel maledetto inglese, ai giorni d'oggi o sei un dentista con il tuo studio in provincia e nessuno ti verrà mai a chiedere il preventivo in inglese, a meno che non salti una qualche otturazione a un turista americano di passaggio, oppure non c'è modo di inserirti nel mondo del lavoro senza saperlo. Quindi anche se non avevo mai dimostrato grande propensione per le lingue, ho dovuto mio malgrado impastarmi al palato quei suoni nasali così lontani dalla mia bella e soprattutto comprensibile radice latina”.
A Febbraio Marta e Pietro sarebbero dovuti andare a vivere insieme, finalmente dopo sette anni di fidanzamento in casa si creavano le condizioni per l'agognata emancipazione famigliare. Pietro aveva trovato un buon lavoro, i famosi contratti a tempo indeterminato, in una banca, le uniche che sembravano resistere alla miserrima crisi nazionale. Lei si sarebbe arrangiata con lavoretti di qua e di là, nulla di stabile nonostante la sua specializzazione post laurea in archiviazione dei documenti storici, ma era un inizio, una prospettiva di felicità lampeggiante; come nei cartelli elettronici in autostrada che indicano gli ingorghi di traffico o sollecitano a rallentare, nel suo cartellone elettronico stava scritto proprio questo: “La felicità è prossima, aspettatela!”.
“Qualche giorno fa ho messo un'inserzione su ebay, sto cercando di vendere la mia borsa di Gucci nuova, un regalo a cui posso rinunciare viste le cifre che sono disposte a sborsare le mie coetanee (saranno poi coetanee?) per questo lusso. Perché si sa, portare al braccio una borsa completamente drappeggiata col logo G, ti fa sentire subito meglio, una che conta, alla moda, di classe, insomma non una sfigata qualunque che compra borse di ecopelle al mercatino. La borsa ti fa appartenere al sistema, ti identifica con quello e ti mantiene a galla, circolante per le strade col passo sicuro, soddisfatta della tua autoimmagine di amazzone al galoppo. Io sono già sotto il livello delle acque di mezzo metro buono e mi faccio sempre più pesante. Voglio disfarmi di quella orribile borsa che sta sulla poltrona di camera mia e continua ad ammiccarmi il suo essere vincente nel mondo”.
Non si riesce a capire esattamente cosa sia successo tra Marta e Pietro, le ragioni sotterranee che hanno fatto sì che le prospettive di felicità annunciate si tramutassero in un vociare stridente e isterico, quello che si sa è che col nuovo lavoro di Pietro è arrivata anche la nuova fidanzata di Pietro, una collega di banca. Forse era prevedibile, il settimo anno è quello riconosciuto anche dalla saggezza popolare come il più pericoloso, il più subdolo, perché proprio quando uno pensa che sia passato abbastanza tempo per poter dire qualcosa di affidabile sul proprio partner, questo ci sorprende, fa un guizzo di coda inaspettato e risale la corrente del fiume lasciandoci sole alla foce, nell'imminente sbocco verso l'oceano. E' un gioco da illusionisti “c'era e adesso non c'è più”, e comunque l' oroscopo di Marta lo diceva che sarebbe stato un anno di considerevoli perdite, solo che parlava di perdite economiche e a quelle lei era già preparata perché sapeva che con la casa in affitto le spese sarebbero lievitate.
Così si è ritrovata dal giorno alla notte svestita di quella calda e rassicurante coperta che era la sua relazione immaginaria e scaraventata nella mischia, nell'universo delle possibilità, lei, insignificante post-adolescente/pre-adulta di bellezza e intelligenza mediane.
“Non è da molto che faccio parte della comunità degli ebayer, ma ho già capito che più si avvicina l'ora della chiusura dell'asta on-line più le offerte salgono, i compratori stanno in agguato cercando di sventare gli attacchi dei piranha dell'ultimo minuto, quelli che per tutti i giorni della durata dell'inserzione non si manifestano – discretamente se ne stanno ai margini, osservando l' escalation dei prezzi – e poi, pochi secondi prima dello scadere dell'asta ecco che fanno la loro comparsa rilanciando all'offerta di chi diligentemente da giorni cerca di accaparrarsi l'oggetto dei desideri. E' una prova di velocità, di nervi saldi, uno scatto felino tra due animali cha hanno adocchiato la stessa preda e difficilmente se la lasceranno scappare.
