COME FOSSI NESSUNO Khaled Al-Nassiry Soliman
1.
La gente è perfetto rumore,
la gente è polvere che professa la mia piccola lingua.
2.
Volgo le spalle e leggero mi metto in marcia. Dietro di me una polvere di lingue che
sparge inutili parole. Leggero mi metto in marcia come se fossi nessuno.
Cammino verso un angolo e faccio cadere su di me l’oscurità e mi accuccio,
e lì, nella vasta oscurità, la mia bocca è piena di donne vecchie, il mio cuore
si contrae e si espande in questa vasta oscurità. Dalla polvere
del linguaggio, si attacca alle orecchie una lingua, parla e io ascolto la sua eco in un pozzo, come un megafono nel quale
soffiano ventitre anni.
3.
Mi curvo di più. Poi mi rialzo spaventato e corro nelle strade della città
come uno che fugge da un cappio dal quale pendono tutti insieme
un gruppo di impiccati, ma
quando sono tornato, non ho trovato il cappio ma un pozzo interrato.
Il pozzo era il segno del terrore. E l'interrato indicava me.
Ma è il terrore:
voglio una bara fredda,
dove trascorrere la vita
come fossi nessuno. Tratto dalla raccolta Ho creduto a ogni cosa (2011). Tradotta dall’arabo da Fawzi Al Delmi. Khaled Al-Nassiry Soliman č un poeta, scrittore e grafico, nato a Damasco nel 1979,da una famiglia palestinese rifugiata in Siria. Dal 2009 vive a Milano. Lavora nell’ambito dello scambio culturale organizzando eventi di musica e poesia (Siria, Svezia) e ha curato varie antologie di poesia, ultima “Poesie scelte Siria Italia Svezia” pubblicato nel 2011. Attualmente lavora come capo redattore per la parte araba della rivista italo-araba Aljarida distribuita a Milano. Libro pubblicato: Sadaqtu kulla shai – 2009 – Kana’an (casa editrice).
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