DORIS LESSING
E LA FANTASCIENZA
Oriana Palusci
Nonostante il fatto
che Doris Lessing sia di solito considerata una scrittrice con altri interessi
narrativi - dall'impegno sociale della fase iniziale alle divagazioni psicologiche
degli scritti successivi - il rapporto con la SF va analizzato e precisato alla
luce dei suoi romanzi più recenti, in cui l'utilizzazione dei moduli della
tradizione della SF si è fatta più diretta ed esplicita (1)
. Già alcuni studiosi, come il Ketterer, hanno da tempo collegato la
narrativa SF a forme letterarie mainstream (2)
. Di fatto, la Lessing si è rivolta sempre più alla SF nella
sua continua ricerca di nuove direttrici narrative. Questo studio include: il
racconto "Report on the Threatened City" (1971) e i romanzi The
Four-Gated City (1969), Briefing for a Descent into Hell (1971),
The Memoirs of a Survivor (1974) e termina con un discorso preliminare
sui tre recenti volumi del ciclo Canopus in Argos: Archives (3)
. Nella
seconda metà degli anni '60 assistiamo a una convergenza di interessi e
prospettive narrative che determinano, sia nella Lessing che nella SF più
aperta, il passaggio da un approccio realistico-psicologico-sociologico a una
visione apocalittica del futuro appoggiata a strutture narrative più fluide
(4)
. Il
mutamento degli anni '60 nella tradizione fantascientifica, esemplificato nelle
teorie e nei testi di J.G. Ballard, e la scoperta del romanzo spaziale interiore
(inner space fiction) si fondono con la sensibilità postmoderna
di un romanziere come Vonnegut, con il suo accentuato sperimentalismo, la carica
ironica e l'uso disinvolto dei materiali della SF. Negli stessi anni la Lessing
conduce un suo viaggio interiore verso una concezione antirealistica del romanzo,
legata a una visione catastrofica del futuro che determina il bisogno di servirsi
di metodi ed espedienti propri della SF. Del resto, in più di una occasione
la Lessing ha sottolineato il suo entusiasmo per i romanzi di Vonnegut, "uno
degli scrittori che tracciano per noi la mappa dei nostri paesaggi e che danno
il nome ai luoghi che noi conosciamo meglio" (5)
. Così
il coinvolgimento della Lessing in questo genere può anche essere ricondotto
al fatto che la SF negli anni '60 abbandonava sempre più, come fonte d'ispirazione,
il settore specialistico delle hard sciences, per tentare una prospettiva
più sofisticata della mitologia, della antropologia ecc. Infatti, la SF
rappresenta per la Lessing eminentemente un genere attraverso cui i suoi precedenti
interessi, lungi dall'essere abbandonati, possono essere filtrati con maggior
forza ed efficacia. Ella ha esplicitamente affermato nel 1969: "Sono molto
interessata al futuro. Ho letto molta SF, e penso che gli scrittori di SF abbiano
catturato il senso del futuro della nostra cultura" (6)
. È vero che è difficile attribuire alla Lessing un'ortodossia
fantascientifica sulla base della teoria del novum cognitivo di Darko
Suvin (7)
- come invece si può fare per un'altra scrittrice che sta compiendo
un percorso in parte inverso, Ursula LeGuin, - ma non vi è dubbio che l'adesione
ad alcuni moduli della tradizione della SF, quella della distopia di London e
di Orwell, come dei grandi affreschi cosmici di Stapledon (con echi minori, ma
evidenti, di Ballard, Vonnegut e della stessa LeGuin) rende la Lessing un soggetto
adatto a uno studio dei rapporti tra narrativa SF vera e propria e narrativa mainstream
influenzata - e orientata - dal recupero di una tradizione una volta considerata
del tutto secondaria e specialistica. In
questo senso, possiamo tracciare un significativo sviluppo nei testi della Lessing
direttamente proporzionale alla sperimentazione di moduli e codici della SF: a)
Report on the Threatened City e The Four-Gated City (almeno
per un livello narrativo) rientrano più o meno nel genere apocalittico/catastrofico
della distopia; b) Briefing, come indica il sottotitolo, parla di
un viaggio spaziale interiore, spostando il viaggio interplanetario all'interno
della psiche umana; c) Memoirs tenta di amalgamare e di unificare
le due fasi precedenti inserendo il viaggio interiore della protagonista nello
scenario futuristico di una società dopo la catastrofe; d) i tre volumi
del ciclo Canopus in Argos: Archives riprendono direttamente la tradizione
di Stapledon e della SF "cosmica", con ambizioni utopiche. In
Report on the Threatened City la Lessing segue, in linea di massima,
un orientamento moralistico-didascalico e attinge a temi e atteggiamenti della
SF tradizionale come: l'inversione delle prospettive (cosicché il punto
di vista è trasferito agli alieni che osservano la Terra), o la condanna
della cecità e dell'orgoglio dell'umanità incapace di prevedere
i pericoli incombenti sulla civiltà. Il racconto è privo di una
vera dimensione futuristica perché parla di una città non ben definita
sulla "costa occidentale" (San Francisco?) che potrebbe essere qualsiasi
città capitalistica della nostra epoca, dato che l'enfasi è posta
più sulle idee, credenze e comportamenti predominanti nella società
industriale che sulla creazione di uno sfondo urbano ben precisato. Il
plot è presentato sotto forma di relazione (la Lessing prediligerà
questo espediente nei suoi romanzi più apertamente fantascientifici) quale
risultato di una rnissione sul pianeta Terra, ed è strutturato in sezioni
brevi precedute da un titolo esemplificativo. Nei loro resoconti gli alieni, anch'essi
