KAMCHATKA Pietro Pascarelli
I. Alla Kamchatka
giunge con trenta vagoni la transiberiana
alla Kamchatka con folle corsa di pistoni
il capitano nemo offre da bere vodka
alle betulle nane uscendo dai ghiacci
II. Parte l'orchestra al completo
Fremiti
a bassa frequenza
giallo il cerchio
di luce
sul volto del timoniere
soffiano ora con straordinaria potenza
le sirene tacitando l'intero mare
dopo lungo momento
spingono gli ottoni poi parte
l'orchestra al completo
cento giacche bianche
affacciate allo stesso sorriso
bagnate dalla stessa luna
cento meccanici ballano il tip tap
in sala macchine
due genitori guardano
il ballo della figlia sul ponte
altri sembrano ubriachi o
svenuti nel vicino
negozio di cappelli
III. Torna a cantare
Torna a cantare
rompi questo silenzio
incomprensibile
ai rami fioriti
la gola ti trema
frattanto
un buio caldo
protegge il ballo
le spalle e
le perle
del sorriso
se giaci
guarda il soffitto
con me fra scoppi di risa
improvvisi
gli occhi neri della rivale
i gesti audaci
imprevista fermata notturna
negli orti la virtù locale
al mattino perfino pensare
di lavorare
per un cavolo nero
ci gira la testa
e sentiamo frusciare
le vesti di seta
il sangue si ferma
la paura è un fiore rosso
IV. La fisarmonica
e nei mantici ruggenti
della fisarmonica
alla tempia
dimmi se senti con le note
la colla antica nella luna rossa
l'ansimare della stoffa e
sparso l'odore
un tuffo una carezza
sul ciuffo
V. In gita
Il vento spira in suso
ti stravolge gli occhi con
la polvere e anche muove la lunga fila dei panni
stesi controluce
sopra i vicoli scuri
nelle terrazze ti butta stracci in faccia
scopre il panorama del mare
sbatte porte e finestre
insegue campane
caccia
i fantasmi della notte
e del piacere con le ultime cose
poco note, un nome, mozziconi tinti di rosa
raggiunge
lontano una sorella nel convento bizantino
in gita per tornarci sposa Pietro Pascarelli è nato ad Armento (Potenza) nel 1951, e vive a Reggio Emilia, dove fa lo psicoterapeuta.
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