EGO TE BAPTIZO
Mauro Bogdanovic
(ad nepotes epistula) Caro
nipote, non ti conosco, e non so se il tempo che sèpara generazioni potrà
di me in te, o di te in me riconoscere qualcosa; se un giorno queste parole
ti diranno di una voce o saranno un foglio improvviso all'occhio che
fruga nella penombra del meriggio e qualcuno ti chiederà - fidanzata
o amante - chi usava una lingua già così stanca, se davvero
pensava che un giorno avrebbe potuto da così lontano gettare
un ponte di inchiostro, sperare di capire non dico sé, ma voi. Allora,
con la faccia che avrai e oggi non si vede, col sorriso che ti sarai scoperto,
incerto un po' ti vergognerai che osassero tanto i parenti dei padri da
seminare nel mondo vostro, come non fosse loro già colpa avere nella
storia un posto. Non parlo al sordo e non ho speranza, mi resta un dubbio
di tanti: se dicendoti che sarete diversi e a noi uguali prima che la
vita abbia finito di scrivere sull'etichetta e dall'aceto ritorni il vino,
quel mondo che vi abbiamo sciupato, o che ha sciupato noi, sarà
per voi la tradotta o la rima che distilla nonsenso amaro sulla coperta
dell'aria; se nell'acre sfrigolare d'ideali con cui vi consegniamo
un nome e una fede, una traccia incerta di destino, tutto ciò che
non potete aver voluto (ciò che noi non abbiamo saputo) per conquistarci
un posto da pari, per dire sì non alla vita ma al consenso del vicino
e lavare le nostre mani nell'acqua della stessa colpa, vedrete i fumenti
del giorno, una luna spessa e nera, la nostra vita assorta a dimenticare
la scintilla che fu il logos: vi chiameremo innocenti e ci aspettiamo da
voi un segno, un richiamo, lo stesso giro di pista, per essere certi, come
già lo siamo del nostro posto nella danza di Cagliostro, per
dire a noi stessi che il tempo lo abbiamo morso e masticato coi denti. Perdonate
figli se siamo padri, e madri, e parentame, perdonate il fardello che
oggi con pompa vi diamo, le nostre parole d'oro, e l'oro che per voi spargiamo
sul letame. (da
In limine Dei)
Mauro
A. Bogdanovic è
nato a Fiume da padre montenegrino e madre italo-croata. Genovese d'adozione,
scrittore, traduttore, consulente editoriale, è autore di due romanzi,
due raccolte di poesie e numerosi racconti, oltre ad opere di saggistica. Ha tradotto
oltre una decina di testi di carattere letterario, storico, filosofico ed economico
da varie lingue. In qualità di fisico-matematico, ha lavorato a Roma al
progetto CEE di intelligenza artificiale Esprit e per l'IBM di Milano,
Genova e Bruxelles. È stato assistente volontario di Storia del Pensiero
Scientifico presso l'Università di Genova e ha collaborato con la cattedra
di Histoire des Mentalités dell'Università della Sorbona di Parigi.
Il suo romanzo La Vacanza - una spietata e ironica analisi del disagio
giovanile - è uscito a giugno per i tipi de Il Filo, Roma.
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