Martedì 16 luglio - pomeriggio - Editoria on-line Interventi di Julio Monteiro Martins, Mia Lecomte, Amor Dekhis, Anilda Ibrahimi, Andrea Sirotti. Julio
Monteiro Martins - Tornando al tema dell'editoria italiana e delle sue
distorsioni, volevo aggiungere due osservazioni. La prima riguarda il
culto al romanzo, come unico genere richiesto. Quando si mette in dubbio
questa preferenza del romanzo, la risposta è sempre che il lettore
preferisce leggere un romanzo piuttosto che racconti. Ma non credo che
questo sia vero, ci sono tantissimi autori come Borges, Cortazar, Poe,
Carver e altri, che hanno scritto praticamente solo racconti e sono sempre
stati ben accettati dal pubblico italiano. Mia Lecomte - Ma ancora non sono allo stesso livello nella coscienza dei lettori. Andrea Sirotti - La qualità della veste grafica in Internet spesso non corrisponde alla qualità dei contenuti, è difficile anche selezionare questo. La qualità grafica di un sito può essere del fumo negli occhi. Mia Lecomte - C'è anche una certa diffidenza data dall'accessibilità al mezzo. Alcuni poeti italiani, ad esempio Marina Corona, a cui avevo chiesto dei testi inediti per Sagarana, quando hanno saputo che la rivista era virtuale hanno preferito non pubblicarli, perché non si fidavano. Julio Monteiro Martins - Questo meccanismo di pagare gli autori con una percentuale sulle vendite a posteriori tenderà a scomparire, perché si dovrebbe pagare un forfait e poi entrambi, autore e scrittore, sono liberi da contratti. Oggigiorno siamo in una fase intermedia perché la vera negoziazione degli autori con le case editrici, una volta che tutti si rendono conto che i resoconti delle percentuali non avvengono onestamente, la negoziazione vera viene fatta sull'anticipo dei dirittti d'autore, che mi sembra già una forma di pagamento a forfait. Questo metterà allo stesso livello pubblicazioni cartacee e on-line. Anche per un autore è meglio. Andrea Sirotti - L'autore credo sia affezionato alla scommessa delle sue vendite. Poi credo sia difficile per lui negoziare il prezzo con l'editore. Julio Monteiro Martins - Ma il forfait si utilizza nel cinema, quando si comprano i diritti d'autore di un libro per farne un'opera cinematografica. Mia Lecomte - Anche lì c'è una doppia modalità. L'autore di solito cerca di farsi inserire come autore del soggetto o della sceneggiatura o come co-sceneggiatore, perché sono soldi in più che entrano. O si pattuisce da principio una certa cifra, oppure è difficile che uno si faccia liquidare in una volta sola, non conviene. Andrea Sirotti - Probabilmente si arriverà ad un doppio canale, perché non credo che un autore rinuncerebbe al copyright di Internet. Mia Lecomte - Bisognerebbe trovare un sistema di gettonamento degli scrittori: se tu vai in Internet e vuoi leggere un determinato autore paghi. Julio
Monteiro Martins- Non credo funzionerebbe, nessuno vuole pagare. Qui non
c'è la cultura di pagare per usufruire di un servizio. Negli Stati
Uniti c'è una cultura decennale di acquisti per catalogo, internet
è solo un altro catalogo on-line. Andrea Sirotti - Penso che l'idea di fare un convegno della letteratura on-line sia splendida. Tutti si saranno già posti questi problemi, e sarebbe la prima occasione di confronto, come regolamentare, e se regolamentare la creatività nella rete. Julio
Monteiro Martins- Dall'uscita del numero sette e otto della rivista Sagarana,
mi sono reso conto che la forma cambia anche il contenuto. Nella sessione
"Dicas", ovvero "dritte" culturali ospitate nella
rivista, ci sono pagine e pagine di aneddoti che se le mettessimo insieme
su carta, verrebbe fuori un papiro di più di due metri! Il fatto
di non dover voltare sempre pagina ma, semplicemente, scrorrere con il