A volte mi domando chi siano gli utenti di ebay, come facciano ad avere questa disponibilità di tempo (e di soldi!) per monitorare costantemente i propri acquisti e nell'istante decisivo, che sia di notte o di giorno, dove si decide il trasferimento della proprietà, essere lì pronti col dito sul grilletto della tastiera per sparare fino all'ultimo istante tutte la cartucce ( studenti svogliati? disoccupati disperati? vittime di una società consumistica e superficiale? Ed io che ci faccio qui?)”.
Da quando Pietro se n'era andato, che era la cosa giusta da fare per tutti e due, così le aveva detto, Marta ha ripreso a fumare, la sigaretta riempie le sue giornate come prima lo faceva lui, alla fine è passata da una dipendenza ad un'altra, ha cambiato solo la sostanza chimica, se prima erano gli ormoni che il suo uomo spruzzava nell'aria che la calmavano, adesso era la nicotina che le faceva gli occhi a mezza palpebra. Viveva in una sorta di benefica letargia, di ovattata protezione contro un esterno che esasperava la sua già instabile sensibilità mai addomesticata.
Era in attesa di una illuminazione, di un guizzo di vita che facesse risalire pure a lei la corrente, ma intanto doveva far sì che i giorni passassero e nel modo più fruttifero possibile, imparando l'inglese per esempio, perché c'erano un sacco di persone che monitoravano l'andamento dei suoi umori quotidiani e non permettevano che lei fosse stanca…molto stanca. Chiudeva gli occhi e avrebbe voluto scomparire, volatilizzarsi e questo loro non lo sapevano. Quindi muoveva un passo dopo l'altro in un equilibrio instabile e li illudeva di essere ben piantata a terra. Fingeva radici. C'erano dei momenti che riusciva perfino a darsi un tono, si laccava le unghie di rosso sangue, pettinava le chiome e sosteneva un'immagine felina. Dentro era un agnello sacrificale.
“La nuova proprietaria della mia borsa Gucci si chiama Jamie e da quello che so è una inglese che vive in Basilicata. E' stata brava, ha difeso egregiamente la sua espansione consumistica dagli attacchi finali degli sciacalli nascosti, alle 11,37 a.m, ora della chiusura dell'asta, era lì pronta e vigile al computer con i muscoli tesi per rilanciare alla salita vertiginosa del prezzo che cresceva esponenzialmente di 50 centesimi ogni 5 secondi circa.
Sono contenta che la borsa se la sia aggiudicata proprio lei, mi sta simpatica, non so perché, si è registrata sul sito di ebay con un username molto divertente thinkyplinky che suona un po' come tu- ci- pi-gli. Ci siamo scambiate delle email cordiali mettendoci d'accordo sulle modalità di spedizione dell'oggetto e si è offerta di aiutarmi nelle mie esercitazioni di inglese, ha detto che se avessi avuto altre borse di Gucci o Dolce Gabbana da vendere (magari!) che lei era interessata e per caso è capitato che le accennassi alla mia separazione, ho scherzato che se almeno avessi avuto un vestito da sposa l'avrei sicuramente messo all'asta e ci avrei fatto un bel po' di soldi!
Poi ho seguito insieme a lei la travagliata traversia per l'Italia della mia posta celere 1 plus, il giro interminabili di uffici postali in cui ha transitato il pacco, La Spezia/ Roma Roma/Matera Matera/Roma Roma/Potenza e Potenza/Matera. Conclusione, le poste italiane si trovano oggi un modulo di reclamo in più con richiesta di rimborso per un pacco che sarebbe dovuto arrivare nelle 24 ore successive e invece ci ha impiegato 5 giorni.
Quando finalmente la scatola le è stata recapitata, sono andata a leggermi il feedback che aveva lasciato su di me dove stava scritto che ero una persona affidabile e gentile e che ero squisita in tutti i sensi, un vero piacere fare affari con me….Queste parole mi hanno fatto salire istantaneamente un nodo in gola, gli occhi mi si sono appannati, quella transazione economica occasionale tra due invisibili acquirente/compratore ha suscitato in me una delicatezza inaspettata, quella tra due donne sconosciute che si accennano un sorriso complice nello scompartimento di un treno, una commozione repentina, forse una spia luminosa lampeggiante ad indicare la carenza di carburante.
Allora ho preso il dizionario e stentatamente ho scritto nel mio feedback di risposta: “Thanks for your quick payment. Good luck with your next purchase. Who knows we will cross again! You are a lovely person too”.
Alessandra Pescaglini: sono nata sotto il segno dei pesci e da sempre sono fortemente attratta dagli elementi d'acqua. I granchi/cancri sono i miei inseparabili compagni. Attualmente sono in attesa pure io di un guizzo che mi faccia risalire la corrente.
Per contattare l'autrice scrivere a alessandra_pescaglini@yahoo.it
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