non ben identificati (sappiamo soltanto che sono in grado di coabitare nei corpi
dei terrestri, di prevedere il futuro e che vengono da un altro pianeta: la loro
navicella spaziale è vista dai terrestri come un UFO) si mostrano sconcertati
dall'indifferenza, dall'abulia, dalla mancanza di vitalità o di auto-conservazione
degli esseri umani di fronte all'imminente catastrofe. Viene continuamente enunciata
una morale: queste creature sconosciute prive di forma rappresentano una élite
progressista di larghe vedute che lotta contro un modello di vita prefissato
e statico. In antitesi a questo universo borghese la Lessing presenta anche un
gruppo di giovani anarchici, emarginati, pronti ad appoggiare i messaggi degli
alieni, ma che vengono prontamente messi a tacere dal Sistema. Il
livello satirico di questa "cronaca" viene espresso, in modo abbastanza
semplicistico, da alcune inserzioni (tutte in lettere maiuscole nel testo) sotto
forma di spezzoni di notizie banali su vari argomenti, che hanno il compito di
contrastare e disturbare le comunicazioni degli alieni. Alla fine gli alieni lasciano
la città sconfitti, dopo aver tentato in ogni modo di avvertire la gente
che la catastrofe è imminente: This
mission must be regarded as a failure. We have been able to achieve nothing. We
have also failed to understand what is the cause of their defectiveness. There
is no species like this one on any planet known to us (p. 163). In
conclusione del racconto, scopriamo, però, che il messaggio alieno ha dato
origine a un culto semi-religioso alternativo al Sistema (un riferimento alle
lotte giovanili degli anni '60?), ma anche che il Sistema è pronto a prendere
il sopravvento attraverso la manipolazione dei mass-media: The
cult called Be Ready for the Day is already thousands strong and sweeping the
city and the environs. Suggest an announcement that the area is contaminated with
a chance leak of radio-activity (p. 166). Report
è, così, poco più di un apologo morale, forse suggerito
da alcuni celebri romanzi "ammonitori" di fantapolitica e nutrito delle
idee radicali degli anni '60, tuttavia non verificate da alcuna valida invenzione
narrativa. Ma è interessante sia dell'uso "politico" della SF,
sia per l'enfasi sul senso della catastrofe - come sulla presenza di entità
aliene - che caratterizzerà in seguito la produzione della Lessing, e che
si trova anche nel lungo e ambizioso The Four-Gated City. In
The Four-Gated City , il quinto e ultimo volume della serie Children
of Violence, l'autrice continua l'esperimento in campo narrativo che aveva
iniziato con The Golden Notebook (1962). Se in quest'ultimo libro la
Lessing è stata considerata rivoluzionaria per quanto concerne sia la struttura
che la concezione narrativa, in The Four-Gated City ella cerca di rappresentare,
all'interno dello stesso romanzo, il passaggio da un presente "realistico"
al futuro apocalittico degli anni 1990. Tutti gli eventi storici delineati, filtrati
attraverso la vita dei personaggi, formano l'immagine di un mondo impazzito. La
preoccupazione di fondo è ancora di tipo etico-politico: ciò che
Martha, la protagonista, "vede", riflette direttamente quanto ha affermato
la Lessing stessa, dopo la stesura del romanzo: We
must prevent another major war. We're already in a time of total chaos, but we're
so corrupted that we can't see it. The World is rocking. Our values – commercial
values – stink (8)
. L'angoscia
per il futuro, la visione pessimistica della possibilità di sopravvivenza
dell'uomo alimenta un passaggio di prospettiva dal passato/presente del romanzo
al futuro, da un romanzo realistico-psicologico verso I'universo allucinato della
SF: gradatamente, procedendo nella stesura del testo, la Lessing introduce elementi
fantascientifici eterogenei finché questi divengono predominanti. Si vedano,
ad esempio, la descrizione della scissione di personalità di Martha o la
comparsa dei suoi poteri extrasersoriali, la successione caotica di visioni quando
ella viaggia "attraverso strati di se stessa" fino alla previsione cosciente
degli eventi (Cfr. pp. 72 e 332). D'altronde
si potrebbe arguire che le componenti del romanzo (non soltanto l'Appendice) che
interessano la nostra specifica analisi (ESP, telepatia, visioni, sogni, allucinazioni),
possono rientrare in discorsi quali la psicanalisi e il misticismo (9)
, che non appartengono strettamente alla sfera della SF, ma, al di là
degli studi della Lessing sul Sufismo e sulla pazzia, che senza dubbio hanno influenzato
la stesura del romanzo, ci sembra che The Four-Gated City sia da catalogarsi
come "viaggio interiore" secondo le teorie di Ballard (10)
. Una crescente e profonda sfiducia nel futuro porta la scrittrice a misurarsi
con il medium non-realistico della distopia: " The Four-Gated
City è un romanzo profetico. Penso che 'il tallone di ferro' stia
per abbattersi. Credo che il futuro sarà apocalittico" (11)
. Una simile dichiarazione suggerisce il riconoscimento del modello distopico
creato da London in The Iron Heel, anche se lo sviluppo delle facoltà
psichiche descritte dalla Lessing sembra piuttosto ricollegarsi alla tradizione
inglese di Stapledon ( Odd John , 1935) o, nel dopoguerra, di Wyndham
e di Clarke. Le facoltà ESP vengono interpretate in The Four-Gated
City , come casi di follia, in modo da emarginare coloro che le possiedono.
