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Sagarana TERESA CHE NON CONOSCE GIANLUCA


Paola Menichetti


TERESA CHE NON CONOSCE GIANLUCA



 

Teresa ha vent'anni, li ha compiuti da poco. E da vent'anni vive a Torre del Lago, in un condominio in via Madama Butterfly, una delle tante traverse che si immettono direttamente sul viale Puccini. Qui è pieno di vie che portano nomi di questo genere: Tosca, Turandot, Bohème, Gianni Schicchi, La Rondine, Trittico. Nonostante tutto, però, Teresa non ha mai visitato la villa del celebre compositore che si trova proprio sul belvedere, davanti al lago di Massaciuccoli. Né le è mai interessato andare a teatro a sentire l'opera lirica. Non c'è proprio mai entrata, dentro il Gran Teatro all'aperto Giacomo Puccini. Neanche quando venne inaugurato dopo essere stato ricostruito. Perché Teresa ama il suo piccolo paese, provinciale e un po' bigotto, di un amore tiepido, senza slanci. Lo considera un posto poetico in autunno e in primavera, quando le foglie cadono e il cielo alterna bagliori azzurri a strati color cenere, quando il viale Puccini viene invaso dal polline e dall'odore penetrante dei tigli. D'estate c'è troppa confusione. D'inverno è troppo vuoto. Nella palazzina in cui vive assieme ai suoi genitori e a un vecchio gatto rosso spelacchiato, Caligola, abitano soltanto coppie di anziani, genitori single o divorziati, famiglie tranquille con bambini. E Teresa fa da baby-sitter a uno di questi ultimi, Gianluca.
Gianluca ha dieci anni e si è trasferito a Torre del Lago quando ne aveva all'incirca cinque. Prima viveva a Viareggio, nel quartiere Darsena. Ma i suoi genitori dicono che almeno qui ci sono i nonni vicini. Gianluca frequenta la quinta elementare alla scuola Giacomo Puccini. Oramai è abbastanza grande per andarci da solo, a piedi oppure in bicicletta. Però pensa che sia davvero noioso e monotono che in questo posto tutto si chiami così, Giacomo Puccini! A Gianluca è sempre rimasto antipatico, questo Giacomo Puccini, anche se non sappia dire con precisione chi sia e che cosa abbia fatto. Infatti gli piaceva di più Viareggio. Perché è più grande e dove viveva prima, in via Coppino, poteva vedere tranquillamente dalla finestra di camera sua tutto il Carneval Darsena. Mamma e papà non gli hanno mai dato il permesso di scendere in strada durante il rione, perché dicevano che era pericoloso e c'era troppa gente. Ma a Gianluca non importa poi un granché. Sa che è più bello di tutti gli altri rioni e sa che prima o poi ci andrà anche lui. Il suo sogno è quello di portarci Teresa, la sua baby-sitter. Immagina a occhi aperti di guidare il motorino di Teresa e di sfrecciare nel traffico della sera mentre lei gli sta seduta dietro e si stringe forte a lui per ripararsi dalle sferzate di freddo... i loro appartamenti si trovano entrambi sullo stesso pianerottolo, uno di fronte all'altro. E Teresa viene a tenergli compagnia quando è da solo, quando i suoi genitori sono al lavoro e quando i nonni sono impegnati. Di solito lo aiuta anche un po' con i compiti, soprattutto nelle materie in cui ha più difficoltà, come l'italiano e l'inglese. Gianluca insiste sempre un sacco perché Teresa venga a casa sua.
Teresa vuole bene a Gianluca. E' un bambino sveglio e intelligente. Ogni volta che la sente parcheggiare il motorino sotto casa corre sul balcone a salutarla e quando la vede salire le scale le viene incontro, scendendo i gradini a due a due. Ma è un ragazzino troppo vivace, è stancante stare con lui. Salta, ride, non sta fermo un attimo. L'abbraccia stringendole le gambe e la prende per mano, tirandola di qua e di là.
Gianluca non si rende conto di esagerare quando è con Teresa. Esuberante, incontenibile. Teresa è lì con lui, tutta quanta per lui. Non è capace di trattenere la felicità. In quei momenti è impossibile trattenere la felicità! Perché Gianluca è innamorato di Teresa, lo sa, ne è sicuro. Solo che non ha ancora trovato il coraggio di confessarglielo.
