LUFTWAFFE Ulrich Zieger
Wolfgang Hilbig era sordo
ma il suo blues circola ancora
il coro elettrico dal terziario
una lagna come tempesta ulula e lupi
soffia come la spuma sulle onde
che frantumano i paesi,
Wolfgang Hilbig era rozzo
e il mondo un rullo per il malumore
dove gli animali festeggiano la neve e le sopravvivono
gli animali attraversano le paure nelle stanze
molto semplici sé e il mondo
ha inventato il walzer,
Wolfgang Hilbig era saggio
solo il sorriso se la squaglia
non era così semplice come sembrava ai guardiani
del silenzio dei bronzi dai piedi d’argilla
non è facile per l’uomo che vive nel giusto
e cosparge veleno e oro,
Wolfgang Hilbig era mite,
si litigava con lui per amore più agognato
la maggior parte del raccolto finisce in suono e fumo
al tutto si augura l’odio sulle spalle
solo l’odio porta la striscia di luce del mattino
da dove viene non lo sa nessuno,
Wolfgang Hilbig era pesante,
i migranti dell’insensatezza resistono
nelle nuvole che sono sempre così schive
e prendono la parola solo in montagna
eccole là lontane dallo spettro
e scura di vergogna luccica la passerella
Wolfgang Hilbig era leggero,
molteplici cuori attestano la contraffazione
ancora nel profondo dei catini nel manicomio stridente
poi scappano ad abbracciarsi
poi corrono via.
Traduzione di Antonello Piana
Ulrich Zieger
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