Ma la "follia" è capacità di concepire il futuro nella
sua devastante "verità", mentre la ragionevolezza dell'uomo ordinario
e del suo senso del "reale" è falsificazione e inganno. Cosi
ESP implica, in questo romanzo, un mutamento delle prospettive anche formali e
serve per "prevedere" un futuro apocalittico. Lo stesso artifizio fantascientifico
viene sfruttato in un altro modo nell'Appendice dove assistiamo alla nascita di
una nuova razza quale risultato della Catastrofe, vista come un ulteriore gradino
nella scala evolutiva. La nascita di questi mutanti, esseri superiori che un giorno
popoleranno il mondo, richiama razze superiori presenti in molti romanzi SF, da
Stapledon a Clarke. Inoltre,
la manipolazione degi espedienti e delle componenti SF passa attraverso lo schema
complesso attorno alla visione del futuro dei personaggi di The Four-Gated
City. Possiamo delineare una doppia prospettiva per quanto concerne i mezzi
utilizzati per prevedere il futuro: da una parte la pazzia e lo sviluppo di facoltà
extrasensoriali per le due protagoniste Martha e Lynda, dall'altra parte la narrativa
(fiction) per Mark Coleridge e Jimmy Wood. La
pazzia è cosi vista come un fenomeno che anticipa l'evoluzione di potenzialità
umane: Lynda, che passa la sua vita da un manicomio all'altro, "sente"
e poi "vede", mentre Martha, con l'aiuto della prima, esperimenta un
"viaggio interiore" e impara ad adoperare l'ESP. Da notare che la scrittrice
affianca immagini di disintegrazione della società a questo breakdown
individuale: "an interior experience had matched the exterior, the bad
time". Ma le allucinazioni di Lynda sono la "verità" di
un futuro apocalittico, tanto più "reale" del presente mistificato:
Lynda
had had, for the space of several days, a series of visions or pictures (on the
inner television set) and the dreams like stills from the visions. These showed
landscapes that were all known to Lynda... They looked as if a kind of frozen
den had covered everything so that at first she had cried out that "England
has been poisoned, it looked like a poisoned mouse lying dead in a corner".
For everything had appeared as a faintly phosphorescent or begemmed stillness.
England was poisoned, she cried, some enemy was injecting England with a deathly
glittering dew (p. 582). Nella
sua visione del futuro, Martha popolerà quel mondo "avvelenato"
con esseri inumani, semi-meccanici, "creature orrende" che non sono
mostri extra-galattici, bensì sottoprodotti dell'industrializzazione (si
vedano pp. 521-522), il risultato di adattamenti meccanici a all'inquinamento.
In questa trasformazione della razza umana in esseri abominevoli, la Lessing si
ricollega nuovamente al filone allegorico della SF (si pensi ai Morlocks
della Time Machine wellsiana), denunciando la tecnologia che sta gradualmente
creando una specie di robot-umano e sostituisce sempre più parti del corpo
con pezzi meccanici. Mark
Coleridge e Jimmy Wood, al contrario di Martha e di Lynda che esperimentano sensorialmente
l'imminente catastrofe, esprimono la loro visione del futuro attraverso la fiction
. Si formano cosi due livelli narrativi, strettamente connessi tra di loro:
la percezione del futuro di Martha e Lynda che solo la SF può "rappresentare"
(non il romanzo realistico) e la riflessione sulla SF come tradizionale
narrativa attraverso le opere della loro controparte maschile. Alla
base dei romanzi di Mark (non ci interessano qui quelli "realistici"),
ci sono sia le percezioni ESP delle due donne sia una diretta riflessione sulla
crisi della realtà contemporanea. In questo modo, il percorso di Mark si
identifica con quello della scrittrice. La finzione di Mark diviene "verità"
quando egli tenta di edificare la città-ideale che aveva "inventato"
nel suo romanzo. Alla fine del romanzo della Lessing i pochi superstiti
della Catastrofe, tra cui Martha, trovano la salvezza in un'isola che è
simile alla creazione narrativa di Mark. D'altra
parte, la visione del futuro di Jimmy Wood, ubbidisce ai canoni più tradizionali
della "space fiction" basata sulla telepatia, mutanti, esseri umani
che sviluppano potenzialità superumane. In un certo senso, anche la fiction
di Jimmy coincide con la "verità" del romanzo, ma, ironicamente,
Jimmy non se ne rende conto. Infatti, egli, che è anche un "inventore
di macchine", crede fermamente nella tecnologia; He
then went on to describe a new machine which he was working on that could stimulate
or destroy areas of the brain, and not through anything crude like putting wires
into the brain with electric charges, but by using frequencies of sound, or vibrations
(p. 387). e,
mentre "inventa" nei suoi romanzi creature straordinarie, non è
in grado di capire che le due protagoniste possiedono "veramente" facoltà
ESP. Quindi,
la Lessing discute all'interno del romanzo sulle formule della " scrittura"
del futuro, così come nel Golden Notebook aveva condotto una riflessione
più generale sulle tecniche narrative, anche in rapporto alla condizione
della donna e dell'artista-donna. Ora l'interesse per il futuro, come nota Scholes
(12)
, si fa più intenso e quindi anche più forte il problema di
una sua rappresentazione narrativa. Mentre sia Mark che Jimmy "were not then
taken seriously in literary circles", tuttavia le loro opere hanno un notevole
seguito tra i "science fiction addicts". La Lessing, consapevole della
frattura tra letteratura mainstream e un sotto-genere come la SF, offre
dunque anche un suo modello fantascientifico, almeno nelle intenzioni, in grado
di saldare i due livelli culturali e di proporre la SF come una sorte di Grande
Romanzo, in cui si amalgamano istanze formali e preoccupazioni etico-morali: quest'ultimo
elemento emerge con maggior evidenza nell'Appendice (13)
dove l'uso di modelli dell'utopia e della distopia e l'accentuato tono didascalico
e ammonitorio confermano l'influsso crescente di uno scrittore come Olaf Stapleton.