Ma Teresa non pensa minimamente che Gianluca possa nutrire sentimenti di questo genere nei suoi confronti. Perché ha la testa da un'altra parte. Pensa di continuo ad Alessio, un ragazzo suo coetaneo che conosce da una vita. Con cui ha frequentato le elementari e le medie. Con il quale non parla quasi mai. Alessio abita sul viale Puccini, in una casa abbastanza grande, tutta costruita su di un piano e con un giardino ampio. Vive con i genitori e ha due cani, due pastori tedeschi, dei quali però Teresa ignora i nomi. Lo vede di continuo: quando va a prendere la frutta e la verdura da Antonella, la signora che gestisce una piccola bottega ortofrutticola situata proprio davanti casa di Alessio. Quando va a comprare il pane dal Mencarini, un panificio con accanto un piccolo parcheggio in cui di solito Alessio parcheggia l'auto. Lo incontra sul treno per Pisa, quando va all'università. Alessio frequenta la facoltà di medicina mentre Teresa quella di scienze politiche. Lo vede persino al bar Danubio, sul lungomare Europa, dove Teresa ogni tanto lavora come cameriera nei fine settimana. Alessio ci viene a prendere il caffè con gli amici e la fidanzata, una ragazza alta, bionda e carina. Teresa li ha visti baciarsi. Ma Alessio si dimostra sempre gentile nei suoi riguardi, le sorride e la saluta ogni volta che si incontrano. E Teresa arrossisce. Perché è innamorata di Alessio, lo sa, ne è sicura. Solo che non troverà mai il coraggio di confessarglielo.
Gianluca oggi è più impaziente del solito. Sa che Teresa passerà a prenderlo a scuola e che trascorreranno assieme il resto della giornata dato che i suoi genitori sono al lavoro e i nonni sono andati a fare la settimana bianca all'Abetone. Non appena il suono della campanella indica la fine delle lezioni, riversando nell'aria il suo trillo acuto, Gianluca schizza fuori dall'aula e corre in giardino, trascinandosi dietro lo zaino. Le gambe gli tremano un po'. Teresa è già lì, sotto il sole. Se ne sta in disparte rispetto alla marmaglia di genitori che si sono accalcati vicino alle scale, seduta sul suo motorino con due caschi in mano. Gianluca agita le braccia e non appena lei lo scorge gli sorride, si alza e gli va incontro, facendosi largo tra la folla educatamente. Si prendono per mano e si avviano verso l'uscita. Gianluca la guarda con occhi luminosi mentre lei gli parla:
- Allora, raccontami che cosa hai fatto questa mattina a scuola, dai! Com'è andata?
Gianluca scrolla le spalle con indifferenza:
- Non abbiamo fatto niente di che. Insomma, è andata bene, come tutte le altre volte.
- Già, me lo dici sempre. Sei un bravo ometto? Sei sicuro che non devo preoccuparmi?
Gianluca arrossisce e poggia la guancia sul dorso della mano di Teresa, strofinandola contro la sua pelle fredda. Non appena raggiungono il motorino Teresa gli toglie di dosso lo zaino e lo sistema dentro il bauletto posteriore. Dopodiché si china su Gianluca e gli infila il casco, quello verde con appiccicati sopra gli adesivi di Ben 10 e dei Pokémon. Gianluca rimane immobile e assapora il tocco delle sue dita. Si morde il labbro inferiore mentre Teresa gli sistema con maggiore cura la sciarpa attorno al collo e gli fa indossare i guanti di pile:
- Adesso ho caldo.
- Ti passerà non appena metterò in moto il motorino.
A sua volta Teresa si infila il casco, nero con delle fiamme ardenti disegnate sopra, e i guanti, avvolgendosi la sciarpa attorno al collo:
- Perché sei venuta a prendermi in motorino? Da casa nostra a scuola è vicino.
- Lo so, ma non ero a casa. Vengo dalla stazione di Viareggio perché questa mattina ero a Pisa, all'università.
Questa mattina sul treno Teresa ha incontrato Alessio. Le si è seduto accanto perché non c'erano altri posti liberi. Le ha dato il buongiorno, le ha domandato se il posto accanto al suo era libero e le ha chiesto come stava. Poi più nulla fino a Pisa. Lì si sono salutati e ognuno è andato per la sua strada. Gianluca la distrae dal ricordo di Alessio tirandole una manica del cappotto:
- E perché non hai preso il treno a Torre del Lago?
