LA NASCITA DELLE ISOLE Olive Senior
Nucleo di fuoco
collana di cenere, pietra, corallo.
Le isole emergono, s’immergono o slittano
con la deriva dei continenti. Le isole
non sono immortali. Senza di te,
le isole non ci sarebbero. Tu
sei il portale. Le isole nascono
dalle tue voglie.
Ecco, è semplice:
il cucchiaio mescola il vuoto
L’uccello marino depone l’uovo
Un granello di sabbia prende mare
Tu soffi vento sull’oceano
Un’eruzione increspa la pelle dell’acqua.
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In lingua originale:
THE BIRTH OF ISLANDS
Olive Senior
Fire at the core
Necklace of ash, stone, coral.
Islands emerge, submerge or shift
with continental drift. Islands
are not immortal. Without you,
islands could never be. You
are the portal. Islands are born
from your longings.
See how easy:
The spoon stirs up the void
Seabird drops its egg
A sand-grain launches itself
You blow breath on the ocean
Something breaks out on the face of the water Traduzione di Stella Sacchini. “Non ho potuto fare a meno di confrontarmi con la questione della razza, in virtù di quella che sono e del mio aspetto. Nel farlo, ho dovuto stabilire chi fossi. Nessuno può essere tutto. Quindi, a un certo punto, io ho scelto di essere giamaicana. Dentro di me coesistono molte razze diverse e io non rifiuto nessuna di esse per far piacere a qualcuno. Sono solo quella che sono e a voi non resta che accettarmi o rifiutarmi.” Olive Senior (Troy-Trelawny, Giamaica 1943) è poetessa, scrittrice di short-story e giornalista militante caraibico-canadese, di lingua inglese. Vive e lavora tra Giamaica e Canada. Nonostante questa doppia geografia esistenziale e del cuore, la poesia di Senior è impregnata, di verso in verso, di strofa in strofa, di spezie, aromi ed essenze caraibiche. Ma la sua è una prospettiva decisamente ampia. La sua lettura della realtà avviene attraverso canali diversi, seppur paralleli: legge i fatti, ne fa cronaca, come giornalista; fa sue le cose che vede, ne fa letteratura nelle sue short-story, nei saggi e nelle poesie. Ma questo avviene senza soluzione di continuità: il materiale a cui attinge il suo sguardo attento e minimalista è sempre lo stesso, sia che scriva in versi sia che scriva reportage. Nelle sue poesie, il tessuto lirico presenta – sottopelle – riferimenti all’ordinario, al comune, al quotidiano; a un mondo familiare, fatto di cose piccole. Il tono è colloquiale, asciutto, sobrio. Una poesia che si tocca, che lavora nel tempo, dentro. Una poesia composta, che non sbraccia, che non si mette in mostra. Il critico Michael Dash, recensendo Gardening in the Tropics, parla di parentela con Jean Rhys ed Elizabeth Bishop. Con Rhys, sostiene, ha in comune una certa concezione dell’arte poetica, che non è arte eletta, superiore per nascita; una concezione pervasa dal sentimento del dubbio. Sull’affinità con Bishop, dice “… si percepisce un’imperturbabilità e una compostezza simili… anche quando la loro poesia ha a che fare con argomenti tra i più duri e sconvolgenti”. Scrivendo della turbolenta situazione dei Tropici, Olive Senior esibisce una chiarezza, una serenità, un equilibrio che forse le vengono dalla distanza e dalla solitudine. Parla di istanze morali, della crisi ambientale causata da un’agricoltura basata sulla monocultura e della deforestazione, eppure tratta, tocca, questi argomenti con un’ironia e un senso dell’umorismo sottili che rendono il tono della sua scrittura sempre rilassato, mai fuori dalle righe. Combatte lo sdegno, l’odio con l’ironia, come quando, nella poesia Meditation on Yellow, si rivolge agli antichi colonizzatori della Giamaica così: “forse mentre sorseggi tè/alle tre del pomeriggio/ un po’ incontinente/ malgrado le tue vaste tenute/ (sebbene notassi soddisfatta/ che malgrado la nostra pelle avesse un colore diverso/ il nostro piscio aveva esattamente lo stesso punto di giallo)”. Olive Senior ha pubblicato tre raccolte di poesie: Talking of Trees (1986), Gardening in the Tropics (1994) e Over the roofs of the world (2005). È poi autrice di tre raccolte di short-story: Summer Lightning (1986) che ha vinto il Commonwealth Writers Prize nel 1987, Arrival of the Snake-Woman (1989) e Discerner of Hearts (1995). Ha anche scritto testi di non-fiction sulla cultura caraibica, tra cui: A-Z of Jamaican Heritage (1984) and Working Miracles: Women's Lives in the English-Speaking Caribbean (1991). The birth of islands è la terza poesia della seconda sezione, “Islanded”, di Over the roofs of the world. In questa raccolta, Olive Senior, prendendo la natura a modello e metafora, parla di uccelli, in alcune delle tante declinazioni locali, e di voli, e offre una prospettiva “dall’alto” della vita caraibica. Olive si fa uccello, pappagallo chiacchierone, picchio, gazza, struzzo, gru, e guarda il suo mondo attraverso la dimensione, privilegiata, del volo, da sopra i tetti del mondo, e così trascende il suo dilemma postcoloniale. “Islanded” sviluppa il concetto di isolation, dalla scoperta (di Cristoforo Colombo) alla colonizzazione. In principio, in una specie di “Genesi” tutta caraibica, fu Colombo e non Adamo: Cristoforo Colombo, il primo uomo sulla terra. Il primo su terra caraibica, l’uomo del Nuovo mondo. Senior sembra dire, in un rovesciamento paradossale, che i Caraibi nascono nel 1494, quando diventano “terra” per gli Europei. Come se, prima che l’esploratore genovese “scoprisse” le Grandi Antille, quelle isole, i loro uccelli, la vita indigena, non esistessero affatto: “Già lo so, nel momento in cui prendi terra/ io mi faccio isola”.
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