IL DUBBIO Jarmila Očkayová
Un vecchio chino
sopra un pozzo
con la casseruola tra le mani
E se fosse inquinato?
E se si fosse prosciugato,
di colpo, questa notte?
E se la corda si spezzasse?
L’antico pozzo canta:
Bevimi,
nell’incavo delle mani
mescolandomi ai tuoi calli
invisibili,
bevimi,
come un contadino
a gambe divaricate
sui campi assolati
sorridendo allo sciame di api
che ti ronza in testa,
bevimi
E se anche non esistesse la sete
e il mondo si riducesse a quattro miserie,
rimarrebbe comunque l’essere
con le sue necessità
e la necessità di essere
Cogito, ergo sum
L’alveare cartesiano
che chiede il nettare dei fiori
per trasformarlo in miele
1985 Jarmila Ockayová è nata in Slovacchia nel 1955 e dal 1974 si è trasferita in Italia. Dopo essersi laureata a Bologna, vive e lavora a Reggio Emilia. Ha pubblicato, giovanissima, racconti e poesie su diverse riviste di Bratislava. Dopo dieci anni di silenzio narrativo, impostole dal cambiamento della lingua, ha ripreso a scrivere in italiano. Il suo romanzo d'esordio "Verrà la vita e avrà i tuoi occhi" (Baldini & Castoldi, 1975) ha esaurito tre edizioni. Nel 1997, sempre per la Baldini, ha pubblicato "L'essenziale è invisibile agli occhi" e nel 1998 "Appuntamento nel bosco", edizioni E. Elle. Fra i suoi lavori letterari, da ricordare la traduzione delle antiche fiabe slovacche raccolte da Pavol Dobšinký, pubblicate da Sellerio col titolo "Il re del tempo". "Requiem per tre padri" (Baldini & Castoldi, 1998) è un curioso romanzo, il terzo della scrittrice, intenso e drammatico, che sullo sfondo storico di una Cecoslovacchia avvilita l'anno dopo l'invasione russa, racconta un conflitto classico, generazionale e mitico.
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