IL FREDDO DI BOLOGNA Gassid Mohammed Da lontano, con passi grevi si avanza la sera sorbendo i residui del chiarore di sole sui tetti rossi della città il cielo scuote il rimanente di pioggia sull’orlo del suo mantello poi sottomette le sue bocche al buio nelle strade fioriscono le lampade come fiori di garofano giallo i passanti, frettolosi, abbandonano le vie della città per dove nei focolari ballano le fiamme e le pentole emanano vapori e odori là …
dove una madre affettuosa
dà ai propri figli ciò che possedeva di pane e tenerezza
mentre io avanzo come la sera prendo l’ultima svolta per casa mia là …
dove il mio focolare colmo di ceneri e le pentole fredde come la maniglia del cancello estranee, non somigliano a quelle di mia madre a Bologna
il freddo ha il sapore della solitudine e il suo inverno il colore della non patria ogni volta che giunge la notte del freddo a Bologna vacillano le costole e trema il cuore allora mi ne sto con il tè e il silenzio della mia stanza in un lungo discorso
che il freddo della mia stanza ingoia come ingoia ciò che sparge il te di vapore
Gassid Mohammed(Kassad Hoseini), nato a Babilonia, dove passa anche la sua infanzia e gioventł, in campagna, nella natura viva, lontano dai massi di cemento e pietre morti dei centri cittą! Dopo aver conseguito la laurea a Baghdad, vive ora a Bologna, continuando i suoi studio e le sue attivitą culturali e letterarie.
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