In Briefing
for a Descent into Hell (1971), un romanzo certamente influenzato dagli scritti
psichiatrici di Laing, il riferimento consistente della Lessing alla SF può
essere verificato attraverso un procedimento analogico che accomuna viaggi interplanetari
e viaggio "interiore", realizzato nuovamente attraverso l'esplicito
uso di temi, immagini ed espedienti della tradizione fantascientifica (14)
. Cosi la presentazione dell'"io" del protagonista non è
seplicemente uno studio dell'inconscio, ma un viaggio ben definito di sondaggio
delle potenzialità umane, un percorso all'interno della psiche al fine
di riscoprire le energie latenti della mente che possono aiutare l'uomo a salvare
il suo pianeta da un futuro di morte. Va
innanzitutto sottolineato che ll viaggio interiore di Charles Watkins, il protagonista,
che è professore di letteratura classica, è presentato ancora una
volta sotto forma di resoconto delle "visioni" del paziente di un manicomio
(15)
; quindi, di nuovo, il punto di partenza è una storia "realistica",
ma, come in numerosi romanzi di SF, la Lessing utilizza l'artificio del viaggio
in terre sconosciute che conduce all'incontro con nuove creature e nuove esperienze.
Inoltre, il viaggio di Watkins è formato da tre diverse fasi basate sulla
variazione delle dimensioni temporali e spaziali (16)
: 1)
le avventure di Watkins sul mare e sulla costa brasiliana, dove egli vive tra
le rovine di una "città antica" abitata da creature insolite
(il nostro futuro?); 2) la visione di Watkins della Terra e dei Pianeti da
una zona nello spazio nel suo viaggio nel Crystal; 3) la Conferenza dei rappresentanti
dei Pianeti prima della discesa sulla Terra. Queste
sezioni sono distinte dalle variazioni temporali: "Time had shifted gear
and vibrated differently", è la prima constatazione di Watkins nel
Crystal. Egli appare come un Time Traveller, che va avanti e indietro,
abolendo la misurazione umana del tempo come passato e come futuro. Immagini e
temi SF profondamente radicati nella cultura contemporanea appaiono nel romanzo.
Cosi è per il Crystal, una specie di navicella spaziale che condurrà
il protagonista attorno alla Terra. I meravigliosi poteri del disco suggeriscono
la presenza di un UFO proveniente da un mondo abitato da creature sovrumane. Dentro
il Crystal, Watkins deve adattarsi alle mutate condizioni ambientali prendendo
progressiva coscienza di un cambiamento nella sua prospettiva della realtà:
Slowly
my senses, my new senses, steadied. I was inside a tinted luminosity... And, holding
fast to the start or centre of my vision, or, rather, feeling, I let that vision...
move out and around (pp. 88-99) (17)
. La
descrizione delle scimmie e dei cani-topo sottolinea il rapporto, non insolito
nella SF, tra un futuro apocalittico e un ritorno a forme mutanti regressive di
vita: I
stayed where I was. So did the creature. I hated everything about it, it was a
creature alien to me in every way. Yet I was thinking that someone standing a
hundred yards away might say, at a casual glance, that it and I were of a similar
species (p. 71). In
questo romanzo anche la catastrofe è dovuta a un evento fantascientifico
tradizionale, risalente addirittura a Poe, cioè il passaggio di una cometa
che avvelena la Terra. Doris
Lessing
Espedienti
narrativi, immagini, temi e linguaggio fantascientifico convergono in ciò
che abbiamo delineato come la terza fase del viaggio interiore di Watkins: la
Conferenza dei rappresentanti dei Pianeti prima della discesa di una squadra di
salvataggio sulla Terra. Attraverso la SF la Lessing risale a forme archetipiche
di narrativa: Watkins è Odisseo, ma anche un alieno, l'abitante di un altro
pianeta che vede e giudica la Terra dall'alto. L'esempio più evidente dell'interazione
tra mondo classico - come - passato e la SF - come - futuro si può riscontrare
nell'uso dei nomi e nelle caratteristiche essenziali degli Dei dell'Olimpo in
quanto rappresentanti dei pianeti omonimi - Minna Erve o Merk Ury (18)
. Cosi la Lessing vuole accentuare, ancora una volta, che la SF è più
adatta a presentare una realtà in continua metamorfosi: basti pensare al
ruolo della tecnologia ("The Forecast Film") o a quello di una nuova
razza con "una diversa struttura mentale". La
discesa si colloca verso la metà del romanzo; il resto è dedicato
ai tentativi di Watkins di ricordare il suo viaggio e/o la sua identità.
