JOSÉ
- Brano
tratto dal romanzo E Johnny prese il fucile - Dalton
Trumbo
(...)
Quando lavorava al panificio camminava tutta la notte. Percorreva undici miglia
ogni notte. Camminava con le sue gambe sul pavimento di cemento le braccia libere
oscillavano sui fianchi. Non era quasi mai stanco. A ripensarci bene non era male.
Cammini tutta la notte lavori sodo e alla fine della settimana ti prendi diciotto
dollari. Non era male. La notte del venerdì era la piú pesante
per il reparto spedizioni perché l'indomani mattina i furgoni avrebbero
dovuto portare in giro tanti pani torte tortine e sfilatini da bastare ai clienti
fino a tutta la domenica. Questo significava il venerdí notte un lavoro
d'inferno e camminate a non finire. Ma non era male. Il venerdí notte facevano
sempre venire dalla Missione Mezzanotte un uomo in piú ad aiutare. Questi
che venivano dalla Missione puzzavano sempre di disinfettante erano molto sciatti
nel vestire e impacciati nel muoversi. Sapevano che bastava la puzza del disinfettante
per far capire che erano poveracci della Missione. La cosa non gli garbava proprio
e si poteva capire il perché. Erano sempre umili e quando erano abbastanza
svegli lavoravano sodo. Ce n'erano certi che non erano affatto svegli. Certi non
sapevano nemmeno leggere le indicazioni sui bidoni. Ce n'era uno che veniva dalle
foreste della Georgia. Non aveva mai messo piedi in una scuola. I piú lavativi
venivano dal Texas. Una notte la Missione ci mandò un portoricano. Si
chiamava José. Ora la notte del venerdí il reparto spedizioni era
una vera babele con tutte le scatole gli scarti e le rastrelliere sparse sul pavimento
dei corridoi e i ragazzi che si chiamavano urlando e il frastuono dei trasportatori
a cinghia e i forni rotatori di sopra che stridevano scivolando su piastre arroventate
e mai lubrificate. C'era senza dubbio una gran confusione e la maggior parte di
quelli che venivano dalla Missione restavano disorientati la prima volta. Ma non
cosi José. Abbracciò con lo sguardo tutto il salone ascoltò
le istruzioni e poi si mise al lavoro. Era un tipo alto con gli occhi bruni piuttosto
bello per essere un messicano o portoricano o cos'altro diavolo era. Aveva qualcosa
che lo differenziava subito dagli altri poveracci della Missione o forse era semplicemente
stato un po' piú fortunato. Il venerdì notte mangiavano tutti
dalla gavetta invece di andare al ristorante perché li c'erano delle panchine
e degli armadietti ci sedevamo sulle panchine mangiavamo in fretta e tornavamo
a lavorare. José non aveva portato niente da mangiare così rubammo
mezzo litro di latte dalla ghiacciaia del panificio e ci aggiungemmo un filoncino.
José fu molto grato. Mentre masticava il filoncino e beveva il latte chiacchierava.
Disse che la California era un paese meraviglioso. Disse che era perfino piú
bella di Porto Rico. Disse che presto sarebbe arrivata la primavera e avrebbe
potuto dormire nel parco. Disse che la California era un posto meraviglioso per
la gente che non aveva da dormire perché non faceva mai tanto freddo e
bastava avvolgersi in un soprabito nel parco per fare una bella dormita tutta
la notte grazie. Disse che gli sarebbe piaciuto avere un lavoro fisso al panificio
perché così sarebbe riuscito a tenersi pulito. Non gli piaceva essere
sporco e non gli piaceva il disinfettante che mettevano nell'acqua alla Missione.
C'erano tanti poveracci giú alla Missione che se ne fregavano del disinfettante
ma a lui dava molto fastidio. Disse che era venuto in California per entrare
nel cinema. No non voleva fare l'attore. Ma dovevano essercene di lavori per un
giovane pieno di ambizioni come lui in un giro d'affari come quello del cinema.
