Torna alla homepage

Sagarana TRE FRAMMENTI AMETRICI


Ivan Pozzoni


TRE FRAMMENTI AMETRICI



 

 
 
VANO PROMOTORE
 
Più che patetico, son peripatetico,
puttana dell'arte e del mercato,
senza interessi in marketing
o in concorsi d'antiquariato;
non mi interessa vendere,
spartirmi fette di torta,
e non ho nemmen l'astuzia, ben remunerata,
di reclamizzare arte porta a porta.
 
Non vado ai reading, sfuggo presentazioni,
non reggo gli occhi dei cento e cento rompicoglioni,
non scrivo dediche, col sangue, 
né a docenti né a muratori,
son nato anemico, nella disperazione
d'amici, madri ed editori.
 
«Cazzo», mi dicono, «coi tuoi modi da orso
 ti scopriran solo da morto»!
Restate calmi, - io dico a tutti-,
vedrò di farmi seppellire col cappotto.
 
 
 
AVULSI DA OGNI CLASSIFICA
 
Perdenti, avulsi da ogni classifica,
nella coscienza della nostra inferiorità numerica,
stiviamo i calchi dei nostri animi su navi da guerriglia,
negli occhi rostri di nuvole o di coriandoli,
e nelle mani una bottiglia.
 
Sconfitti, esclusi da ogni ridistribuzione
di terra, donne, documenti d'autocertificazione,
vaghiamo, rapaci come svagati pettirossi,
in attesa di dormire, kleenex disidratati,
tra le lacrime di vetro resina dei nostri fossi.
 
Più forti d'ogni consorzio di ricchi, interessati,
uomini di tonaca, mostri d'autorità,
noi,
avulsi da ogni classifica
calchiamo il campo di battaglia
rinunziando ad esser larve da microscopio
sui vetrini opachi dell'Italia.
 
 
 
FRANZISKA
 
Per un mattino che muore, solo, tra nebbie consortili, 
mentre raggi di sole corrono, allegri, nei cortili,
t'ho amata, Franziska.
 
Per chi, avendo da bere, 
continua ad aver sete.
Per chi vien massacrato
a colpi di machete.
 
 Per chi è assassinato
sotto gli occhi di chi l’ama,
t'ho amata, Franziska.
 
Per chi ha buchi vuoti nelle sue tasche,
nelle sue orbite incavate.
 Per chi è odiato.
Per la vecchia, che non cammina,
e cade tra le risate.
 
Per chi, stralunato,
abbraccia un cavallo caduto,
t'ho amata Franziska.
 
Per la rosa sbranata
dal cane arrabbiato.
 Per il bicchiere che tiene
 in pugno l'alcolizzato.
 
Per chi, sfortunato, vive vacillante,
mentre nessun amore umano lo sostiene,
come ha fatto coi bracci della croce Simone di Cirene,
t'ho amata, Franziska.
 
Per chi vede il mondo come un carcere,
 sentendosi innocente.
Per un Dio uscito dalla tomba 
senza fare niente.
 
 Per tutti gli stagisti
trattati a calci nel sedere.
Per l'erba falciata,
addormentata in un prato,
che non ti riesce più a vedere,
t'ho amata, Franziska.




Ivan Pozzoni è nato a Monza nel 1976; si è laureato in diritto con una tesi sul filosofo ferrarese Mario Calderoni. Ha diffuso molti articoli dedicati a filosofi italiani dell’Ottocento e del Novecento, e diversi contributi su etica e teoria del diritto del mondo antico; collabora con numerose riviste italiane e internazionali. Tra 2007 e 2012 sono uscite varie sue raccolte di versi: Underground e Riserva Indiana, con A&B Editrice, Versi Introversi, Androgini, Mostri, Galata morente e Carmina non dant damen con Limina mentis, Lame da rasoi, con Joker; tra 2009 e 2012 ha curato le antologie poetiche Retroguardie (Limina mentis), Demokratika, (Limina mentis), Tutti tranne te! (Limina mentis), Frammenti ossei (Limina mentis) e Labyrinthi [I] (Limina mentis); nel 2010 ha curato la raccolta interattiva Triumvirati (Limina mentis). È direttore culturale della Limina mentis Editore; è direttore de L’arrivista (Quaderni democratici). In un’azienda della D.O. è logistico.




    Torna alla homepage copertina I Saggi La Narrativa La Poesia Vento Nuovo Nuovi Libri