La soluzione a molti degli interrogativi che insorgono nella ricostruzione del
passato di Watkins fino a quando egli accetta di essere sottoposto a elettroshock,
- sempre in rapporto al "Descent team", - è data dall'ausilio
di un altro tema SF, cioè l'uso di poteri extrasensoriali, come la Lessing
indica esplicitamente nell'"Afterword, or End-paper". Watkins incarna
probabilmente un essere umano della nuova razza che aveva previsto il Forecast
Film (19)
. Egli, come David in The Crysalids (1955) di Wyndham, può
pronosticare e stabilire un contatto con le generazioni future, grazie allo sviluppo
di altri sensi. Il messaggio del protagonista prima dell'elettroshock e prima
di dimenticare le sue capacità extrasensoriali, diventa esplicito: "There's
something I have to reach. I have to tell people. People don't know it but it
is as if they were living in a poisoned air. They are not awake. They've been
knocked on the head, long ago, and they don't know that is why they are living
Iike zombies and killing each other" (p. 248). Riemerge
cosi la qualità ammonitoria e, in ultima analisi, didascalica della SF
della Lessing. A questo punto (con Memoirs giungiamo al 1974) è
evidente che la Lessing vede nella SF un modo per anticipare la realtà,
uno strumento più accurato per far fronte alla sua nuova visione del presente
e del futuro come anche il veicolo per fondere la ricerca di una scrittura allucinata
e anti-realistica (quindi post-moderna) con espliciti intenti etico-morali (quindi
in contrasto con lo sfondo ludico e auto-parodistico entro cui si colloca per
lo più la scrittura post-moderna, Vonnegut compreso). All'inizio di Re:
Colonised Planet 5 Scikasta (1979), il primo volume del ciclo Canopus
in Argos: Archives, ella teorizza l'importanza della SF nel romanzo contemporaneo:
It
is by now commonplace to say that novelists everywhere were breaking the bonds
of the realistic novel because what we all see around us becomes daily wilder,
more fantastic, incredible... The old "realistic" novel is being changed,
too, because of influences from that genre losely described as space fiction
(p. IX). La
Lessing continua difendendo la SF in quanto genere letterario, un genere che dovrebbe
essere studiato seriamente come qualsiasi altro. Ella dichiara che la SF ricopre
una funzione sia sociale che letteraria quando sonda e anticipa la realtà
futura, dando nuovi orizzonti alla mente umana in espansione. L'invenzione di
Hugo in Memoirs e poi la verifica scientifica di un tale esperimento,
dimostrano, secondo la Lessing, che esiste un diretto legame tra SF e la realtà:
"I "invented" an animal that was half-cat and half-dog, and
then read that scientists were experimenting on this hybrid" (p. IX),
ma sembra anche paradossalmente riportare la SF alla vecchia condizione di "
ancella" della scienza e della previsione scientifica. Memoirs
va letto sia come una sintesi degli elementi SF finora adoperati dalla Lessing
che come un amalgama, sul piano narrativo, delle due principali funzioni della
SF che la scrittrice ha assorbito; cioè il quadro di un futuro apocalittico
come critica del presente e il viaggio interiore come fase di una presa di coscienza
che interagisce con il mondo esterno e che si esprime ancora con formule SF
(20)
. Memoirs è un altro passo avanti verso il futuro che, come
dimensione temporale, occupa ora il centro della scena. Quando la narratrice/protagonista,
la sopravvissuta, comincia la sua storia, la
Catastrofe non ben identificata è già accaduta, Lo sfondo è
un mondo nel vicino futuro in cui la rivoluzione tecnologica ha distrutto i suoi
stessi prodotti, l'organizzazione sociale sta scomparendo sempre più e
la gente si sta convertendo a una esistenza nomadica. Predomina il terrore insieme
all'instabilità e alla morte, Quindi, il romanzo potrebbe essere collocato
pienamente nella tradizione distopica, ma la Lessing non limita la sua analisi
a questi aspetti, questo è solo uno dei mondi in cui il lettore viene introdotto
(il mondo esterno), dato che esso è affiancato dalla realtà di un
altro mondo, che non è raggiunto con un viaggio cosmico, ma di nuovo con
un viaggio interiore, la percezione di una realtà "beyond the wall".
L'influenza dei modelli di Ballard viene ribadita dalla presenza strutturante
di due metafore: la città in disgregazione e il mondo "Al di là
del muro", La scoperta dei contorni di questi due mondi e la loro interazione
divengono la chiave di lettura del romanzo. All'inizio abbiamo un susseguirsi
di rapide immagini da entrambi i mondi per mostrare perché vengono percepite
dalla narratrice come due realtà completamente differenti: Looking
back now, it is as if two ways of life, two lives, two worlds, lay side by side
and closely connected, but then, one life excluded the other, and I did not expect
the two worlds ever to link up (p. 25 ). Il
mondo esterno - un mondo sconvolto che non offre più nulla di "normale"
- è privo delle aspettative del mondo al di là del muro. Bisogna
sottolineare, a questo punto, che ciò che accade in questo viagio intenore
non deve essere visto come una serie di visioni oniriche o come il tentativo di
seguire i vagabondaggi dell'inconscio, ma come un viaggio alla scoperta di nuovi
miti e di nuovi mondi di essere. In Memoirs, la mente funziona come una
Macchina del Tempo alimentata da facoltà extrasensoriali ed è evidente
che ESP è una metafora dello stesso sforzo dell'artista che "vede"
al di là del muro, usando le tecniche della SF, una visione stravolta -
ma perciò più "reale" - di una "realtà"
disgregata e schizofrenica. D'altra parte, la scelta di un narratore in prima
persona che racconta la storia strettamente dal suo punto di vista - quello del
superstite - indica la dissoluzione di strutture SF in neurosi soggettiva, la
mancanza di una solida realtà esterna che la SF richiede anche nei suoi
modelli più "soggettivi" (si veda l'uso dell'allucinazione nella
narrativa di P.K. Dick). Immagini sparse del crollo della civiltà, particolari
della nuova organizzazione nomade della società, vengono ingoiati dall'io
espanso della sopravvissuta che utilizza la SF in una forma soggettiva, rarefatta
e rende difficile l'inserimento del romanzo in un genere preciso (21)
. Tuttavia, nel quadro di una città in continua disgregazione, si possono
individuare alcuni artifici derivanti dalla SF post-apocalittica come la rappresentazione
della regressione a una fase barbarica come ultimo gradino della scala evolutiva.
