Audous e Julian

- Brano tratto dal romanzo Le particelle elementari -


Michel Houellebecq




(...) Bruno arrivò verso le ventuno, aveva già bevuto un po' ed era ansioso di affrontare argomenti teorici. "Mi ha sempre colpito," cominciò prima ancora di essersi seduto, "la straordinaria esattezza delle profezie fatte da Aldous Huxley in Il mondo nuovo. È allucinante, soprattutto se pensiamo che quel libro lo scrisse nel 1932. Da allora la società occidentale ha tentato costantemente di raggiungere quel modello: sempre più accurato controllo della procreazione, che un giorno porterà alla sua completa dissociazione dal sesso e alla riproduzione della specie umana in laboratorio in condizioni di sicurezza e di affidabilità genetica totali; conseguente collasso dei rapporti di parentela, del concetto di paternità e di filiazione; eliminazione, grazie ai progressi farmaceutici, della distinzione tra età della vita. Nel mondo descritto da Huxley, gli uomini di sessant'anni hanno la stessa apparenza fisica, lo stesso dinamismo, gli stessi desideri dei ventenni. Poi, quando non è più possibile lottare contro l'invecchiamento, ci si congeda tramite eutanasia liberamente consentita; con grande discrezione, rapidamente, senza drammi. La società descritta in Il mondo nuovo è una società felice, da cui sono scomparsi tragedie e sentimenti estremi. La libertà sessuale è assoluta, non vi è più alcun ostacolo al piacere e al godimento. Permangono piccole sacche di depressione, di tristezza, di dubbio; ma vengono facilmente curate per via farmacologica, la chimica degli antidepressivi e degli ansiolitici avendo fatto considerevoli progressi. 'Con un centilitro guarisci dieci sentimenti.' È esattamente il mondo cui aspiriamo oggigiorno, il mondo nel quale, attualmente, desidereremmo vivere.
"So bene," proseguì Bruno con un movimento della mano come per spazzar via un'obiezione che Michel non aveva fatto, "che in genere l'universo di Huxley viene descritto come una specie di incubo totalitario, e che si tenta di far passare Il mondo nuovo per una violenta presa di posizione contro questo genere di regimi; ma è ipocrisia bella e buona. Sotto tutti i punti di vista - controllo genetico, lotta contro l'invecchiamento, ottimizzazione del tempo libero - per noi Il mondo nuovo è un paradiso, è esattamente il mondo che ci sforziamo, sin qui invano, di raggiungere. Oggigiorno vi è soltanto una cosa che contrasta un po' col nostro sistema di valori egualitario - o, più precisamente, meritocratico - ed è la divisione della società in caste, adibite a diversi compiti a seconda della loro natura genetica. Ma è praticamente l'unico punto su cui Huxley si sia rivelato cattivo profeta; è praticamente l'unico punto che, con lo sviluppo della robottizzazione e della meccanizzazione, sia diventato sostanzialmente inutile. Aldous Huxley è senza dubbio un pessimo scrittore, le sue frasi sono pesanti e sgraziate, i suoi personaggi sono insulsi e meccanici. Nondimeno egli ebbe l'intuizione - fondamentale - che l'evoluzione delle società umane fosse ormai da secoli - e sempre più sarebbe stata - pilotata esclusivamente dall'evoluzione scientifica e tecnologica. Sarà pur stato privo di finezza, di psicologia, di stile, ma tutto ciò non inficia minimamente l'esattezza della sua intuizione di partenza. E, primo tra tutti gli scrittori, ivi compresi quelli di fantascienza, capì che dopo la fisica sarebbe stata la biologia a fare da principio motore."
