SANGUE NELL’ESILIO Mario Meléndez Quando arrivò l’inverno in Cile
migliaia di uccelli volarono con la prima pioggia
erano impauriti tra l’ombra e la morte
e preferirono emigrare con le loro vite verso altre vite Presero il primo aereo, disperati
si lanciarono sui moli inseguendo navi
attraversarono le montagne fuggendo dalle lance
e lasciarono indietro la patria e gli eredi della fame Alcuni non decollarono mai
strapparono loro le ali tentando di lottare
scomparvero con nome e cognome
sotto gli alberi di ferro
li rinchiusero in gabbie per specie
e quando anni dopo li trovarono
avevano la carezza del corvo tra le penne
Gli altri, inseguiti
gli uccelli del paese che riuscirono ad attraversare la morte dovettero abituarsi a volare in un altro modo
La terra estranea li aveva accolti
la terra amica li invitava a tavola
a dividere il pane e i suoi dolori
Molti persino nell’agonia
sognarono di veder la patria per l’ultima volta
ma la patria pure agonizzava
aveva voluto volare con le loro ali rotte
Poesia tratta dall’antologia Ricordi del futuro, L’arcolaio edizioni, Forli 2013. Traduzione di Emilio Coco. Mario Meléndez (Linares, Cile, 1971). Ha studiato Giornalismo e Comunicazione Sociale. Tra i suoi libri figurano: Autocultura y juicio, Poesia desdoblada e Vuelo subterráneo. Ha collaborato con l’Universitŕ di Urbino “Carlo Bo” dove ha tenuto alcune lezioni di poesia e letteratura ispanoamericana.
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