mouse, influenza il modo di leggere. Mia Lecomte - Proprio per tutti questi motivi mi chiedo se per la letteratura della migrazione Internet non sia il canale editoriale più adatto, anche perché l'intertestualità è più evidente di quanto non sia in quella cartacea, c'è facilmente la possibilità di intraprendere più percorsi. Clicchi e vai alla biografia, o alla seconda lingua. Puoi avere elementi sul paese d'origine, ecc. Andrea Sirotti - L'unica mia perplessità è il vero apprezzamento della letteratura in sé e per sé. Sono stati fatti dei sondaggi in cui si dice che le riviste on-line non vengono lette, o per lo meno, non vengono lette integralmente, come lo si farebbe con le riviste cartacee. Quando io apro Sagarana, molto spesso sono attratto dai titolini, dal nome dell'autore, e magari mi stampo l'articolo che mi interessa, per leggermelo poi con più calma. Quindi mi chiedo se tutti i vantaggi del mezzo e dell'intertestualità non corrispondano poi ad una scarsa profondità. Julio Monteiro Martins - Forse questo sondaggio dice una cosa vera e i tuoi dubbi sono fondati, ma un romanzo è un libro che si legge dalla prima all'ultima pagina, ma una rivista no; io vedo la rivista come una vetrina, ognuno sceglie quello che vuole. Nessuno chiede ad una rivista on-line di essere letta dalla prima all'ultima pagina. Quello che volevo fare io era presentare al lettore una vasta e bella vetrina di opzioni. Andrea Sirotti - Quindi possono coesistere le due cose. Tu presenti varie opzioni e anche autori di grido e poi il lettore va a comprarsi il libro. Mia Lecomte - Sì. Anche nel caso della letteratura della migrazione, si eviterebbe l'esclusione del pubblico del paese d'origine. Per esempio Anilda potrebbe pubblicare in italiano e poi offrire un percorso anche in albanese, che può essere visitato anche dagli albanesi. Si metterebbe una toppa al famoso tradimento! Con una rivista cartacea come fai a dare questa possibilità? Julio
Monteiro Martins - Io trovo straordinario che Eugenia Mazza, una volta
tornata nel Winsconsin, dove vive e studia, possa continuare ad accompagnare
la letteratura della migrazione, senza la minima difficoltà, senza
chiedere fotocopie, originali dei libri ecc. Mia Lecomte - Però è anche vero che un certo controllo qualitativo non c'è. Ci sono tante riviste di scarsa qualità che se fossere cartacee, nessuno avrebbe il coraggio di farle e non troverebbe nemmeno i fondi per farle. Julio Monteiro Martins - Ma non siamo costretti a leggerle. In tutte le cose della vita ci sono prodotti di scarsa e ottima qualità, uno sceglie. Mia Lecomte - Però in Internet non c'è una guida che ti aiuti a scegliere. Julio
Monteiro Martins - Ma è quello che stiamo cominciando a fare noi
qui, una guida, un marchio di qualità. Andrea
Sirotti - Ti rincoglionisci lo stesso, ma impari un sacco di cose! Amor Dekhis - Fino a cinque anni fa non accadeva niente di tutto questo. Per quanto riguarda la ricerca di informazioni, non c'è niente di più straordinario. Poi a forza di navigare, noi stessi impariamo a selezionare i siti seri. Julio
Monteiro Martins - Nella rivista ho aggiunto in fondo a certi articoli,
anche siti di riviste straniere che meglio approfondiscono quell'argomento,
creando proprio le ramificazioni di un albero. Mia Lecomte - Questo c'è già, ma purtroppo senza criterio. Julio
Monteiro Martins - La sessione "Vento nuovo" della Sagarana
è fatta per questo, anche se pubblico un venti per cento dei testi
che mi arrivano, solo i migliori. Per dare un esempio, sulla rivista numero
quattro, ho pubblicato un racconto di un ragazzo di ventanni Danzio Bonavia,
di Imperia. Il racconto parlava di un gruppo di ragazzi graffittari che
di notte scendono nelle metropolitane. Lui stesso fa graffiti, e così
il gergo che usa è molto interessante, molto attuale, è
un linguaggio nuovo. Nella foto: Andrea
Sirotti, Amor Dekhis e Eugenia Mazza
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