Disse che gli sarebbe piaciuto lavorare nel reparto ricerche di qualche stabilimento
cinematografico. Forse qualcuno poteva dirgli come si fa a trovare lavoro nel
cinema si? I ragazzi lo guardarono e grugnirono. Se soltanto uno di loro avesse
saputo come trovare lavoro in uno stabilimento cinematografico non l'avrebbero
preso essi stessi da tempo senza starsene li ad ammuffire in quel pidocchioso
panificio? No. Nessuno sapeva come aiutare José a trovar lavoro in uno
stabilimento cinematografico. José si limitò a scrollar le spalle.
Era molto difficile disse. Appena arrivato a New York gli andava molto bene ma
poi una ragazza ricchissima si era innamorata di lui e aveva dovuto venirsene
via. Una ragazza ricchissima si era innamorata di te José? Si. Aveva
trovato un lavoro come autista presso una famiglia molto ricca e poi la figlia
aveva preso a benvolerlo cosi José e la figlia avevano stretto un patto.
La figlia voleva imparare lo spagnolo e José voleva migliorare il suo inglese
così si davano reciprocamente delle lezioni. Ma poi la ragazza si era innamorata
di lui e voleva sposarlo e cosi aveva dovuto lasciare New York e venire in California. I
ragazzi che erano seduti nello spogliatoio si guardarono l'un l'altro e non dissero
niente. Tutti quelli che venivano dalla Missione ne avevano una da raccontare.
Tutti avevano visto i soldi molto da vicino poi era successo qualcosa e ora eccoli
nella Missione. Per quanto tu li interrogassi e dimostrassi che la loro storia
era tutta una balla non c'era niente da fare non mollavano. Non potevano mollare.
La loro storia era l'unica scusa che avevano per essere quello che erano così
che alla fine i ragazzi del panificio finirono per accettare tutte quelle storie
senza dire niente. Cosí quando José ebbe concluso la sua chiacchierata
grugnirono e tornarono al loro posto di lavoro. La settimana seguente era la
settimana di Pasqua. Significava panini dolci con l'uvetta con segnata sopra una
croce e significava anche molto lavoro supplementare perché i ragazzi del
reparto spedizioni non potevano mandar fuori venti o trentamila dozzine di panini
con l'uvetta senza qualche lavorante in piú. Cosí Jody Simmons chiese
a José di lavorare per tutta la settimana e José accettò.
Era così bravo a lavorare ai panini con l'uvetta che quando Larruping Larry
si licenziò José prese il posto di Larry. Era molto grato e molto
tranquillo. Era anche contento perché il tempo si stava mettendo al bello.
Dormiva nel parco una cosa meravigliosa. Inoltre risparmiava e José aveva
bisogno di soldi per vestirsi. Un uomo che vuol entrare in uno stabilimento cinematografico
deve sapersi vestire bene diceva José. Un giorno José arrivò
con una lettera. Era molto perplesso. La mostrò ai ragazzi e chiese il
loro consiglio. Gli americani sono gente così strana diceva non sai mai
quali siano le loro abitudini esattamente. Perciò cosa doveva fare un gentiluomo
in un caso del genere? I ragazzi lessero tutti la lettera di José. Era
scritta su una carta da lettere molto costosa la calligrafia era di una donna.
In alto sul foglio c'era l'indirizzo stampato in piccolo Quinta Strada New York.
