IL BOMBARDAMENTO DI BAGHDAD June Jordan
I
iniziò senza mai cessare per 42 giorni
e 42 notti con accanimento minuto dopo minuto
più di 110.000 volte
bombardammo l’Irak bombardammo Baghdad
bombardammo Bassora/ bombardammo le istallazioni
militari bombardammo il Museo Nazionale
bombardammo le scuole bombardammo i rifugi
bombardammo l’acqua bombardammo
l’elettricità bombardammo gli ospedali noi
si bombardò le strade noi si bombardò le autostrade
noi si bombardò qualsiasi cosa si muovesse/noi
si bombardò qualsiasi cosa stesse ferma noi
si bombardò Baghdad
una città di 5,5 milioni di esseri umani
bombardammo i ripetitori della radio bombardammo
i pali della luce bombardammo le moschee
bombardammo le piste d’atterraggio bombardammo i serbatoi
bombardammo i camion bombardammo le macchine bombardammo i ponti/
bombardammo le tenebre bombardammo
la luce li bombardammo e li bombardammo
e li bombardammo a grappolo, i cittadini
dell’Irak e li bombardammo con bombe allo zolfo i cittadini dell’Irak
e li bombardammo con il napalm i cittadini dell’Irak e a complemento di questi bombardamenti/queste incursioni giù
missili Tomahawk che lanciammo
ripetutamente a migliaia e migliaia
dentro l’Irak
(sapete che un missile scud iracheno
è , cito “insignificante dal punto di vista militare” e
noi l’insignificante non lo prendiamo alla leggera)
quindi usammo missili cruise ripetutamente
li lanciammo dentro l’Iraq
E di questo non sono contenta
non ne sono affatto contenta
nessuna di queste cose rientra nel mio concetto di “le cose stanno andando proprio bene”.
II
Il bombardamento di Baghdad
non obliterò la distanza o il tempo
tra il mio corpo e il respiro
della mia amata
III
È qui che Custer oppose la sua penultima resistenza
ho sentito Crazy Horse cantare mentre moriva
adesso mi consacro a imparare quella canzone
sento quella musica nel lamento del mondo arabo.
IV
Il generale Custer avezzo a fare solo il suo mestiere
Si spinse ad occidente verso la gloria
Facendo promesse
A caccia di selvaggi/dei loro fragili
provvisori insediamenti
dove allevare i propri figli/ far cadere la pioggia ballando/e pregare per la misericordia di una mandria di bisonti
Custer/li inseguì questi selvaggi
Li attaccò all’alba
Assassinò gli uomini/assassinò i bambini
Catturò le donne e le
convertì (sono sicura)
alla sua religione
Oh, con quanta tenerezza prese commiato dalla sua amata
fidanzata!
Con quale dolcezza lo sguardo dell’amata si soffermò sul suo guerriero!
Carico di pistole e di polvere da sparo lui abbracciò
le viscere e il sangue della Missione Civilizzatrice dell’uomo bianco
Si spinse verso occidente
per distruggere i selvaggi
(“Attaccate all’alba”)
e impossessarsi dei loro territori
impossessarsi delle loro donne
impossessarsi della loro ricchezza naturale
V
Ed eccomi qui oggi a tifare per squadre denominate Frecce
e Coraggiosi
VI
E tutti quelli che credevano che qualcuno deve pur morire
era già morto
E tutti quelli che credono di essere i soli a possedere
l’essenza umana e pertanto i diritti umani
non potevano più essere contati tra quelli possibilmente umani
E tutti quelli che credevano che la rappresaglia/vendetta/difesa
derivano da prerogative dell’uomo bianco assegnate da Dio
E tutti quelli chi credevano che fare la guerra è qualcosa di diverso/
da un’attività terrorista per prima cosa
ed ultima
E tutti quelli che credevano che gli F-15/gli F-16/gli
Elicotteri ‘Apache”
i bombardieri B-52 /le bombe intelligenti/le bombe stupide/il napalm/l’artiglieria/le navi da guerra/le testate nucleari ammontassero a qualcosa altro/
se non a strumenti di terrore di un’impresa terrorista
E tutti quelli che credevano che olocausto significasse qualcosa
che succede solo ai bianchi
E tutti quelli che hanno creduto che Desert Storm
Significasse qualcos’altro che sferrare
un olocausto americano contro i popoli del Medio Oriente
Tutti coloro che hanno creduto queste cose
erano già morti
Non si potevano più contare tra gli esseri possibilmente umani.
E questa è per Crazy Horse che canta mentre muore
perché vivo dentro la sua tomba
E questa è per le vittime dei bombardamenti di Baghdad
perché il nemico è partito da casa mia
per distruggere la vostra patria
facendo a pezzettini i bimbi
i granelli di sabbia
E nel dopo-macello
commesso a nome mio
Come potrei osare offrirti la mia mano
come potrei negoziare le implicazioni
della mia vergogna?