Gianluca sa che Teresa prende il treno alla stazione di Torre del Lago perché una volta le ha chiesto come faceva ad andare a scuola. E Teresa gli ha spiegato che prendeva il treno, alla stazione di Torre del Lago. Ma Teresa non sa dirgli perché questa mattina ha deciso di andare a prendere il treno alla stazione di Viareggio. Si è svegliata insolitamente presto, dopo aver passato una notte quasi del tutto insonne, girandosi e rigirandosi tra le coperte, sognando Alessio che si chinava su di lei, sul suo viso, e la baciava con trasporto. Ha avuto voglia di uscire di casa prima del solito, di cambiare un po' aria. Così dopo aver fatto colazione ha preso il motorino ed è andata a Viareggio:
- Non lo so... per fare qualcosa di nuovo.
Gianluca non ha il tempo di risponderle perché lei lo prende in braccio e lo issa sul motorino, facendolo sedere sulla parte posteriore del sellino in eco pelle. Per un attimo Teresa lo stringe a sé e subito il cuore di Gianluca comincia a battere all'impazzata, improvvisamente consapevole del fatto che il suo corpo è attaccato a quello di Teresa, sebbene entrambi siano ricoperti da vari strati di stoffa per proteggersi dal freddo. Ma Gianluca non ha affatto freddo, anzi! Avvampa sotto il maglione di lana... prima che Teresa abbia il tempo di salire sul motorino e mettere in moto egli le urla nell'orecchio:
- Non voglio andare a casa! Andiamo al mare.
Gianluca sa che Teresa adora il mare. E' il suo punto debole e a volte le fa venire da piangere. Ogni tanto sono andati insieme a fare una passeggiata sulla spiaggia, durante certi pomeriggi invernali pieni di sole. E Teresa, semplicemente, osservava l'orizzonte e si commuoveva. Perché ciò che le stava davanti era in assoluto la cosa più bella che avesse mai visto in vita sua. L'ultima volta Gianluca avrebbe voluto consolarla ma non ha avuto il coraggio di accarezzarle i capelli, mentre lei se ne stava inginocchiata, con il viso nascosto e le braccia incrociate.
Teresa si volta verso di lui con aria perplessa:
- Perché vuoi andare al mare?
- Perché sì, è una bella giornata e non mi va di starmene tutto il giorno chiuso in casa.
- E con i compiti come fai?
- Non ho da fare niente per domani.
- Non ci credo.
- Ma è vero!
- Gianluca...
- E va bene, forse... devo fare un po' di geografia. Ma posso farla dopo!
Teresa sospira:
- Avevo in programma di cucinare per te.
Gianluca trattiene a stento la contentezza, insistendo:
- Cucinerai per me la prossima volta. In fondo... voglio dire... ritornerai a casa mia quando sono da solo. Non è vero?
Teresa non può fare a meno di ridere vedendo la sua espressione smarrita e scuote il capo:
- E va bene, va bene! Forza, andiamo al mare.
Sale sul motorino e toglie il cavalletto. Gianluca le serra le braccia attorno ai fianchi e preme la bocca contro la sua schiena mentre il vento sferza loro la faccia. Si fermano dal Mencarini e Teresa compra due bottigliette d'acqua da mezzo litro e due panini con prosciutto cotto e crudo. Teresa presta il suo cellulare a Gianluca, il quale chiama la mamma e le dice ridendo che va a pranzare sul mare con Teresa. La mamma di Gianluca si stupisce un po', ma approva. Perché si fida ciecamente di Teresa. Sa che è una ragazza assennata.
Quando finalmente si lasciano alle spalle il viale Kennedy e arrivano alla rotonda sul mare Teresa parcheggia il motorino. Vedono la spiaggia risplendere sotto i raggi abbaglianti del sole. Sono le 13:30. Fa quasi caldo, tant'è che Teresa si toglie di dosso cappotto, sciarpa e guanti. Scioglie i capelli, lasciandoli liberi di ondeggiare sulle spalle. Gianluca arrossisce di botto e la osserva sedersi per terra, mentre il sale portato dal mare si attacca ai loro vestiti. La imita, spogliandosi a sua volta e posando il casco accanto a quello di Teresa. Mangiano in silenzio, seduti uno accanto all'altra. Fanno metà per uno i due panini. Gianluca non le stacca quasi mai gli occhi di dosso e non si preoccupa nemmeno di essere discreto poiché non sa che cosa voglia dire, essere discreto. Ma Teresa non pare farci molto caso. A mala pena si rende conto che Gianluca è lì, seduto accanto a lei. Sente che la mollica le resta in gola, così beve un sorso d'acqua per farla scendere giù e si sdraia, mentre la sabbia le si insinua fra i capelli:
- Gianluca?