Era una lettera della ragazza di cui José aveva parlato. Nella lettera
lei gli chiedeva l'indirizzo per non dovergli scrivere tutte le volte al fermo
posta. Era entrata in possesso di una piccola somma di danaro tutta per sé
poco piú di mezzo milione di dollari e appena avesse saputo dove stava
José sarebbe venuta a Los Angeles e l'avrebbe sposato. I ragazzi del
panificio ci dovettero pensar sopra. José poteva essere un fanfarone come
tutti gli altri della Missione ma questa sua ragazza esisteva sul serio. Cristo
dissero a José non fare il cretino sposala. Mandale il tuo indirizzo falla
venire qui il piú presto possibile portando con sé tutto il denaro
che ha e sposala prima che cambi idea. Ma José scosse il capo. Disse che
non c'era alcun pericolo che la ragazza cambiasse idea perché come aveva
detto era pazza di lui. E certo non aveva alcuna obiezione a sposare una ragazza
piena di soldi. Anzi secondo lui la cosa piú intelligente che potesse fare
un giovanotto senza soldi era di sposare una donna che ne avesse. Ma lui voleva
anche voler bene a quella ragazza piena di soldi che un giorno avrebbe sposato.
Ma questa ragazza purtroppo lui non si sentiva di volerle bene. Ma perdio fecero
i ragazzi del panificio puoi sempre imparare a volerle bene no? No disse José
dispiaciuto non posso. Voleva soltanto sapere cosa facevano gli americani in una
situazione come questa e cosa doveva dire alla ragazza. Era corretto da parte
di un gentiluomo americano dire a una ragazza americana che non le voleva bene?
Eh questo era certamente sgarbato. Non sarebbe stato meglio se un amico magari
uno dei ragazzi del panificio scriveva alla ragazza e le spiegava che José
si era sparato per amor suo e che l'avevano già cremato? José era
anche disposto ad accettare questa soluzione pur di fare una cosa giusta. A
questo punto i ragazzi del panificio avevano già deciso che José
doveva essere matto. Ma la sua era una pazzia che non era mica stupida. Quando
raccontava le sue panzane sulla nativa Porto Rico i ragazzi gli davano piú
retta pensando che dal momento che la storia della ragazza era vera almeno il
cinquanta per cento delle sue storie portoricane doveva anche essere vero. José
era proprio uno strano tipo ma poiché il panificio era pieno di strani
tipi tanto valeva non indagare troppo a fondo. Li prendevi come venivano e non
dicevi niente. Circa un mese dopo questo episodio José una notte arrivò
con un'espressione molto preoccupata in viso. Che ti succede José? Cos'è
quella faccia da funerale José? José tirò un sospiro e aggrottò
le ciglia. Si trovava alle prese con un problema molto serio disse. Quale problema
José? Aveva girato tutto il giorno come al solito disse per cercare un
lavoro e aveva trovato il lavoro. Tutti si interessarono subito perché
chiunque lavorasse al panificio desiderava un lavoro migliore ma nessuno l'aveva
mai trovato. Dove l'hai trovato questo lavoro migliore José? In uno stabilimento
cinematografico disse José. Sono venuto apposta in California. Non vi avevo
detto che sono venuto per cercar di lavorare nel cinema? Nessuno osò
ribattere. Si limitarono a guardar fisso José. Se l'avesse detto un altro
sarebbe stata una balla piú grossa del solito ma venendo da José
sapevano che era vero. Eh cosa ne dici adesso? Per quel che riguardava i ragazzi
del panificio la mecca del cinema poteva essere tanto in Cina quanto a Hollywood.
Sapevano che li pagavano profumatamente ma nessuno tranne uno zio o forse un nipote
avrebbe potuto sfondare. Invece José con la sua aria placida era andato
a bussare e aveva avuto quello che voleva. Come l'hai avuto questo lavoro José?
L'ho chiesto disse José. Oh fecero i ragazzi del panificio. Poi sisedettero
tutt'intorno e continuarono a guardarlo per un po'. Finalmente uno riacquistò
la parola e disse José ma di quale problema parlavi e perché hai
quella faccia da funerale? José parve sorpreso. Lo dovreste sapere disse.
Era venuto in California era senza un soldo puzzava per il disinfettante della
Missione Mezzanotte e insomma se la stava passando male. Ma poi questa persona
gentile Jody Simmons lo aveva fatto entrare al panificio e gli aveva dato un lavoro.
