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Sagarana ANCHE CADENDO CONTINUA A DORMIRE


Antonella Anedda


ANCHE CADENDO CONTINUA A DORMIRE



 

Anche cadendo continua a dormire.
La bocca sul pavimento non sente il freddo.
La raccolgono, la voltano.
La nuca non trema, sta come muschio nelle mani.
Il corpo è tutto nero. Dietro ci sono le sfere dei monti, la sbarra dei lecci.
Il cielo le posa una benda di pioggia sulla schiena.
Una foglia gialla è una goccia d’unguento sulla fronte.
Prima di sgorgare il sangue si raccoglie in un catino di osso.
A distanza e indietro. Lei è (e non è) mia madre.




Antonella Anedda
Antonella Anedda è una delle più affermate poetesse italiane. Fin dal suo esordio letterario con la raccolta di versi Residenze invernali Crocetti, (1992), Arnaldo Colasanti parlò di forme polimetriche complesse, che lasciano una pausa nel lettore, una pausa che è già il tributo di una conversione poetica. È nata e vive a Roma. Ha pubblicato le raccolte di poesie Residenze invernali (1992), Notti di pace occidentale (1999), Il catalogo della gioia (2003); Dal balcone del corpo, (2007); i saggi Cosa sono gli anni (1997), La luce delle cose (2000) e La vita dei dettagli (2009) e il libro di traduzioni Nomi distanti (1998). Di Philippe Jaccottet ha curato il volume La parola Russia (2004). È l’autrice della raccolta Salva con nome, dalla quale è stata tratta questa poesia.




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