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Sagarana IL FUNERALE DI MIO PADRE (AUTOPSICOTERAPIA)


Marzio Chiarobellin


IL FUNERALE DI MIO PADRE (AUTOPSICOTERAPIA)



 

Piango spesso
ed è sempre colpa tua
piango di notte alla fermata dell’autobus,
piango perché sono stato tradito, e se tu non fossi morto avresti fatto qualcosa
Piango perché ho coltivato la mia paura come un fiore prezioso
perché sei diventato il mio orizzonte immobile, la persona che ho sempre cercato di diventare
e ti conosco appena
Piango perché nessuno mi ha insegnato quando è giusto fare a botte
perché non ho avuto nessuno a cui dare del fascista
a cui urlare sempre il contrario
nessuno a cui dire “non hai capito un cazzo, io come te non ci divento”
Piango sempre ed è per colpa tua
Piango perché i ragazzi del centro di aggregazione giovanile di Paderno Dugnano sbagliano soffrono
si fanno fottere dal mondo e dalla vita e io non riesco a impedirlo
ed è tutta colpa tua
Piango perché amo fino a distruggere oppure non amo
perché sono una adolescente rabbioso con una netta predisposizione al naufragio psichico
ed è colpa tua
È colpa tua per quella sensazione di tragedia incombente che non mi fa dormire a primavera
è colpa tua se a trentatré anni sono un idealista nullatenente che non ha i soldi per portare in vacanza la fidanzata
se faccio il tifo per una squadra che non vince mai
se non sono capace di mangiare di bere di fare l’amore come fanno gli adulti 
È colpa tua se non sono mai bravo e non faccio mai niente di buono
se l’unica cosa che potrebbe darmi un minimo soddisfazione sarebbe la cancellazione del dolore dal mondo
Piango perché assomiglio a un personaggio triste di un film brutto
piango perché mi sento innanzitutto prima di ogni altra cosa un orfano ventisei anni dopo che sei morto
piango perché mi hai lasciato da solo per tutto questo tempo e mi manchi e ho bisogno di te
piango perché sei putrefatto polverizzato in una cassa di noce chiaro al cimitero di Tavernelle
e da vivo ridevi sempre




Marzio Chiarobellin: Sono nato nelle marche nel 1972, vivo a Milano da 14 anni e faccio l’educatore. Ho letto alcune mie poesie ad Ancona una ventina di anni fa, in una lettura pubblica. Poi ho partecipato ad un concorso, più o meno nello stesso periodo, sono arrivato quinto, mi pare. È la prima volta che pubblico qualcosa da qualche parte.




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