Perciò lui era in debito verso Jody Simmons no? Bene. Era in debito con
Jody Simmons e ora aveva trovato un altro lavoro. Come poteva lasciare il lavoro
che Jody Simmons gli aveva dato e iniziare il nuovo lavoro senza offendere il
suo benefattore? Tutti i ragazzi cominciarono a sentirsi eccitati. Ognuno di
loro aveva in serbo un bel discorsino da fare a Jody Simmons il giorno in cui
si sarebbero licenziati. Uno pensava che un buon sistema sarebbe stato di rifilare
un bel cazzotto dritto sul grugno di Jody Simmons. Un altro pensava di entrare
educatamente e di dire a Jody Simmons il tuo lavoro te lo puoi infilare dove dico
io. Un altro disse semplicemente di non presentarsi al lavoro l'indomani e Jody
Simmons avrebbe subito capito l'antifona. C'erano molte soluzioni possibili per
i ragazzi del panificio. Dovevano esserci. Ci avevano pensato per anni. Molto
talento si era sprecato pensando a come dire a Jody Simmons che si licenziavano.
Ecco qui un ragazzo che se ne andava veramente via e logicamente tutti cooperavano. Ma
quando tutte le soluzioni vennero presentate José scosse la testa mentre
i suoi occhi erano piú che mai tristi. Disse no doveva pensare a un metodo
migliore. Non era da gentiluomo servirsi dei sistemi che gli avevano suggerito.
Jody Simmons era il suo benefattore e non si possono fare certe cose a un benefattore.
Anche se il costume americano era di comportarsi diversamente lui doveva seguire
il costume della nativa Porto Rico e a Porto Rico non si fanno certe cose quando
si esce da una famiglia per bene. Quando cominci il nuovo lavoro José?
Domani mattina disse José e sono già stanco e dovrò lavorare
tutta la notte così domani mattina sarò ancora piú stanco
per quell'altro lavoro e andrà avanti cosi è un problema terribile
e non so cosa fare. Cosi José lavorò tutta la notte e i ragazzi
del panificio ci pensarono sopra e alla fine il problema diventò imbarazzante
anche per loro quanto lo era per José. Cominciarono a cercare una soluzione
per José facevano per parlare poi scuotevano la testa e dicevano no non
va e riprendevano il lavoro concentrandosi sul problema. Questo José era
proprio un tipo strano e il suo modo di vedere le cose era folle ma ormai tutti
volevano trovare una soluzione e così la questione suscitò il massimo
interesse in tutto il personale notturno. La notte passò. Tutti i lavoranti
andarono a casa dormirono e poi ritornarono a lavorare la notte seguente chiedendosi
cosa aveva fatto José. Venne anche José. Si era fatto pallido. Disse
che era molto stanco. Disse che aveva dormito solo quarantacinque minuti e che
se non escogitava qualcosa al piú presto non sapeva cosa avrebbe finito
per fare. Disse ci deve essere certamente qualche usanza americana per far fronte
a questa emergenza. Ma gli avevano detto tutte le usanze americane la notte prima
e lui le aveva ricusate. Cosi lavorò per tutta la seconda nottata e
quando staccò al mattino e affrontò il primo raggio di sole fuori
dal panificio aveva l'aspetto di un uomo molto debole. Per tutto il giorno seguente
lavorò nello stabilimento cinematografico e quando alla sera venne a lavorare
non stava quasi piú in piedi. Disse vi prego vi prego pensate a qualcosa
devo lasciare questo lavoro perché la salute di un uomo non dura piú
di tanto e la mia sta già andando a pezzi perché tutto oggi non
ho dormito neanche un minuto e un uomo ha bisogno di sonno se vuole lavorare anche
soltanto un lavoro come si usa onestamente. Allora Pinky Carson ebbe un lampo
di genio. José disse Jinky Carson ti dirò io cosa devi fare. Verso
