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Sagarana HO INCONTRATO IL PIù MISERABILE DEI GATTI


Dan Fante


HO INCONTRATO IL PIù MISERABILE DEI GATTI



 

Ho incontrato il più miserabile dei gatti
un bastardo affamato
mentre leggevo
su una panchina
e mi accendevo una Lucky dopo l'altra
sulla spiaggia di Venice
 
Mi ha visto e si è fatto avanti
bianco
sudicio
un occhio verde
l'altro giallo
e uno squarcio ancora fresco sull'orecchia sfregiata
 
Arrabbiato come un lupo ferito
si teneva a distanza
con l'aria di dire, dammi da mangiare o togliti dai piedi
su questa panchina sei nel mio territorio
 
Quel che non sapeva è che anch'io conosco la disperazione
e la pazzia
e quello che possono farti il vuoto la solitudine e la rabbia quando in tasca hai solo la tua miseria e come casa una Pontiac del '78 scassata piantata in un vicolo di West L.A. e quella voce in testa che ti accoltella e ti uccide ogni giorno un po' di più e tu ti svegli e bevi ancora di quel vinaccio che sa di piscia di topo per sottrarti alla follia in agguato e dio diventa un tipo che esce da un 7-Eleven e ti sgancia qualche spicciolo per un altro cazzo di bottiglia e la paura è il più bel sentimento che provi e l'amore è morto e il tempo è morto e persino i tuoi occhi puzzano e le tue budella sono gonfie delle urla di tutti quelli che odi e l'unico rimedio sta nel piccolo miracolo di buttare giù un altro bicchiere
 
Il misero gatto bianco non sapeva che siamo fatti
 
della stessa stoffa
 
l'unica differenza tra noi
 
                                               sono dieci anni e una macchina da scrivere
 
 
 
 
 
 
In lingua originale:
 
I met the meanest
bastard starving cat
while sitting with a book
on a bench
smoking half a pack of Luckies
at Venice beach
 
He saw me and came up
white
filthy
with one green eye
and one yellow eye
and a fresh slash on his scarred ear
 
Angry as a wounded wolf
he kept his distance
and his look said, feed me or fuck off
that bench you're on is my territory
 
What he didn't know is that I know desperate too
and crazy
and what emptiness and aloneness and rage can do to you when you've got
nothing but your own pain in your pockets and your home is a busted-out
1978 Pontiac stalled in an alley in West L.A. and the voice in your mind is
carving you up and killing more of you off each day and you wake up and
drink more rat-piss wine to keep you from instant madness and god
becomes a guy coming out of the 7-11 handing you chump change
toward another fucking jug and fear is your finest feeling and love is dead
and all time is dead and even your eyes stink and your gut is bloated with
the screaming voices of those you hate and the only real sanity there is
can be found in the small miracle of sucking back one more drink
 
That mean white cat didn't know that I've been cut too
 
from the same cloth
 
the only difference between us
                                                    is ten years and a typewriter
 






Poesia tratta dalla raccolta inedita "A gin-pissing-raw-meat-dual-carburetor-V8-son-of-a-bitch from Los Angeles-Collected Poems 1983-2002", 2002 . Traduzione di Gabriella Montanari.




Dan Fante
Dan (Daniel Smart) Fante nasce il 19 febbraio 1942 - all'ospedale Saint Vincent di Los Angeles. Secondogenito di John Fante (scrittore-"Chiedi alla polvere") e Joyce Smart (poetessa). Intorno ai 20 anni abbandona gli studi e la città di Los Angeles per andare a New York dove vive dodici anni facendo i mestieri più strani, dal tassista al commesso, dal venditore di aspirapolveri al muratore, dall'investigatore privato al guardiano di notte. Nel 1983 muore il padre; nel 1986, dopo anni di alcolismo, guai con la giustizia, divorzi e tentativi di suicidio ha definitivamente smesso di bere. Nel 1996 viene pubblicato in Francia il suo primo romanzo "Chump Change" che apparirà in seguito anche negli Stati Uniti. Nel 1999, alla sua prima visita in Italia (invitato dal Festival delle Letterature di Mantova) ha subito voluto vedere il paese da cui partì il nonno Nicola (Nick) nel 1901, Torricella Peligna (Abruzzo). Vive a Los Angeles con la moglie Ayrin e il figlio Michelangelo Giovanni. È autore di romanzi - Angeli a pezzi (1999), Agganci (2000), Spitting off tall buildings (2002), Buttarsi (2009), Fante, a memoir (2011) – racconti – Short Dog: Cab Driver Stories from the L.A. Streets (2002) – poesie A Gin Pissing Raw Meat Dual Carburator V8 Son Of A Bitch From Los Angeles (2002), Kissed by a fat Waitress (2008), e commedie The Closer-AKA Boiler Room (1997/98), Don Giovanni (2006).




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