Bruno si interruppe, e così ebbe modo di constatare come il fratello fosse un po' dimagrito; sembrava stanco, pensieroso, svagato. Da qualche giorno, Michel non andava più a fare la spesa. Contrariamente agli anni precedenti, davanti al Monoprix stazionavano parecchi mendicanti e parecchi strilloni; eppure si era in piena estate, stagione in cui generalmente la povertà si fa meno opprimente. Che succederà quando ci sarà la guerra? si chiedeva Michel osservando dalle vetrine il lento viavai di barboni. Bruno si riempì di vino un bicchiere; cominciava ad aver fame, e fu sorpreso quando il fratello gli rispose, con voce fioca:
"Huxley apparteneva a una grande famiglia di biologi inglesi. Suo nonno era amico di Darwin, e scrisse diversi articoli in difesa della tesi dell'evoluzionismo. Suo padre e suo fratello Julian erano anch'essi biologi famosi. La loro famiglia rispecchiava in pieno quella tradizione inglese di intellettuali pragmatici, liberali e scettici - diversissima dal Secolo dei Lumi francese - basata sull'osservazione e sul metodo sperimentale. In gioventù Huxley ebbe modo di intrattenersi con tutti quegli economisti, quei giuristi e, soprattutto, quegli scienziati che il padre invitava a casa. Tra gli scrittori della sua generazione era sicuramente l'unico in grado di intuire i passi avanti che avrebbe fatto la biologia. Ma tutto ciò si sarebbe sviluppato molto più in fretta senza il nazismo. L'ideologia nazista ha contribuito in maniera cruciale a screditare il concetto di miglioramento della razza e di eugenetica; per colpa del nazismo abbiamo sprecato anni preziosi, prima di poter tornare ad affrontare questi concetti senza dovercene vergognare." Michel si alzò e prese da uno scaffale della libreria un volume intitolato Ciò che oso pensare. "L'ha scritto Julian Huxley, il fratello maggiore di Aldous, e fu pubblicato nel 1931, un anno prima di Il mondo nuovo. Vi si trovano suggerite tutte quelle idee sul controllo genetico e sul miglioramento delle specie - ivi compresa quella umana - che il fratello tratterà nel suo romanzo. Tutto ciò viene presentato, e senza la minima ambiguità, come un fine augurabile, verso il quale è opportuno tendere."
Michel tornò a sedersi, si asciugò la fronte. "Dopo la guerra, nel 1946, Julian Huxley venne nominato direttore generale dell'Unesco, che era appena stata creata. Nello stesso anno, suo
fratello pubblicò Ritorno dal mondo nuovo, nel quale tenta di presentare Il mondo nuovo come una denuncia, una satira. Qualche anno dopo, Aldous Huxley diventò il principale garante teorico dell'esperienza hippy. Era sempre stato un fautore della libertà sessuale, e aveva avuto il ruolo di pioniere nell'uso delle droghe psichedeliche. I fondatori di Esalen lo conoscevano ed erano stati influenzati dal suo pensiero. Il movimento New Age, successivamente, ha adottato integralmente gli argomenti di base dell'esperienza di Esalen. In sostanza, Aldous Huxley è uno dei pensatori più influenti di questo secolo."

