INCHIODO IL DIO PADRE
Ernst Jandl
inchiodo il dio padre onnipotente
creatore del cielo e di tutta la guerra
e nato dentro questa merda il figlio suo
che io stesso m’illudo di essere dibattendomi
per tenere il muso fuori da questo mare di escrementi
e tirare ancora un respiro ma perché poi
perché sono un porco mosso da sconfinata vigliaccheria
incapace di affondare volontariamente nell’inevitabile
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In língua originale:
ICH KLEBER AN GOTT
ich klebe an gott dem allmächtigen vater
schöpfer himmels und aller verderbnis
und an seinem in diese scheiße hineingeborenen sohn
der zu sein ich selber mich wähne um mich schlagend
um mein maul aus diesem meer von kot in die luft zu halten
und immer noch atem zu kriegen warum nur
weil ich ein von maßloser feigheit gesteuertes schwein bin
unfähig willentlich unterzutauchen ins unausweichliche
(Tratto dal sito Cadavrexquis; traduzione a cura di Stefano Beretta. Originalmente pubblicato nella raccolta Lechts und rinks. gedichte statements peppermints.)
Ernst Jandl (Vienna, 1 agosto 1925 - Vienna, 9 giugno 2000) è stato poeta e scrittore austriaco, oltreché traduttore. Artisticamente notevole fu la sua peculiare capacità di usare la lingua in modo umoristico e creativo.Finì in un campo di prigionia inglese dopo la seconda guerra mondiale. Dopo essere stato liberato studiò a Vienna Germanistica e Anglistica. Nel 1949 superò l’esame per l’insegnamento e fino al 1979 fu professore di ginnasio. Sotto l’influsso della "Konkrete Poesie" e del dadaismo Jandl si avviò alla poesia sperimentale. Nel 1952 comparve la prima pubblicazione di Jandl nella rivista Neue Wege. Dal 1954 Jandl strinse con Friederike Mayröcker una forte amicizia, che si trasformò in un sodalizio artistico e di vita. Nel 1973 fu co-fondatore dell’Assemblea di autori di Graz (Grazer Autorenversammlung), dal 1975 suo vicepresidente e dal 1983 al 1987 suo presidente. Con la sua concezione della lingua Jandl divenne un importante rappresentante della poesia sperimentale di lingua tedesca. La sua arte non si mostrò solo nella composizione di poesie, ma anche nella loro recitazione. Il suo pubblico può ascoltare tuttora in originale molti dei "giochi linguistici" (Sprachspielen), interpretati da lui stesso e spesso accompagnati da musica jazz, di cui Jandl era un entusiasta ammiratore. Questi si riallacciano, pur in modo diverso, ai programmi di mistione tra jazz e lirica. Attraverso la loro ironia, le poesie di Jandl mordono la realtà contemporanea, nei suoi risvolti più drammatici come nei suoi aspetti più quotidiani. Si impegnò anche nella poesia per bambini, convinto che giocare con la lingua possa incrementare l’interesse letterario nei bambini. Autori inglesi da lui tradotti sono stati John Cage e Wystan Hugh Auden.
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Ernst_Jandl"
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