Z. H.

Krzysztof Karasek



Oggi non ricevo nessuno ,

sono occupato a morire.

Sedevo con le spalle alla finestra, fuori gelava,

ma l'aria nella stanza era fredda,

scura del fumo di sigarette

e della voce roca di un morente.

Stava morendo già da tempo. Dapprima caddero

i fieri strumenti del corpo: le gambe, i polmoni.

Non posso raccogliere un foglio se mi cade dal letto, diceva.

Alla fine gli restò solo la testa,

prezioso capitello del corpo,

come scrisse una volta,

e svolazzante colomba del cuore.

Il gelo mi penetrò sempre di più il corpo

– meno 15 gradi – circondò le gambe,

poi i piedi, il ventre. Le costole, il cuore

diventarono la Terra Promessa

ma sedevo immobile, non lasciando trasparire

che qualcosa sentivo.

Ti sei meritato la tua isola, dissi.

Mi si svegliò dentro lo spirito del vecchio fienile.

Una benefica oscurità mi percorse la schiena.

Bisogna finire l'infinito, aggiunsi.

Lo spazio è popolato

anche se non si vede nessuno.

Grammatica o profezia,

temprare il mondo,

scartare l'inquietudine – blateravo –

un viaggio verso la cima del monte.

Non ci capivo nulla.

E d'un tratto, con voce chiara:

il coraggio di un singolo uomo

fa di lui la maggioranza.

Che ci faceva qui un uomo come lui?

Guardava negli occhi il buio.

Se ne andava per così dire

a regolare i nidi degli uccelli.

Credo a mia moglie e al cane.

Ma quando non ho della carne in mano

osservo il cane, disse.

Se ne andava in uno spazio freddo,

che cercava di addomesticarlo.

Era ieri

ed è come sempre anche oggi. È successo

ed ha smesso di far male. Il freddo ci abbracciò

come una vera patria. Affrontò

la superficie della comprensione.

Chi cerca non trova, aggiunse.

L'orologio esige un complice silenzioso.

 


(Tratto dalla raccolta Gondwana e inne wiersze, e pubblicata in Italia sulla rivista Crocevia, n° 9/10, Besa editrice, Nardň, 2008. Traduzione dal Polacco di Marina Fabbri.)



Krzysztof Karasek , poeta e crítico letterario, è nato a Varsavia nel 1937. Ha esordito come poeta nel 1966 con tre poesie pubblicate sul n° 9 del mensile “Poezja”. Nel 1970 esce la sua prima raccolta poetica, Godzina jastrebi (“L'ora degli sparvieri”), seguita nel 1972 da Drozd i inne wiersze (“Il tordo e altre poesie”) e poi da numerose altre; l'ultima è Gondwana i inne wiersze (2006, “Gondwana e altre poesie”).






         Precedente   Successivo        Copertina