AGIP
Davide Bregola
Nel
tragitto tra casa mia e il lavoro tempo fa c’era un’area di servizio Agip
gestita da padre e figlio. Il primo era vedovo ed il secondo, non sposato ma
fidanzato, lavava le macchine e controllava la pressione delle gomme a chi faceva
il pieno. Padre e figlio passavano l’intera giornata assieme, e tranne nei
giorni di riposo mai una volta li ho visti seduti o fermi un solo istante.
Io ero un
loro abituale cliente perché facevo la raccolta dei bollini regalo con
l’intenzione di comperare un girocollo di perle naturali a mia mamma, che
guardando il catalogo aveva espresso il desiderio della collana.
Entrambi
i benzinai avevano tuta e cappellino marchiati Agip e le volte che dovevo fare
benzina aspettavo di arrivare da loro per farla e proseguire il mio viaggio. Mi
faceva piacere andarci perché erano veloci e si percepiva la passione che
mettevano nel fare il loro mestiere.
Un
giorno, passando, ho visto una ruspa e qualche operaio al distributore.
Tornando indietro dal lavoro mi sono fermato ed ho chiesto al padre cosa stava
succedendo.
“L’Agip
ha dato ordine di mettere il self service a tutti i distributori italiani così
in qualsiasi ora del giorno si potrà fare benzina” mi ha risposto.
Quella
volta ho fatto il pieno e il figlio mi ha pulito per bene il vetro anteriore
dell’auto.
Una
domenica di primavera sono passato davanti al distributore ed ho visto assieme
a loro una donna piccola, di bellezza modesta. Anche lei aveva cappellino e
tuta marchiati Agip. Davanti le spuntava un borsello nero legato alla cintura
in cui sicuramente metteva i soldi e i bollini regalo da dare ai clienti. Era
la fidanzata del figlio.
Il
termine ultimo per la scadenza della raccolta bollini era il 30 Marzo. Ne avevo
200 e me ne sarebbero serviti altri 50 per potermi avvantaggiare del suddetto
regalo. Mancavano dieci giorni allo scadere del concorso, davano un bollino
ogni dieci euro di benzina fatta. Dovevo spendere 500 euro, ma calcolando i
chilometri settimanali che facevo non sarei riuscito a portare a termine la
raccolta punti. Mi fermai al distributore, dissi alla ragazza come stavano le
cose. Si assentò un attimo, andò a parlare con il padre che mi guardava di
sottecchi poi insieme s’incamminarono verso di me sorridendo. L’uomo guardò la
donna annuendo, lei tirò fuori dal borsello una scheda piena di punti, ne
strappò una parte e mi disse: “Tenga, sono trenta”.
Ebbi
altri venti punti facendo benzina. Consegnai la scheda completata in ogni sua
parte entro il termine stabilito dal regolamento. Non mi diedero la collana di
perle.
Passai
il giorno dopo e il distributore era chiuso. Nel tornare indietro vidi un
cartello alla porta di vetro della piccola officina su cui c’era scritto CHIUSO
PER LUTTO. Passai i giorni successivi e i cartelli posti agli ingressi del
distributore indicavano CHIUSO. Passai un altro giorno ancora e gli ingressi
erano stati sbarrati da nastri in cellophane bianco e rosso. Dopo qualche mese
il distributore stava andando in rovina. Sradicarono le pompe di benzina e il
self service. L’officina ormai fatiscente aveva la serranda chiusa male, messa
di traverso, buchi con ammassi di ghiaia ai lati avevano sostituito i punti
d’erogazione. La scritta che troneggiava sul palo di ferro in mezzo al
distributore non era più illuminata.
Una
mattina il cartello ormai arrugginito posto all’entrata indicava APERTO. Ebbi
un sussulto, mi avvicinai trepidante ma dovetti constatare che il distributore
era ancora chiuso. Una macchina al lato opposto della strada aveva messo la
freccia per entrare. Ho guardato dallo specchio retrovisore e anche l’altro
cartello indicava APERTO. Volevo fermarmi pure io. Forse stavano riaprendo
pensavo, oppure è stato uno scherzo del vento, fatto sta che la collana di
perle non è più arrivata ed ora è pure crollato il tetto.
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Davide Bregola abita a Sermide (Mn) e lavora in una libreria a Ferrara. Ha trent'anni
e ha curato nel 2002 un libro di interviste a scrittori dal titolo Da qui
verso casa (Edizioni Interculturali).
Questo racconto (Agip)
è tratto dal suo libro d'esordio uscito del 2003, intitolato Racconti
Felici (Sironi editore www.sironieditore.it).