le due del mattino quando arriva la rastrelliera delle torte tu prendi sette o
otto torte con la scatola e tutto e vai davanti a quella finestrella là
dove c'è l'ufficio di Jody in modo che lui ti possa vedere e lasci cadere
per terra le dannate torte. Allora sarà Jody a licenziarti e sarà
tutto sistemato. José ci pensò sopra un poco. Non mi piace l'uso
della violenza disse infine tifa sono un uomo disperato e se tu pensi che la violenza
funzionerà me ne servirò. Ci pensò sopra ancora un poco e
poi aggiunse però posso sempre pagare le torte che avrò violentato
vero? Tutti gli dissero che se voleva passare per fesso poteva anche pagare le
torte che avrebbe violentato. Cosi quella notte verso le due o le tre del mattino
José prese sei torte e si andò a mettere proprio sotto la finestra
del gabbiotto di Jody dove Jody l'avrebbe visto di sicuro. Tutti i ragazzi erano
lí vicino che fingevano di lavorare ma in realtà tenevano d'occhio
José. Aspettavano il momento che Jody Simmons avrebbe alzato lo sguardo
dalla scrivania per guardar fuori dalla finestra. In quell'istante Pinky avrebbe
dato un segnale e José avrebbe lasciato cadere le torte. Quella volta pareva
che Jody avesse deciso di non guardar piú fuori. Ma finalmente alzò
gli occhi e Pinky Carson diede il segnale e José lasciò cadere le
torte. Jody schizzò fuori dall'ufficio come se l'avesse punto una vespa.
Disse cosa diavolo combini stupido bastardo hai fatto cadere tutte queste torte.
Ormai sono rovinate e dovrai pagarle. Il povero José se ne stava in piedi
e quasi si squagliava tanto era triste. Alzò i grandi occhi su Jody Simmons
e disse mi dispiace mi dispiace tanto signor Simmons di aver violentato le torte.
È stato un incidente vi assicuro e soltanto un povero operaio poteva fare
un simile disastro mi dispiace molto vi pagherò senz'altro le torte e vi
prego di scusarmi mi scusate si? Jody Simmons guardò molto male José
per un momento e poi gli venne da sorridere e disse ma certo José facciamo
tutti degli errori. Puoi pagare le torte. Disse José sei un bravo operaio
coscienzioso e non importa se fai qualche errore di tanto in tanto. Disse José
vorrei averne di ragazzi come te ora dimentichiamo questo episodio e torna a lavorare. José
rimase immobile quasi tremando per tutto il corpo e scuotendo il capo incapace
di credere a tanta scalogna. Poi si volse e guardò i compagni che lo stavano
osservando. Guardò Pinky Carson come un cane che è stato tradito
dal suo padrone. Poi si girò percorse tutto il primo corridoio e tornò
a lavorare. Pinky Carson gli si accostò appena fu possibile. Senti José
disse l'idea era buona ma non era abbastanza grande. Per lasciare un buon lavoro
come questo devi fare qualcosa di grosso. La sfornata delle torte è finita
per stanotte ma non perdere le speranze José perché c'è una
sfornata di torte tutte le notti e domani tu ti prendi una rastrelliera grande
di torte. Una di quelle rastrelliere che tengono centottanta torte pensa! e poi
porti la rastrelliera nello stesso posto di stanotte dai uno spintone alla rastrelliera
la butti per terra e vedrai che disastro. Dio che disastro sarà vedrai
che Jody Simmons ti licenzia di sicuro. José guardò Pinky Carson
e disse che l'intera faccenda era molto disonorevole ma la mia costituzione non
regge piú perciò sarà per domani notte quando esce la sfornata
delle torte. Poi ritornò barcollando al lavoro. La maggior parte dei
ragazzi non riuscí a dormire il giorno seguente tanto erano curiosi di
vedere José rovesciare per terra la rastrelliera. Arrivarono tutti presto
al panificio. Jody Simmons non si faceva vedere fin verso le dieci di solito.
