AVERE UN DIO UBBIDIENTE

Lidia Palazzolo




 

Avere
un dio ubbidiente
Generoso
una lingua certa
una destinazione
precisa
un piatto preferito
un programma
al mattino
un colore
armonizzante
una inclinazione
realizzabile
un sogno
ricorrente
una sola parola
Non avere
dubbi
ripensamenti
divagazioni
diaspore
Non covare
amori
turbolenti
pensieri
ambigui
desideri
contrastanti
Segnare
il territorio
come fanno i
cani
o difendere
l'angolo del divano
come i gatti
Ah poter
morire
una sola morte




Lidia Amalia Palazzolo è nata nel 1951 a Buenos Aires, Argentina, da genitori italiani.
Laureata in antropologia, ha insegnato all'Università di Buenos Aires dall l'85 all'87, anno in cui si è trasferita in Italia, in Val di Non (Trentino).
Le sue poesie sono state pubblicate su riviste cartacee e online e in raccolte antologiche fra cui Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano (Firenze, Le Lettere 2006) e A New Map: The Poetry of Migrant Writers in Italy (Los Angeles, Green Integer 2007).

 


        
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