- Mmm?
- Secondo te scienze politiche va bene per me?
- Che cos'è scienze politiche?
- E' una facoltà universitaria.
- E che cos'è una facoltà universitaria?
- Ah, beh... una cosa per grandi. Più avanti lo scoprirai da solo. Ti piace di più scienze politiche oppure medicina? Così, a orecchio.
A essere sinceri a Gianluca non interessano granché né l'una né l'altra. Ma almeno medicina è capace di immaginare, a grandi linee, che cosa possa essere:
- Medicina.
Teresa rimane in silenzio. Il caldo le secca le labbra e le riscalda le guance, facendole avvampare. Si copre gli occhi con le mani, inspirando forte con le narici. Pensa ad Alessio e per un attimo le viene da piangere. Perché si trova sul mare, da sola. E lui non è lì con lei. Lui non sarà mai nello stesso posto in cui si troverà anche lei.
Gianluca la guarda, rapito e silenzioso. Teresa trema un pochino, ma non è possibile che senta freddo. Forse è perché ha paura. Anche se Gianluca non saprebbe dire di cosa. Beve un sorso d'acqua e cerca di distrarsi, con scarso successo. Così si volta nuovamente verso di lei. E la vede ancora lì, distesa, inerte sotto le zaffate di vento caldo... le sue labbra sono libere e immobili. Le si avvicina gattonando furtivamente e si china sopra di lei, sostenendosi con i palmi delle mani affondati nella sabbia. E in quel mentre Teresa scosta le mani dal viso e lo vede. Gianluca che le si avvicina con una lentezza che le sembra spaventosa e che posa dolcemente la bocca umida, bagnata, sopra la sua, secca e bollente. La bacia. La sta baciando. Non la tocca. E continua a baciarla e a ribaciarla, disseminandole le labbra di tanti piccoli bacini a stampo. Si stacca per poi tornare subito a sfiorarla. La pelle di Gianluca tocca la pelle di Teresa. Gianluca non riprende fiato e continua a baciarla senza sapere bene come fare. Teresa rimane ferma sotto l'ombra di Gianluca mentre i suoi baci divengono sempre più avidi. Non capisce che cosa stia succedendo, né per quale motivo il suo corpo si stia muovendo senza che sia lei a ordinarglielo. Le sue dita si avvicinano al viso di Gianluca e si insinuano fra i suoi capelli morbidi, accarezzandoli. Allora anche Gianluca si muove, le accarezza le guance con le mani sabbiose. Sente che il cuore potrebbe scoppiargli dentro il petto. Il cervello gli pulsa e il sudore gli inumidisce la pelle sotto le ascelle. Probabilmente ha il volto in fiamme... Teresa lo attira a sé, stringendolo. E in quell'attimo Gianluca sente di non essere più in grado di trattenersi. Scosta a malincuore la bocca da quella di Teresa e la accosta al suo orecchio, sussurrando:
- Ti amo. Sono innamorato di te, ti amo!
Improvvisamente Teresa riacquista padronanza di sé e si affretta a scostarsi da Gianluca. Si solleva a fatica da terra, sedendosi. Non può fare a meno di ansimare forte, coprendosi istintivamente il collo con una mano:
- Ma che diavolo... !?
Gianluca la fissa, esterrefatto. Fino a un secondo fa Teresa era sua, sua. E adesso vede che chiaramente qualcosa non sta funzionando come dovrebbe:
- Gianluca, io... scusami tanto, mi dispiace! Non volevo...
- Perché mi chiedi scusa?
- Perché ho sbagliato, mi sono comportata da irresponsabile! Non avrei dovuto fare quello che ho fatto. Oh, mio Dio, io...
