ISTRUZIONI PER NON MORIRE DI PAURA Carlos de la Fé Si procuri un planisfero. Non è indispensabile che sia aggiornato. Limitiamoci al possibile: la primavera di maggio è ormai lontana, in questo caso non sarà di alcuna utilità. Dia una rapida occhiata alle strade. Faccia attenzione. Non è necessario né consigliabile aprire le finestre. E neanche accenda la luce. Sarà sufficiente scostare un poco la tenda, quanto basta per verificare che la via sia libera. Si diriga verso le scale. Per nessun motivo usi l’ascensore. Le bombe guastano spesso gli impianti elettrici. Cammini con la schiena aderente al muro, lentamente, senza trascurare la retrovia. Nello scendere al piano successivo – lentamente, si ricordi, lentamente – guardi verso il precedente. Guardi di nuovo verso la strada. Tutto bene? Niente di strano? Perfetto. Fa lo stesso, guardi di nuovo. Controlli. Bisogna esser sicuri. Non si sa mai. Non sarebbe la prima volta che tutto sembra normale e, quando meno te lo aspetti, una pallottola vagante, schegge di mitraglia. Chi può saperlo. Chi può essere sicuro? Lei, è lei che deve esserlo. Non ci rimette niente a guardare un’altra volta. Si ricordi che si trova in un albergo. Non dimentichi che ai civili non importa niente se lei è qui per proteggerli. Che stiano da una parte o dall’altra, per loro lei è straniera. Non gli importa quante vite ha salvato fino a oggi: lei è e resta un effetto secondario dell’invasione. Esca. Corra. Questi bambini? Da dove sbucano? Non ci pensi. Corra. Si getti, li getti a terra. A terra! Non pensi. Ovvio che non meritano di morire. Non abbia paura. Mai. ___________________________
In lingua originale:
INSTRUCCIONES PARA NO MORIRSE DE MIEDO Procúrese un mapamundi. No será imprescindible que esté actualizado. Pidamos lo posible: la primavera de mayo queda demasiado lejana y no le será de utilidad en este caso. Eche un rápido vistazo a las calles. Tenga cuidado. No es necesario ni aconsejable abrir las ventanas. Tampoco encienda la luz. Bastará con que corra un poco la cortina, lo suficiente para comprobar que el camino está despejado. Diríjase a las escaleras. No se le ocurra utilizar el ascensor. Las bombas suelen estropear las instalaciones eléctricas. Camine con la espalda pegada a la pared, lentamente sin descuidar la retaguardia. Baje mirando el piso anterior según baja —despacio, recuerde, despacio— al siguiente. Mire de nuevo hacia la calle. ¿Todo bien? ¿Algo raro? Perfecto. Da igual, vuelva a mirar. Compruébelo. Tiene que asegurarse. Nunca se sabe. No es la primera vez que todo parece normal y, cuando menos te lo esperas, una bala perdida, trozos de metralla. Quién sabe. ¿Quién puede estar seguro? Usted, usted debe estarlo. Nada pierde con volver a mirar. Recuerde que está en un hotel. No olvide que aunque usted esté aquí para proteger a los civiles, a ellos les da igual. Para ellos, para los de ambos bandos, usted es extranjera. No les importa cuántas vidas haya salvado hasta ahora: sigue siendo un efecto secundario de la invasión. Salga. Corra. Esos niños, ¿de dónde salen? No piense. Corra. Tírese, tírelos al suelo. Cuerpo a tierra. No piense. Claro que no merecen morir. No tenga miedo. Nunca. Questo racconto si è classificato finalista nel I Concurso de Microrrelatos de Amnistía Internacional, Valencia 2011. Traduzione di Giovanna Zunica Carlos de la Fé, di origine canaria, vive e lavora tra la città di Granada (Spagna) e il Distretto Federale messicano. Si dedica con passione al racconto breve e alla microstoria, ha pubblicato il romanzo La Cofradía de la Luz de Gas, (Las Palmas de G.C., Anroart Ediciones, 2013; IV Premio de Novela Juvenil Francisco González Díaz, 2011) e ha curato l’Antología del Microrrelato en Canarias (Las Palmas de G.C., Anroart Ediciones, 2009) e la raccolta di racconti Maldito Vicio (Granada, Editorial Nazarí, 2013). Assieme ad altri, ha fondato, nel 1995, la rivista La Plazuela de las Letras (1995-2003), dedicata alla creazione letteraria nelle Isole Canarie. Ha vinto o è stato finalista in concorsi e premi letterari e suoi lavori compaiono in varie antologie. Animatore culturale, realizza incontri, corsi e laboratori e attualmente collabora a progetti internazionali sulla prospettiva di genere e sui criteri per una letteratura non discriminatoria, che valorizzi la diversità; tra di essi il progetto DeSgenerad@s, la Asociación Equidad & Igualdad e la EVEFem (Escuela Virtual de Empoderamiento Feminista).
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