Dalle immagini del disfacimento sociale, la fine di una era tecnologica in cui
"bande migratorie" popolano le strade, si passa a una specie di organizzazione
primitiva della società e poi alla totale distruzione di ogni forma di
esistenza. Queste trasformazioni sono direttamente collegate alle tre generazioni
presenti nel romanzo: 1)
la superstite (il vecchio mondo prima della catastrofe); 2) Emily e Gerald
che sperimentano una Comune; 3) i ragazzi-topo, cioè le forze dell'annientamento
(22)
. Come
nell'Appendice a The Four-Gated City, la Lessing sceglie la linea della
doppia prospettiva utopia/distopia per sottolineare sia la dimensione benefica
di una Comune primitiva autonoma sia la sua inevitabile distruzione. Nel ritorno
a "un tempo precedente nella condizione dell'uomo", Emily e Gerald riescono
a costruire una comunità ben organizzata, ma non a farla sopravvivere di
fronte alle forze esterne generate dalla Catastrofe. Nel ritorno al primitivo,
man mano che la vita diventa impossibile - l'aria è irrespirabile, vi è
carenza d'acqua ed esplodono le epidemie - il primo stadio di una nuova era è
affollata da "underground children": There
were bits of half-coked meat about. They had been roasting rats: near the house
was an entrance to some sewers. Nothing under the earth could be alien to these
children, and they had crept down there with their catapults and bows and arrows
(p. 178). Una
persistente atmosfera di sfacelo, di morte e di rovina fa da sfondo alla descrizione
di questi ragazzi-topo (alcuni hanno solo 4 anni), i quali prendono il controllo
della situazione. Alla
fine di The Four-Gated City avevano un chiaro avvertimento ma anche
un barlume di speranza; quando la Lessing prevedeva la nascita di una nuova razza
con poteri extra-sensoriali. Memoirs termina dopo che il "dissolving
wall", che si era continuamente trasformato in uno schermo cinematografico,
si apre e i personaggi principali camminano " through the screen of the forest"
verso un "altro" futuro misterioso. L'uso
di tecniche e modelli della SF trionfa definitivamente nei tre volumi del ciclo
Canopus in Argos: Archives. Alla base di Shikasta - un space
fiction novel - vi è la storia dell'uomo dalla sua comparsa fino alla quasi
totale estinzione nella Terza Guerra Mondiale. La Lessing tenta di trasformare
il passato e l'imminente storia futura dell'umanità in un mito cosmologico.
Come Olaf Stapledon nel libro citato dalla scrittrice nella sua introduzione,
Last and First Man (23)
, la Lessing riscrive le vicende dell'uomo includendo la realtà attuale
in uno schema più ampio, lo stesso sistema planetario, e rappresentando
la Terra dal punto di vista delle forze cosmiche che la sovrastano. Se Stapledon
sceglie una doppia prospettiva, "Two authors, one contemporary with its readers,
the other an inhabitant of an age which they would call distant future"
(24)
, la Lessing vorrebbe costruire un mosaico ancora più complesso composto
da documenti eterogenei, seguendo la tecnica del collage e del montaggio cinematografico.
Infatti abbiamo una serie di eventi, fatti e informazioni da diverse fonti che
abbracciano l'intera storia dell'umanità. La mancanza di una sequenza temporale
logica è dissimulata dall'inserimento di titoli particolareggiati che guidano
attraverso le infinite notizie aggiunte alla relazione fondamentale di Johor,
un emissario di Canopus, nell'alternarsi del passato/futuro. Il romanzo può
essere diviso in due parti: una storia primaria - Johor come protagonista attraverso
le sue relazioni - e una storia all'interno della storia basata su documenti riguardanti
George Sherban, la persona in cui si cala Johor all'inizio del suo terzo viaggio.