Gianluca si alza in piedi di scatto. Stringe i pugni. E' arrabbiato. Tira un violento calcio alla sabbia e quella finisce addosso a Teresa. Teresa è troppo sorpresa dalla sua reazione per ripararsi con le braccia, si limita a fissarlo con gli occhi lucidi e spalancati:
- Gianluca...
- Perché mi chiedi scusa? Ti ho appena detto che ti amo! Hai capito?
Teresa si lascia scappare un sospiro rassegnato e abbassa il capo:
- Sì, ti ho sentito. Ma io non vado bene per te.
- Perché?
- Perché sono troppo grande.
- Non mi interessa!
- Ma interesserà ai tuoi genitori. Oddio, se lo venissero a sapere sarebbe la fine.
- Non lo verranno a sapere mai. Io non glielo dirò. Non capirebbero.
- Ma, Gianluca, io...
Gianluca le si avvicina di nuovo e le si inginocchia accanto. Tende le braccia nella sua direzione ma stavolta Teresa non accenna a ricambiare il suo gesto. Gianluca l'abbraccia, preme il suo corpo contro quello di Teresa, si stringe a lei, nascondendo il viso nell'incavo caldo del suo collo. Teresa tenta di opporgli resistenza, ma alla fine lo lascia fare:
- Gianluca, dai! Non prenderla così. Sono sicura che ti passerà presto. Ti piacerà qualcun'altra, una persona della tua stessa età. Una... ragazza che vada bene per te.
La voce di Gianluca è debole, attutita dai pesanti strati di stoffa che premono contro le sue labbra:
- Soltanto tu vai bene per me. Io non voglio stare con nessun'altra.
- ...
- Ti piace qualcun' altro, Teresa?
Teresa non gli risponde. Si limita a scostarsi nuovamente da lui e a guardarlo con aria imbarazzata; si morde il labbro inferiore e scrolla le spalle con rassegnazione.
Il breve viaggio di ritorno verso casa pare loro interminabile. Passano alcuni giorni senza che Teresa e Gianluca abbiano occasione di vedersi o di sentirsi. Poi un pomeriggio Teresa riceve una chiamata da parte della mamma di Gianluca. Le chiede se può andare a tenere compagnia a suo figlio il giorno seguente. Teresa non avverte alcuna strana inflessione nella sua voce, così accetta, seppure con titubanza. Il pomeriggio seguente Teresa e Gianluca se ne stanno seduti uno di fronte all'altra al tavolo di cucina. Non si guardano. Ma dopo un po' Gianluca si stufa e decide di parlare. Anche se non ha intenzione di dirglielo in realtà durante questi giorni ha sentito moltissimo la sua mancanza. Il tempo sembrava non passare mai... stringe ancora di più il lapis fra le dita e continua a fissare le pagine del quaderno che ha di fronte, ma mentre le rivolge la parola smette di scrivere:
- Chi è la persona che ti piace?
Teresa sobbalza sentendolo aprire bocca e alza la testa, guardandolo:
- Si chiama Alessio.
- E' più grande di me, non è vero?
- Sì. Lui... ha la mia stessa età.
- E lo sa? Che ti piace, intendo.
Teresa sorride e scuote il capo:
- No. Non gliel'ho mai detto. Io non sono coraggiosa come te.
Gianluca sbuffa:
- Senti... non riesco a risolvere questo esercizio. Mi aiuti?
- Certo. Che cosa stai facendo?
- Matematica.
- Ok.
Gianluca spinge il quaderno verso di lei e Teresa sposta la sedia, sistemandosi accanto a lui. Osserva distrattamente le cifre scritte con la penna nera, ma Gianluca non le dà il tempo di leggere il problema per intero. Avvicina le dita e la prende per mano. Stringe forte:
- Puoi stare tranquilla. Alla mamma non ho detto niente. E neanche al papà. Per cui... puoi continuare a venire da me. Teresa... posso continuare a stare con te? Ti prego.
Teresa sente che le viene da piangere, ma deglutisce per mandare giù il nodo che le si è formato in gola:
- Sì, certo che puoi, Gianluca.
- Grazie.
Gianluca allunga il collo e le dà un bacio sulla guancia prima di appoggiare la testa sulla sua spalla e sorridere. Adesso sa che riuscirà a risolvere questo problema di matematica, ne è sicuro. Sa che ce la farà anche senza l'aiuto di Teresa.                              




Paola Menichetti è nata a Viareggio nel 1991.




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