Andarono a mangiare in un ristorante lì vicino, dove servivano fonduta cinese a 270 franchi la porzione per due. Michel non usciva di casa da tre giorni. "Oggi non ho mangiato," notò con una certa sorpresa; aveva portato con sé il libro di Julian Huxley.
"Huxley pubblicò Isola nel 1962, è il suo ultimo libro," proseguì mescolando il suo riso colloso. "È ambientato in un'isola tropicale paradisiaca - la vegetazione e i paesaggi sono ispirati probabilmente allo Sri Lanka. Su questa isola si è sviluppata una civiltà originale, lontana dalle grandi correnti commerciali del Ventesimo Secolo, una civiltà molto avanzata sul piano tecnologico ma al tempo stesso rispettosa della natura: pacificata, completamente sciolta dalle nevrosi familiari e dalle inibizioni giudaico-cristiane. Lì la nudità è considerata naturale; la voluttà e l'amore vengono praticati liberamente. Questo libro mediocre, ma assai facile da leggere, ha influenzato enormemente gli hippy e, tramite loro, gli adepti della New Age. A ben guardare, la comunità armoniosa descritta in Isola ha parecchi punti in comune con quella di Il mondo nuovo. In realtà Huxley stesso, nel suo probabile stato di rincoglionimento, sembra non essersi accorto dell'analogia, fatto sta che la società descritta in Isola è tanto vicina a Il mondo nuovo quanto la società hippy libertaria lo è a quella della società borghese liberale, o piuttosto alla sua variante socialdemocratica svedese."
Si interruppe, inzuppò un gamba nella salsa piccante, posò le bacchette. "Come suo fratello, Aldous Huxley era un ottimista..." disse infine con tono come di disgusto. "La mutazione metafisica che ha creato materialismo e scienza moderna ha avuto due grandi conseguenze: il razionalismo e l'individualismo. L'errore di Huxley è stato quello di non aver valutato adeguatamente il rapporto di forza tra queste due conseguenze. In dettaglio, il suo errore sta nell'aver sottovalutato l'aumento di individualismo prodotto da una incrementata coscienza della morte. Dall'individualismo nascono la libertà, il senso dell'io, il bisogno di distinguersi e di essere superiori al prossimo. In una società razionale com'è quella descritta da Il mondo nuovo, lo scontro può essere attenuato. In una società ricca dove i flussi economici siano sotto controllo, la competizione economica, metafora del dominio dello spazio, non ha più ragione di esistere. La competizione sessuale, metafora, tramite la procreazione, del dominio del tempo, non ha più ragione di esistere in una società dove la dissociazione sesso/procreazione sia perfettamente realizzata; ma Huxley ha dimenticato di tener conto dell'individualismo. Non ha saputo capire che il sesso, una volta dissociato dalla procreazione, sussiste meno come principio di piacere che come principio di differenziazione narcisistica; lo stesso dicasi per il desiderio di ricchezza. Perché mai il modello della socialdemocrazia svedese non è mai riuscito a prevalere sul modello liberale? Perché mai non si è riusciti a sperimentarlo neppure nel campo della soddisfazione sessuale? Perché la mutazione metafisica operata dalla scienza moderna si porta dietro l'individuazione, la vanità, l'odio e il desiderio. Di per sé il desiderio - contrariamente al piacere - è fonte di sofferenza, di odio e di infelicità. E, questo, tutti i filosofi - non solo i buddisti, non solo i cristiani, ma tutti i filosofi degni di questo nome - l'hanno capito e insegnato. La soluzione degli utopisti - da Platone a Huxley passando per Fourier - consiste nell'annientare il desiderio, e le sofferenze connesse, organizzandone l'immediata soddisfazione. All'opposto, la società erotico-pubblicitaria in cui viviamo si accanisce a organizzare il desiderio, a svilupparlo fino a dimensioni inaudite, al tempo stesso controllandone la soddisfazione nel campo della sfera privata. Affinché la suddetta società funzioni, affinché la competizione continui, occorre che il desiderio cresca, si allarghi e divori la vita degli uomini." Si asciugò la fronte, sfinito; non aveva toccato cibo.
"Ci sono dei correttivi, dei piccoli correttivi umani..." disse dolcemente Bruno. "Cioè cose che permettono di dimenticare la morte. In Il mondo nuovo si tratta di ansiolitici e antidepressivi; in Isola è invece più una faccenda di meditazione, di droghe psichedeliche, di vaghi elementi di religiosità indù. In pratica, oggi la gente cerca di creare una combinazione tra le due cose."
"Anche Julian Huxley affronta le questioni religiose, in Ciò che oso pensare, e lo fa dedicandovi tutta la seconda parte del libro," ribatté Michel con disgusto crescente. "È perfettamente consapevole di come il progresso della scienza e del materialismo abbia distrutto le basi di tutte le religioni tradizionali; è altrettanto consapevole di come nessuna società possa resistere senza religione. Per più di cento pagine, Julian Huxley tenta di gettare le basi di una religione compatibile con la situazione della scienza. Non si può dire che il risultato sia convincente; né si può dire che l'evoluzione delle nostre società sia andata in questo senso. In realtà, annientata dall'evidenza della morte materiale ogni speranza di fusione, la vanità e la crudeltà non possono non svilupparsi. In compenso," concluse bizzarramente, "possiamo dire altrettanto dell'amore."





(Brano tratto dal romanzo Le particelle elementari, RCS Libri, 2005, Milano, traduzione di Sergio Claudio Perroni.)


Michel Houellebecq è nato in Francia nel 1958 e ha alle spalle una formazione scientifica. Negli ultimi anni si è affermato nel panorama letterario internazionale. Ha pubblicato nel 1991 uno scritto teorico, Rester vivant, nel 1998 l'opera poetica La poursuite du bonheur e una raccolta di saggi, Interventions. Il primo testo di Houellebecq apparso in Italia è la poesia La fessura in Panta n° 18 Amore in versi. Bompiani ha pubblicato i romanzi Le particelle elementari (1999), Estensione del dominio della lotta (2000), Piattaforma (2001), Lanzarote (2002), La possibilità di un'isola (2005), la raccolta poetica Il senso della lotta (2000) e il saggio H. P. Lovecraft. Contro il mondo, contro la vita (2001).


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