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Sagarana La Lavagna Del Sabato 30 Giugno 2012

UNO SPECCHIO NÉ SOLIDO NÉ FLUIDO



Brano tratto dal romanzo Oltre il giardino


Jerzy Kosinski


UNO SPECCHIO NÉ SOLIDO NÉ FLUIDO



 

(…) Dopo aver cenato con la moglie e i bambini, Tho­mas Franklin andò a lavorare nello studio. Non aveva, semplicemente, abbastanza tempo per finire il 'lavoro in ufficio, specie da quando la signorina Ha­yes, la sua assistente, era in ferie.
Lavorò finché non riuscì più a concentrarsi, poi andò in camera da letto. Sua moglie era già a letto,a guardare un programma televisivo di commenti al discorso del Presidente. Mentre si svestiva Franklin guardò distrattamente lo schermo. Negli ultimi due anni le azioni di Franklin erano precipitate a un ter­zo del loro valore, i suoi risparmi erano svaniti e negli ultimi tempi era diminuita anche la sua quota nei profitti dell'azienda. Non rimase particolarmente incoraggiato dal discorso del Presidente, e sperava che il vicepresidente o, in sua assenza, questo Gar­diner, potesse rasserenare il suo cupo avvenire. Si tolse goffamente i calzoni, trascurando di appenderli allo stiracalzoni automatico che sua moglie gli aveva regalato il giorno del suo compleanno, e sedette sul letto a guardare "Questa sera", che stava comincian­do proprio allora.
L'intervistatore presentò Chauncey Gardiner. L'ospite venne avanti. L'immagine era nitida e i colori fedeli. Ma prima ancora che l'intero viso si materia­lizzasse chiaramente sullo schermo, Franklin ebbe l'impressione di avere già visto quell'uomo in qualche posto. Era stato alla TV, durante una di quelle interviste "in profondità" per tutta la durata delle quali le irrequiete telecamere mostravano ogni an­golo della testa e del corpo di un uomo? Forse aveva addirittura incontrato Gardiner in persona? C'e­ra qualcosa di familiare, in lui, specie nel modo in cui era vestito.
Era così preso dallo sforzo di ricordare se e quan­do aveva veramente incontrato quell'uomo che non udì affatto cosa disse Gardiner e cos'era, esattamen­te, che aveva provocato i sonori applausi del pub­blico.
« Cos'è che ha detto, cara? » chiese a sua moglie.
« Càspita! » disse lei. « Come hai fatto a non sen­tire? Ha appena detto che l'economia va bene! L'e­conomia dovrebbe essere qualcosa di simile a un giardino: sai, piante che crescono e piante che ap­passiscono. Gardiner pensa che le cose andranno bene! » Si mise a sedere sul letto guardando Fran­klin con occhio critico. « Te l'avevo detto che non c'era nessun bisogno di rinunciare all'opzione su quella casa nel Vermont, o di rimandare la crociera. È proprio da te: sei sempre il primo a farti pren­dere dal panico! Ah! Te l'avevo detto! È solo una gelata, niente di grave... nel giardino! »
Franklin tornò ancora una volta a fissare, confu­so, lo schermo. Dove e quando, porco mondo, aveva già visto questo tizio?
« Questo Gardiner ha molta personalità » disse sua moglie, assorta. « Virile; raffinato; bella voce; una specie d'incrocio fra Ted Kennedy e Cary Grant. Non è uno di quei ciarlatani d'idealisti, o di quei tecnocrati ibiemmizzati. »1
Franklin allungò la mano per prendere una pillola di sonnifero. Era tardi e si sentiva stanco. Forse fare l'avvocato era stato un errore. Gli affari... la finan­za... Wall Street; erano meglio, probabilmente. Ma a quarant'anni era troppo vecchio per correre dei rischi. Invidiava a Gardiner l'aspetto, il successo, la sicurezza di sé. « Come un giardino. » Sospirò. Cer­to. Se ti riusciva di crederci. (…)
 
 
NOTA:
 
1 – Trasparente allusion all’IBM (International Business Machines).






Brano tratto dal romanzo Oltre il giardino, Feltrinelli edizioni, Milano, 1996 – Prima edizione Mondadori 1973, Traduzione di Vincenzo Mantovani.




Jerzy Kosinski
Nato a Lodz, in Polonia, nel 1933, Jerzy Kosinski sì laurea in storia e in scienze politiche. Dopo un periodo trascorso all'Accademia di Scienze di Varsavia, nel 1958 si trasferisce negli Stati Uniti alla Columbia University e, nel 1965, prende la cittadinanza americana. Insegna a Wesleyan, Princeton e Yale e scrive romanzi e saggi in inglese che gli procurano fama e successo. In Italia sono stati pubblicati Presenze (Mondadori, 1973) che diventa, dopo la realizzazione del film, Oltre il giardino, L'uccello dipinto (Longanesi, 1981; Guanda, 1991), Abitacolo (Longanesi, 1982) e L'albero del diavolo (Mondadori, 1982). Per l'adattamento cinematografico di Oltre il giardino ha ottenuto il Best Screenplay of the Year Award della Writers Guild of America e della British Academy of Film and Television Arts. Muore suicida nel 1991.




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