Il mio cuore non può affrontare
questa morte senza sollievo
La mia anima non può tenere sotto controllo
le perdite di questo mio dolore
E questa è per Crazy Horse che canta mentre muore
E questa è il mio canto dei viventi
che devono cantare contro la morte
cantare per unire i vivi
con i morti
___________________________
In lingua originale:
THE BOMBING OF BAGHDAD
June Jordan
I
began and did not terminate for 42 days
and 42 nights relentless minute after minute
more than 110.000 times
we bombed Iraq we bombed Baghdad
we bombed Basra/we bombed military
installations we bombed the National Museum
we bombed schools we bombed air raid
shelters we bombed water we bombed
electricity we bombed hospitals we
bombed streets we bombed highways
we bombed everything that moved/we
bombed everything that did not move we
bombed Baghdad
a city of 5.5 million human beings
we bombed radio towers we bombed
telephone poles we bombed mosques
we bombed runways we bombed tanks
we bombed trucks we bombed cars we bombed bridges
we bombed the darkness we bombed
the sunlight we bombed them and we
bombed them and we cluster bombed the citizens
of Iraq we sulphur bombed the citizens of Iraq
and we napalm bombed the citizens of Iraq and we
complemented these bombings/these “sorties” with
Tomahawk cruise missiles which we shot
repeatedly by the thousands upon thousands
into Iraq
(you understand an Iraqi Scud missile
is quote militarily insignificant unquote and we
do not mess around with insignificant)
so we used cruise missiles repeatedly
we fired them into Iraq
And I am not pleased
I am not very pleased
None of this fits into my notion of “things going very
well”
II
The bombing of Baghdad
did not obliterate the distance or the time
between my body and the breath
of my beloved
III
This was Custer’s Next-To-Last Stand
I hear Crazy Horse singing as he dies
I dedicate myself to learn that song
I hear that music in the moaning of the Arab world
IV
Custer was accustomed to just doing his job
Pushing westward into glory
Making promises
Searching for the savages/their fragile
temporary settlements
for raising children/dancing down the rain/and praying
for the mercy of a herd of buffalo
Custer/he pursued these savages
He attacked at dawn
He murdered the men/murdered the boys
He captured the women and converted
them (I’m sure)
to his religion
Oh. How gently did he bid his darling fiancée
farewell!
How sweet the gaze her eyes bestowed upon her warrior!
Loaded with guns and gunpowder he embraced
the guts and gore of manifest white destiny
He pushed westward
to annihilate the savages
(“Attack at dawn!”)
and seize their territories
seize their women
seize their natural wealth
V
And I am cheering for the arrows
and the braves
VI
And all who believed some must die
they were already dead
And all who believed only they possess
human being and therefore human rights
they no longer stood among the possibly humane
And all who believed that retaliation/revenge/defense
derive from God given prerogatives of white men
And all who believed that waging war is anything
besides terrorist activity in the first
place and in the last
And all who believed that f-15’s/F16’s/”Apaches”
helicopters/
B-52 bombers/smart bombs/dumb bombs/napalm/artillery
battleships/nuclear warheads amount to anything other
than terrorist tools of a terrorist undertaking
And all who believed that holocaust means something
that happens only to white people
And all who believed that Desert Storm
signified anything besides the delivery of an American
holocaust against the people of the Middle East
All who believed these things
they were already dead
They no longer stood among the possibly humane
And this is for Crazy Horse singing as he dies
because I live inside his grave
And this is for the victims of the bombing of Baghdad
because the enemy traveled from my house
to blast your homeland
into pieces of children
and pieces of sand
And in the aftermath of carnage
perpetrated in my name
how should I dare offer you my hand
How shall I negotiate the implications
of my shame?
My heart cannot confront
this death without relief
My soul will not control
this leaking of my grief
And this is for Crazy Horse singing as he dies
And this is my song of the living
who must sing against the dying
sing to join the living
with the dead Tratta dalla raccolta “Kissing God Goodbye, poesie 1991- 1997. Traduzione di Pina Piccolo. Questa poesia fa parte di un’antologia di prossima pubblicazione a maggio presso la casa editrice Libro Aperto Edizioni – Collana Exosphere, “ NOT IN OUR NAME- Antologia di poeti statunitensi contro la guerra”. Autrice prolifica, poeta, attivista, saggista, docente June Jordan (1936 – 2002) ha dedicato la sua vita all’impegno civile e al tentativo di rendere la poesia ancora una volta importante tra le diverse espressioni culturali. Tra i suoi molteplici contributi, la scoperta e l’ incoraggiamento di nuovi poeti, con la fondazione di varie iniziative come “Poetry for the People”, nel campus dell’università di Berkeley. La poesia contenuta in questa raccoilta è stata scritta per la prima guerra del Golfo.
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