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Sagarana TRE POESIE


Fernando Pessoa


TRE POESIE



Sì, un momento
passi ancora
per il mio vago pensiero,
e ricordarti sarebbe tormento
se immaginare fosse disgrazia.
 
Sì, in quell’ora
in cui parlammo più guardando
che parlando,
derivò questa cronica esitazione
che ora ho nel ricordarti.
 
Apparisti
nella mia vita
come una cosa che era alla porta.
Sparisti.
Più tardi seppi del tuo eclissarti.
 
Tuttavia, tuttavia,
riuscisti
a prendermi un po’ il cuore.
È un cuore triste
e non
si intende con tutto
 
né ha modi
per farsi amare
o per immaginarlo.
Salvo quando
il tuo sguardo
ostinatamente dolce
mi faceva saltare
il cuore in petto.
 
Ove andavo io?
Già lo scordavo.
Sì, il mio cuore fu tuo
in quel giorno,
in quel giorno o in un altro …
Neanche vi fosse altra terra o cielo
qualcosa sarebbe accaduto.
19 luglio
 
 
 
606   SCENDE LA NEBBIA
 
Scende la nebbia dalla montagna,
scende o nasce o un non so che …
L’anima mia è a tutto estranea.
Quando vede, vede che non vede.
 
Meglio la nebbia che la vita …
Scende, o sale: e esiste.
E io non so in che consiste
l’emozione creder vissuta,
e, senza volere, sono triste.
 
2 Settembre
 
 
614   NAVIGA INUTILE
 
Naviga inutile per acque calme
la barca che non giunge ad alcun porto.
Porta via con sé le mie speranze,
sul molo lasciò la fede con cui l’avvolgevo.
 
5 Novembre
 
 






Versi tratti dalla raccolta Il mondo che non vedo - Poesie Ortonime. A cura di Piero Ceccucchi – Traduzione di Piero Ceccucci e Orietta Abbati – Postfazione di Josè Saramago.




Fernando Pessoa
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