PAROLE EREDITATE
Martin Arnold
Se il mestiere
della famiglia è quello di scrivere, quanto sarà mai difficile per uno
scrittore dare continuità alla reputazione letteraria di suo
padre?Apparentemente, la sfida più ovvia per uno scrittore figlio di scrittore
è che i lettori aprano il libro del figlio sperando di trovarci il padre.
Forse proprio per questo è una grande sorpresa il fatto che gli scrittori di
seconda generazione raramente sentano la pressione della competizione,poichè
qualunque siano stati i sentimenti a riguardo del loro "boss", molti
hanno ricordi piacevoli delle storie raccontate a cena.
L'omonimo più di spicco pubblicato ultimamente è quello di Thomas Steinbeck,
figlio di John Steinbeck,premio Nobel nel 1962.
Questo è un fardello terribile da essere portato per un figlio, soprattutto se
questo ha 58 anni e il suo primo libro, pubblicato recentemente, è una raccolta
di racconti ambientati nel Big Sur, un territorio familiare allo Steinbeck
padre.
Non si sa se sia stato nonostante o a causa di suo padre,ma il fatto è che la
raccolta di racconti scritta da Thomas Steinbeck, "Down to a Soundless
Sea"(Ballantine),dei quali alcuni sono stati creati a partire dalla
tradizione orale locale, sono stati molto elogiati."Mio padre amava gli
aneddoti", ricorda Steinbeck."Non è che proprio mentisse, ma io mi
ricordo di bellissime storie raccontate a tavola.Questa abitudine di raccontare
aneddoti non era un qualcosa di strano per me quando ero
bambino".Steinbeck aggiunge ancora che gli amici di suo padre erano
"capitani di pescherecci, proprietari terrieri negozianti di
ferramenta."
Nonostante Thomas sia stato due volte in Vietnam, una volta come soldato e
l'altra come giornalista fotografo, i suoi sette racconti sono di marinai,
agricoltori e immigrati vissuti nella contea di Monterrey nel periodo a cavallo
tra l'inizio del secolo e gli anni trenta.
Il piano originale di Steinbeck era far pubblicare il libro come ricordino per
gli ospiti dell'alberghetto di un suo amico.Tuttavia, poichè lui era il
depositario del patrimonio letterario di suo padre, l'agente del defunto
scrittore ha deciso di presentare alcuni dei racconti alla fiera del libro di
Francoforte dell'anno passato ed è riuscito a venderli.Thomas Steinbeck ha già
firmato un contratto per un romanzo che parla di una famiglia di agricoltori
all'inizio del ventesimo secolo.
"Attraverso questo romanzo presenterò una analisi delle relazioni
sociali", dice Steinbeck."Prima dell'arrivo del razzismo Yankee tutti
andavano d'accordo in California.I miei migliori amici erano ragazzi
giapponesi, cinesi e messicani,e improvvisamente, da una settimana all'altra io
non potevo più stare con loro".Questo con assoluta certezza è un argomento
per un romanzo "alla Steinbeck", sia egli padre o figlio.
La lista di famiglie che hanno fatto dell'arte di scrivere il loro mestiere è
considerevole.Tra queste possiamo citare le famiglie Cheever, McPhee,Clark,Buckley,
William Faulkner e suo figlio, Christopher, la famiglia Shaara (Michael e suo
figlio Jeff), le sorelle Collins.
Prendiamo come esempio la famiglia Cheever:il padre, John Cheever, ha vinto un
National Book Award, un Pulitzer e un National Book Critics Award.Susan
Cheever, autrice di 10 libri, racconta che il padre era sempre in competizione,
ma non con lei o con il fratello, Benjamin Cheever, anche lui scrittore, bensì
con le altre famiglie di scrittori."Papà teneva un conto: famiglia Cheever:2;
famiglia Thoreau:3.Lui diceva spesso questa sorta di cose."
Il nome Cheever ha aiutato Susan a entrare in questo ambiente? "Mi ero
promessa che non sarei diventata mai una scrittrice e questo è successo quando
già avevo 35 anni", dice lei. "Prima, avevo fatto la giornalista per
5 anni e già avevo conosciuto molte persone."
(Tratto
dal giornale The New York Times, ottobre 2002)
(Tradotto
dal Portoghese da Julio Monteiro Martins insieme ai suoi allievi
dell’Università di Pisa: Alessandra Pescaglini , Lorenzo Tamburini, Martina
Pierini, Massimiliano Vitali e Matteo Badalamenti)