LE LETTERE SMARRITE
Alexis Diaz Pimienta
Per favore, non recuperate le lettere smarrite.
Lasciate la busta accanto al tronco dell’albero,
sotto un’anonima pietra, o a rotolare nei giardini.
Ci sono lettere che si scrivono perché non arrivino,
perché dall’altro lato della voce diffidino di tutto,
perché esista una seconda lettera, esplicita e inutile.
Ciò accade con l’assenso di tutti,
con soprassalti premeditati e complicità.
Sono mesi, anni, di matematica innocenza.
In quelle lettere si confessava tutto,
si annunciavano pericoli che poi la pioggia ha ammorbidito;
in quelle lettere c’erano poscritti che premonivano
sul fatto che sarebbero andate smarrite.
La loro vera destinazione era il silenzio,
le erbacce al bordo dei letti,
le ragnatele sui davanzali,
le nuvole sul volto.
Definitivamente,
dall’altro lato della voce non l’aspettavano.
Lasciatela accanto all’albero,
sotto un’anonima pietra,
a rotolare nella memoria del felice mittente.
(Tratto dal sito “Siamo un fiume lento”. Traduzione dallo Spagnolo di Azor.)
Alexis Diaz Pimienta (L’Avana, 1966) è forse il poeta improvvisatore dell’America Latina più noto nella regione. Dirige il Centro Internazionale della Decima Improvvisata de L’Avana. Ha pubblicato all’estero molte raccolte di poesie e racconti.
In Italia si possono leggere sue poesie nel volume "L’isola che canta", Feltrinelli 1997 e racconti in "La baia delle gocce notturne", Besa 1996 e "Vedi Cuba e poi muori", Feltrinelli, 1997. (i testi in Italiano si trovano nel web tradotti dallo spagnolo)
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