Tutti speravano che venisse prima per avere piú tempo da guardare in faccia
un uomo che stava per vedere centottanta torte rovesciate proprio davanti alla
porta del suo ufficio. Ma quando passarono davanti all'ufficio di Jody e occhieggiarono
dentro Jody non c'era. C'era soltanto una grossa scatola lunga che sembrava una
di quelle scatole dove si mettono i fiori. Era sulla scrivania di Jody. Tutti
videro la scatola e salirono di sopra si misero le tute di lavoro e presto arrivò
José. La prima parte della notte fu la piú lunga che avessero mai
passato al panificio. Verso le dieci spuntò Jody Simmons. Tutti lo tenevano
d'occhio perché quella scatola sulla sua scrivania aveva incuriosito tutti.
Jody entrò nell'ufficio e sgranò gli occhi sulla scatola come se
fosse stata una bomba a orologeria. Jody era un duro e qualunque cosa d'insolito
che gli capitava suscitava sempre i suoi sospetti. Alla fine dopo aver evidentemente
deciso che non c'era pericolo cominciò ad aprirla attentamente. Due dozzine
di rose American beauty si riversarono sulla sua scrivania. Jody annaspò
tra le rose per cercare il biglietto ma non ce n'erano. Quando Rudy entrò
nell'ufficio di Jody per prendere gli ordinativi guardò i fiori e disse
vedo che hai dei fiori Jody. Jody lanciò solo un'occhiata ai fiori e disse
che qualcuno doveva avergli fatto uno scherzo. Ma poco gli importava perché
le rose erano belle e le avrebbe portate a sua moglie. Disse a Rudy di andargli
a prendere una latta piena d'acqua così le rose sarebbero rimaste fresche.
Per tutta quella notte quando i ragazzi alzavano gli occhi sulla finestrella dell'ufficio
di Jody vedevano la piccola testa calva di Jody che era come coronata da una ghirlanda
di rose. Alle due cominciarono a sfornare le torte. Pinky Carson sali al piano
di sopra dove le inscatolavano per controllarle. Quella notte c'erano torte di
mele alla vaniglia di mirtilli e di pesche. Pinky Carson ne prese in mano una
per qualità la soppesò controllò che la crosta fosse ben
cotta e il ripieno sufficientemente denso. I ragazzi erano avanti col lavoro quella
notte e potevano prendere la sfornata di torte mentre erano ancora calde. Pinky
Carson decise che le piú adatte a essere scaraventate per terra erano le
torte di mirtilli. Cosí prese con molta cura una rastrelliera delle torte
piú calde e le portò giú a José con il montacarichi. José
tremava come una foglia. Tutti i ragazzi erano nei pressi dell'ufficio di Jody
Simmons e sembrava che lavorassero ma in realtà non facevano niente. Con
molta cura Pinky portò la rastrelliera carica di torte proprio di fronte
alla finestrella dell'ufficio di Jody Simmons. Poi si scostò su un lato
e cominciò a far segnali a José. José si avvicinò
con la faccia di un cane bastonato. Si accostò alla rastrelliera delle
torte e vi appoggiò la mano sulla parte posteriore. Non ci voleva una grande
spinta per rovesciarla. José vi si era appoggiato con aria triste e sconsolata.