In questa massa di documenti possiamo dunque seguire a grandi linee il resoconto
delle passate vicende di Shikasta, il rapporto con gli altri pianeti, secondo
le narrazioni di Johor; mentre dalla pagina 210 (indicata anche attraverso un
segno grafico), abbiamo una relazione psicologico-socio-logico-realistica del
periodo (da dopo la Prima Guerra Mondiale fino alla Terza) attraverso un abitante
della Terra-Shikasta. Questa prospettiva narrativa segna anche un ulteriore sviluppo
rispetto ai romanzi precedenti in cui la Lessing tendeva a passare dai problemi
individuali alla società, dal personale al collettivo. In Shikasta,
invece, come nei maggiori romanzi di Stapledon, il punto di partenza è
l'Universo, il controllo di Canopus, Sirius e Puttiora su una colonia, dove, per
il terzo viaggio di Johor, il punto di vista torna a essere ristretto a una sola
famiglia: gli Sherbans. La
presenza di molteplici punti di vista a proposito dello stesso argomento rafforza
le tonalità etico-politiche. Cosi il romanzo contiene anche un atto d'accusa
contro la civiltà bianca e lo sfruttamento colonialista (e neo-colonialista)
compiuto su altre razze. E basterà rammentare soltanto l'impegno politico
e narrativo della Lessing negli anni '50, il suo rifiuto del regime bianco rhodesiano,
per rendersi conto che appunto il vasto schema SF viene utilizzato per recuperare,
ampliare, portare al di là delle formule realistiche e sociologiche un
discorso sempre caro alla scrittrice. Che
la Lessing tenti in questo suo ultimo ciclo - che comprende per ora altre due
opere: The Marriages Between Zones Three, Four, and Five (1980) e The
Sirian Experiments (1981) - un'operazione narrativa estremamente ambiziosa,
lo dimostrano le sue stesse Prefazioni , il riferimento - come modello
strutturante la narrazione - non solo a Stapledon, ma al Vecchio Testamento
(25)
, la volontà di elaborare un complesso mito cosmologico, investendo
la SF di quella strategia politico-ecologica che aveva con efficacia adoperato
C.S. Lewis nella sua trilogia planetaria (26)
, prefigurando addirittura nel suo compiersi l'intero percorso di un ciclo
della civiltà che, concludendosi vichianamente, permetterà il risorgere
di un nuovo Eden. La
stessa ambiziosità e vastità dell'impresa, sovraccaricando di significati
il romanzo, sembra in prospettiva allontanare nuovamente la Lessing dalla SF in
quanto "genere" dai confini ben precisati e immergerla in una nebulosa
narrativa che confonde e sommerge tutti i confini, pur rifiutando ancora nettamente
gli strumenti della psicologia e del realismo - Se le prime reazioni critiche
sembrano indicare una certa esitazione nella analisi di un progetto di cosi ampia
portata (27)
, anche noi sospendiamo una valutazione che non potrebbe che essere affrettata
e lacunosa. _________________________________________________________________
Note:
- Per
una valutazione complessiva delle opere della Lessing si riranda soprattutto a
Paul Schlueter, The Nove!s of Doris Lessing, Carbondale, 1973; Mary A.
Singleton, The City and the Veld, London, 1977 e al numero speciale dedicato
alla scrittrice da Modern Fiction Studies nella primavera del 1980. Per
uno studio della tradizione fantascientifica si vedano tra gli altri: Carlo Pagetti,
Il Senso del Futuro, Roma, 1970 e Darko Suvin, Metamorphosis of SF,
New Heaven, 1979.
- David
Ketterer, New Worlds for Old, New York, 1974, p. IX. Si veda anche Robert
Scholes in Structural Fabulation, Notre Dame, 1975, in cui il
critico elenca una serie di scrittori "realistici contemporanei" i quali
hanno fatto ricorso ai metodi e alle argomentazioni della SF e si sofferma proprio
sulla Leasing quale esempio significativo del "percorso verso il futuro"
nella narrativa mainstream.
- Tutti
i riferimenti alle opere della Lessing sono tratti dalle seguenti edizioni: "Report
on the Threatened City" in The Story of a Non-marrying man and other
stories, Penguin, 1976 (I ed. 1972); The Four-Gated City , Panther,
1977; Briefing for a Descent into Hell, Panther, 1975; The Mernoir
of a Survivor ,Bantham, 1976; Re: Colonised Pianet 5 Shikasta, London,
1979; The Marriages Between Zones Three, Four, and Five, London, 1980
e The Sirian Experiments ,London, 1981. Il racconto succitato è
stato originariamente pubblicato in Playboy, 17 (Nov. 1971) ed è
stato considerato, nella sua schematicità, come il primo esempio dell'uso
di formule SF.
- Si
rimanda a Carlo Pagetti, "La fantascienza: la scienza come favola - la favola
come ideologia", in La fantascienza e la critica (Testi del Convegno
internazionale di Palermo), Milano, 1980, pp. 206-216. Si vedano:
la recensione della Lessing a Mother Night in The Small Personal
Voice, a cura di Paul Schlueter, New York, 1974 (la citazione nel testo è
a p. 142) e l'intervista di Joyce Carol Oates in Southern Review, Autumn
1973, pp. 873-882.
- "Doris
Lessing at Stony Brook: An lnterview by Jonah Raskin" (May 1969), pubblicato
in A Small Personal Voice, op. cit. , p. 70.
- Cfr.
Darko Suvin, Metamorphosis of SF; op. cit. e il suo saggio "La fantascienza
e il "Novum"", in La fantascienza e la critica, op.
cit., pp. 25-43.
- "Doris
Lessing at Stony Brook", op. cit, p. 71.
- Cfr.
le due estese interpretazioni critiche di Nancy S. Hardin, "Doris Lessing
and the Sufi Way", Contemporary Literature , N.
