LE AVREMO BEN VISTE ANCHE QUESTE DONNE

Philippe Jaccottet






Le avremo ben viste anche queste donne - in sogno o no,
ma sempre nei vaghi recinti della notte -
sotto le loro criniere di giumente, focose,
con lunghi occhi teneri dai bagliori di cuoio,
non già la carne quotidiana in svendita alle nuove
macellerie di immagini, che ingurgiti
solo, fra le lenzuola,
ma l'animale sorella che sfugge e s'indovina,
ancora meno distinta dai suoi riccioli, dalle sue trine
di quanto la vaga linea dell'onda sia dalla schiuma,
l'agile fiera di cui tutti vanno a caccia
e che il più armato non raggiunge mai
perché è nascosta più in fondo al suo stesso corpo
ch'egli non può penetrare - se anche ruggisse di vano trionfo -
perché ella è solamente come la soglia
del suo stesso giardino,
o come un'incrinatura nella notte
incapace di abbatterne il muro, o una tagliola
con il sapore di frutto inumidito, solo un frutto,
dotato però di sguardo - e anche di lacrime.


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In lingua originale:


ON AURA VU AUSSI CES FEMMES

On aura vu aussi ces femmes - en rêve ou non,
mais toujours dans les enclos vagues de la nuit -
sous leurs crinières de jument, fougueuses,
avec de long yeux tendres à lustre de cuir,
non pas la viande offerte à ces nouveaux étals de toile,
bon marché, quotidienne, à bâfrer seul entre deux draps,
mais l'animale soeur qui se dérobe et se devine,
encore moins distincte de ses boucles, de ses dentelles
que l'onduleuse vague ne l'est de l'écume,
le fauve souple dont tous sont chasseurs
et que le mieux armé n'atteint jamais
parce qu'elle est cachée plus profond dans son propre corps
qu'il ne peut pénétrer - rugirait-il d'un prétendu triomphe -,
parce qu'elle est seulement comme le seuil
de son propre jardin,
ou une faille dans la nuit
incapable d'en ébranler le mur, ou un piège
à saveur de fruit ruisselant, un fruit,
mais qui aurait un regard - et des larmes.


   


(Traduzione di Fabio Pusterla.)




Philippe Jaccottet (Moudon, 30 giugno 1925) è un poeta, traduttore e critico francese. Dopo gli studi in lettere all'università di Losanna, ha vissuto a Parigi per un breve periodo, come corrispondente dell'editore Mermod. Nel 1953 si stabilisce a Grignan, nel Sud della Francia, con la moglie pittrice. Traduttore dal greco (Odissea), dal tedesco (Goethe, Hölderlin, Rilke, l'opera omnia di Robert Musil), dall'italiano (Leopardi, Carlo Cassola, Giuseppe Ungaretti, Giovanni Raboni) e dallo spagnolo (Góngora). È oggi considerato uno dei maggiori poeti europei, più volte candidato al Premio Nobel, autore di un'opera dal lirismo asciutto, che interroga la natura, la morte, l'essere al mondo con una preoccupazione di rigore etico. Oltre all'opera poetica, ha pubblicato numerosi volumi in prosa, diari, riflessioni sulla poesia e sulla traduzione ed è autore di acuti articoli di critica sulla poesia francese. Si ricorda in particolare lo studio su Jean-Pierre Lemaire in "Jean-Pierre Lemaire: Les Marges du jour", NRF, dicembre 1981.



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