Tutti aspettavano che Jody Simmons guardasse fuori dalla finestrella. Quei minuti
sembravano ore. Finalmente guardò e Pinky Carson fece il segnale. José
diede una leggera spinta con la mano e la rastrelliera cadde a terra con un fracasso
del diavolo. Centottanta torte di mirtilli ancora calde si sparpagliarono per
tutto il pavimento del reparto spedizioni. Per un minuto Jody rimase inchiodato
sulla sedia con gli occhi sgranati. Aveva l'aria di chi non riesce a convincersi
che una cosa simile sia capitata proprioa lui. Poi fu come se qualcuno gli avesse
dato una scossa elettrica perché invece di spingere indietro la sedia per
alzarsi saltò su come un uomo che sia cascato sui carboni ardenti e corse
fuori urlando dall'ufficio. José rimase immobile a guardarlo. José
era molto piú alto di Jody Simmons. Abbassò lo sguardo su Jody e
i suoi occhi erano la cosa piú triste che sia mai esistita al mondo. Jody
lo copri di invettive sporco bastardo pidocchio ieri notte ho lasciato correre
e stanotte cosa mi combini? Mi spiccichi per terra centottanta torte di mirtilli.
Sai cosa vuoi dire figliodiputtana? Vuoi dire che tu qui hai finito sei licenziato
vattene. Vattene e non farti mai piú vedere da me maledetto bastardo vattene. José
guardò per un attimo Jody Simmons come se lo perdonasse per tutto quello
che gli stava dicendo. Poi si volse e si incamminò lentamente verso gli
spogliatoi. Tutti i ragazzi sgattaiolarono appena possibile dietro di lui. José
parlava come tra sé e sé. È la prima volta in vita mia che
faccio qualcosa di disonorevole diceva José. Non avrei creduto che mi sarei
abbassato a fare queste diavolerie. Ha ragione il Signor Simmons. Lui è
un vero gentiluomo che mi ha dato del lavoro quando ne avevo bisogno. E io l'ho
ripagato con l'ingratitudine. Sono un miserabile e basta. Senti José
disse Rudy forse tu nei sai qualcosa di quei fiori sulla scrivania di Jody. José
annui. Si disse ma è quello che voi chiamate un segreto. Ho comprato i
fiori questo pomeriggio e li ho mandati al Signor Simmons. Ma benedetto ragazzo
fece Rudy come fa a sapere che glieli hai mandati tu se non ci hai messo il nome? José
disse che non voleva discuterne. L'importante era che il Signor Simmons ricevesse
i fiori. I fiori sono belli. Il Signor Simmons è un gentiluomo e li gradirà.
Che lui sappia o no da dove provengono è tutta un'altra questione. Io so
che ho espresso la mia gratitudine con qualcosa di bello. So che ho cercato di
ripagarlo per le splendide cose che lui ha fatto per me. Non ha importanza che
il Signor Simmons lui lo sappia. Ë importante soltanto che lui abbia ricevuto
le rose capito? José si infilò la giacca e usci dal panificio
e nessuno piú lo rivide. Il giorno dopo non passò a prendere la
paga. Invece Jody Simmons ricevette da José un vaglia postale di diciannove
dollari e ottantasette centesimi che con la paga non ritirata doveva servire a
pagare le torte... Gli sembrava di avere davanti a sé in quel momento
José che appariva e spariva in una specie di nebbia. Stava parlando a José.
Gli diceva come ti va José come te la passi? Parla José e dimmi
cosa stai facendo ora e come te la sei cavata con quella ragazza ricca. Parla
piú forte José perché non ci sento bene da un po' di tempo
in qua. Devi parlare molto forte José. E vieni piú vicino perché
io non mi posso muovere tanto. Piú avanti si ma in questo momento no perché
vedi José sono a letto. Cosa hai detto José cosa hai detto? José! Aspetta
un momento José aspetta un momento. Ti chiedo scusa. Vedi ho creduto che
fossimo tutti insieme al panificio. Pensavo che fossimo tutti là. Ma non
è così. Devo aver dormito. Devo aver sognato. Ë difficile dire.
Un momento solo José e mi sveglio. Ecco ecco. Adesso va meglio molto meglio.
Io non so dove tu sia José ma so dove sono io lo so bene. Io so dove
sono.
(Brano
tratto dal romanzo E Johnny prese il fucile, Bompiani editori, Milano,
1984. Traduzione di Milli Graffi.)
Dalton Trumbo
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