SCRIVERE IN ITALIANO
Davide Bregola
Vero è che una somma di
indizi non vale come prova, ma quantomeno rende necessario un supplemento di
indagine: in Italia ci sono scrittori "allofoni". Esistono scrittori
che hanno una lingua, la principale, diversa da quella italiana, ma che per
svariati motivi decidono di comunicare, scrivendo, con una lingua d'adozione.
La nostra. Ecco alcuni nomi: Ron Kubati, Younis Tawfik, Smari Abdel Malek, Muin
Madih Masri, Jadelin M. Gangbo, Christiana de Caldas Brito, Mbacke Gadji, Julio
Cesar Monteiro Martins, Mohamed Ghonim, Emmanuel Tono Zagbla, Alvaro Santo,
Yousef Wakkas.
Tutti gli autori appena nominati, e tanti altri, hanno scritto un libro senza
coautore, sono africani, brasiliani, albanesi, mediorientali, hanno scelto la
lingua italiana per farsi capire e comunicare. La letteratura che producono non
è letteratura marginale, narrativa etnica, esotica o chissà cos'altro. Questa è
letteratura tout court, perché innova il dire e la rappresentazione di mondi
possibili. C'è molta consapevolezza di scrittura in tanti migrant writers
(questo il nome che di loro danno nelle università americane), lo si evince dai
loro libri. Nella maggior parte dei casi sono intellettuali motivati, animatori
culturali di riviste, fondatori di associazioni culturali, fautori di convegni
e seminari. Non si cada nell'errore di scambiare i loro libri per
"strategie letterarie di sopravvivenza", come ha scritto la studiosa
Nadia Valgimigli sulla rivista "Africa e Mediterraneo" (n.l / 1997).
Questi libri sono le prime testimonianze letterarie di un rinnovamento del
linguaggio e delle tecniche narrative di una lingua viva: l'italiano.
Tra i libri che parlano di questa narrativa, aggiornato e interessante è il
libro di Armando Gnisci Creolizzare L'Europa (Meltemi 2003) mentre, se si vuole
leggere un libro in inglese, propriamente un'antologia di testi della
letteratura italiana della migrazione, si cerchi Mediterranean crossroads:
migration literature in Italy (Madison 1999) a cura di Graziella Parati. Altro
libro di Armando Gnisci Una storia diversa (Meltemi editore 2001), in cui tra
le va-rie tematiche di decolonizzazione, storia della letteratura disegnata su
percorsi influenzati dalle colonizzazioni portoghesi, spagnole, italiane,
europee ed americane, si affronta la scrittura della migranza e degli stranieri
in Italia. Molto interessanti ed esplicative le note che fanno seguito ai saggi
del libro. Di Silvia Albertazzi, Lo Sguardo dell'Altro. Le letterature
postcoloniali (Carocci editore 2000), potrebbe essere propedeutico ai testi
sopra citati. Un discorso a parte, riguarda le antologie del concorso per
immigrati Eks&tra. Ogni anno, dopo l'esito del concorso, i migliori testi
vengono raccolti e antologizzati. Il concorso Eks&tra per stranieri, a scadenza
annuale, è partito nel 1995. Le antologie del concorso da cui sono usciti
diversi autori migranti che hanno pubblicato per major sono pubblicate da Besa.
II sito internet è: www.eksetra.net
Se si vogliono notizie sulla letteratura di migranti e allofoni, in rete ci
sono molte informazioni puntuali. Vi sono siti internet che riescono a
soddisfare le esigenze di chi vorrebbe iniziare a capire come sta cambiando il
baricentro della letteratura italiana. Realtà aggiornate mentre accadono gli
eventi si possono scoprire nella rivista Sagarana, gestita dal brasiliano Julio
Cesar Monteiro Martins, esiliatosi, come dice di sé, a Lucca. Nella sezione
"Ibridazioni" c'è un sottotitolo: L'Europa e il Sud del mondo. Nella
presentazione si dice: "La letteratura delle ibridazioni sorge
all'incrocio meticcio dei generi e ne asseconda la mischia e la disseminazione;
vive dentro le migrazioni: da una patria a un'altra o a nessuna, da una lingua
verso e attraverso un'altra, da una pelle a una nuova. La letteratura delle
ibridazioni è ormai all'opera anche in Europa ed è stata portata dal rovescio
del destino coloniale delle sue nazioni imperiali, come un'opera di
risarcimento scandaloso da parte dei mondi che abbiamo devastato e che ora ci
nutrono, attraverso le nostre lingue: antiche e imprevedibilmente
"renate". Un vero pasticcio, al quale è salubre appartenere". Un
altro sito dai contenuti interessanti è digilander.iol.it/vocidalsilenzio. C'è
la rivista elettronica "Kuma" del Dipartimento di Italianistica della
Sapienza che si può consultare all'indirizzo disp.let.uniromal.it mentre per la
banca dati sulla letteratura della migrazione in Italia c'è Basili:
disp.let.uniroma 1.it/basili2001. Per finire questa carrellata introduttiva
sulla scrittura migrante, il sito bolognese EI-Ghibli, nato da poco ma già ben
organizzato, ospita monografie, racconti, poesie di autori migranti e scrittori
interessati alle ibridazioni. Per consultarlo el-ghibli.provincia.bologna.it.
Davide Bregola abita a Sermide (Mn) e lavora in
una libreria a Ferrara. Ha trent'anni e ha curato nel 2002 un libro di
interviste a scrittori dal titolo Da qui verso casa (Edizioni
Interculturali).
Questo racconto (Agip) è tratto dal suo libro d'esordio uscito del
2003, intitolato Racconti Felici (Sironi editore
www.sironieditore.it).
(Articolo tratto dal Supplemento letterario Stilos,
del Giornale di Catania, del 10 Febbraio 2004)