L’AUTUNNO PERCORRE LE ISOLE José Carlos Becerra
A volte la tua assenza è parte del mio sguardo,
le mie mani contengono la lontananza delle tue
e l’autunno è l’unica postura che la mia fronte può avere per pensarti.
A volte ti scopro in un volto che non avesti e nell’apparizione che non meritavi,
a volte è una strada al tramonto dove non dovremo tornare a incontrarci,
mentre il tempo trascorre tra un movimento del mio cuore e un movimento della notte.
A volte la tua assenza appare lentamente nel mio sorriso come una macchia di olio sull’acqua,
ed è l’ora di accendere certe luci
e camminare per casa
evitando l’esplosione di certi angoli.
Nei tuoi occhi ci sono barche ancorate, ma io ormai non dovrò liberarle,
nel tuo petto ci furono sere che alla fine dell’estate
tuttavia guardai incendiarsi.
E queste sere sono ancora le mie riunioni con te,
il disgelo che nella notte
scioglie la tua maschera e la perde.
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In lingua originale
EL OTOÑO RECORRE LAS ISLAS A veces tu ausencia forma parte de mi mirada,
mis manos contienen la lejanía de las tuyas y el otoño es la única postura que mi frente puede tomar para pensar en ti. A veces te descubro en el rostro que no tuviste y en la aparición que no merecías,
a veces es una calle al anochecer donde no habremos ya de volver a citarnos, mientras el tiempo transcurre entre un movimiento de mi corazón y un movimiento de la noche. A veces tu ausencia aparece lentamente en mi sonrisa igual que una mancha de aceite en el agua,
y es la hora de encender ciertas luces y caminar por la casa evitando el estallido de ciertos rincones. En tus ojos hay barcas amarradas, pero yo ya no habré de soltarlas,
en tu pecho hubo tardes que al final del verano todavía miré encenderse. Y éstas son aún mis reuniones contigo, el deshielo que en la noche deshace tu máscara y la pierde. Traduzione e note di Tomaso Pieragnolo e Rosa Gallitelli. José Carlos Becerra nacque a Villahermosa, Tabasco, Messico, nel 1936 e morì in Italia nel 1970. Studiò filosofia e architettura all’Università Nazionale Autonoma del Messico. Nel 1969 ottenne la borsa di studio Guggenheim che gli permise di viaggiare prima a New York e poi a Londra. Morì a 33 anni in un incidente automobilistico mentre stava raggiungendo in Italia l’imbarco per la Grecia. La sua produzione poetica è stata raccolta da José Emilio Pacheco e da Gabriel Zaid nell’antologia El otoño recorre las islas (Obra poética 1961-1970), Era, México, 1973, da cui è tratto questo testo. I temi della perdita, dell’assenza, della vicinanza quotidiana con il trapasso quasi ad anticipare la fine prematura, sono costanti nella sua poesia, pervasa sempre da una ricerca di equilibrio e di significato che l’autore sente necessari ma sembra non poter afferrare, regalandoci testi intensi e leggeri al contempo, riflessivi e sfumati nella contiguità delle rivelazioni.
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