14, 1973, e Marion Vlastos, "Doris Lessing and R.D. Laing: Psychopolitics
and Prophesy", PMLA, Marzo-1976. La Hardin mostra l'impatto del
Sufismo, una forma di misticismo islamico, sulla narrativa della Lessing. In un
articolo sul Sufismo ("In the World, Not of it", Encounter, August
1972) la Lessing spiega che "Sufism believes itself to be the substance of
that current which can develop man to a higher stage in his evolution". Cosi
il viaggio interiore di Martha e la conseguente scoperta di altre facoltà
umane possono essere spiegate anche alla luce della "fiducia nell'Evoluzionismo",
come è teorizzata in The Sufis .D'altra parte la Vlastos, nel
tracciare un rapporto tra la Lessing e R.D. Laing, discute gli sforzi psichici
e le esperienze di Martha come processi psichlatrici di una persona che vive una
fase di auto-distruzione.
- Si
veda: J.G. Ballard, "Da che parte è lo spazio interiore?", Nuova
Presenza, no. 37-38, 1970, pp. 26-34,
- "Doris
Lessing at Stony Brook", op. cit., p. 70.
- Robert
Scholes, op, cit., p. 24.
- Ci
sembra interessante citare ciò che E.S. Rabkin e R. Scholes scrivono in
Science Fiction , London, 1977, p. 99, sull'Appendice, a conferma dell'importanza
di queste ultime 50 pagine nell'opera della Lessing: "It was likely that
this part was called an appendix partly because it is an addition affer our time,
but also so that it might be removed should it prove troublesome. But it is there,
and in putting it there Lessing indicated her need for the imaginative ground
of science fiction to complete her major work".
- Marie
L. Ahearn, nel saggio "Science Fiction in the Maistream Novel: Doris Lessing",
in Extrapolation, Winter 1979, pp, 355-367, pur analizzando il rapporto
della Lessing con la SF, si sofferma solo su Briefing e il racconto "Report".
- Per
una lettura del rapporto tra il viaggio interiore di Jesse Watkins in The
Politics of Experience (1967) di R.D. Laing e la descrizione di quello di
Charles Watkins, si veda M. Vlastos, op. cit., pp. 253-257. Si veda anche,
per un parallelo con Charles Williams, Rose E. Cronan, "A Briefing for Briefing:
Charles Williams' Descent into Hall and Doris Lessing's Briefing
for a Descent Into Hell ", Mythlore, 4, 1976, pp. 10-13.
- Un
procedimento analogo si trova in un romanzo assai caro alla Lessing, Slaughterhouse-Five
(1969) di Vonnegut. Douglass Bolling nell'interessante saggio "Structure
and Theme in Briefing for a Descent into Hell ", Contemporary
Literature, Autumn 1973, pp. 550-564, delinea una diversa divisione del viaggio
di Watkins. Si veda inoltre: R.S. Ryf, "Beyond Ideology: Doris Lessing's
Mature Vision", Modern Fiction Studies, Summer 1975, pp. 193-201.
- La
Ahearn (op. cit.) ha già notato il rapporto tra il Crystal, con
la sua luminosità, e gli elidila di C.S. Lewis.
- Secondo
la Ahearn (Ibid. p. 362) la Lessing "riconosce che la SF è
la mitologia della nostra epoca" quando ella affianca una scena della mitologia
classica alla sua versione fantascientifica, ma sarebbe più conetto parlare
di una immissione, dentro la letteratura di massa, di forme risalenti a una tradizione
più antica e più nobile, che viene in tal modo digerita e assimilata
(qualcosa del genere succede in un fumetto di SF "mitologica" come gli
Eterni della Marvel Comics e nel recente film Clash of Titan).
- M.
Vlastos, op. cit. , vi nota un riferimento a Childhood's End
di Arthur C. Clarke.
- Cfr.
Betsy Draine, "Changing Frames: Doris Lessing's Memoirs of a Survivor",
in Studies in the Novel, Spring 1979, pp. 51-62; Bernard Duyfhuizen,
"On the Writing of Future-History: Beginning the Ending in Doris Lessing's
Memoirs of a Survivor "e Alvin Sulivan, " The Memoirs of
a Survivor ",e "Survivor: Lessing's Notes Towards Supreme Fiction",
entrambi in Modern Fiction Studies, Spring 1980.
- La
Draine, op.cit. , sottolinea l'impossibilità di inserire Memoirs
in un genere preciso e anche i limiti di questo romanzo.
- Cfr.
il racconto di Jack London "The Scarlet Plague" in cui si verifica un
ritorno al primitivo con la nascita di ragazzi "selvaggi".
- E
da notare che il romanzo di Stapledon è citato dalla Lessing come First
and Last Men, dove l'inversione neI titolo implica il ribaltamento delle
prospettive.
- Olaf
Stapledon, Last and Last Men, Penguin 1973 (I ed. 1930), p. 15.
- La
costruzione di un progetto narrativo cosi grandioso, che partiva addirittura dalla
Creazione del mondo è stata attuata da J.R.R. Tolkien nel suo The Silmarillion
(1977) pubblicato postumo.
- Si
veda Frederic Jameson, "La fantascienza teologica" in La fantascienza
e la critica, op. cit, pp. 217-221.
- Cft.
le recensioni dei tre romanzi apparse in The Times Literary Supplement (Nov.
23, 1979, p. 11; May 9, 1980, p. 520 e April 17, 1981, p. 431).
(Tratto
dal sito Internet La città e le stelle.)
Oriana
Palusci è Professore Ordinario di Lingua Inglese all'Università
di Trento.
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