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Sagarana I FILI DELLA NOTTE


Billy Collins


I FILI DELLA NOTTE



 

La sua morte per tante ore nel mio pensiero,
aggrovigliata lì tra i fili della notte,
iniziò ad assumere corpo e dimensioni,
più che una voce tremolante al telefono
o necrologi in grassetto con nomi e date incorniciati di nero.
 
La sua morte adesso aveva un ingresso e un’uscita,
porte e scale,
finestre e persiane, loro immobili ali.
 La sua morte aveva testa e vestiti,
la camicia bianca e i calzoni cascanti della morte.
 
La sua morte aveva pagine, una copertina di pelle scura, un indice,
e caratteri troppo minuscoli per essere letti.
La sua morte aveva cardini e catenacci ben oleati
e serrati,
aveva un motore rumoroso, quattro ruote, un’antenna che ascoltava
il vento e uno specchio in cui potevi vedere il passato.
 
La sua morte aveva prese e chiavi, aveva pareti e travi.
Aveva un pomello che non potevi tenere in mano e un pavimento
sul quale non ti potevi stendere nel mezzo della notte.
 
In una stramba alba rosa e grigia portai
a letto con me la sua morte e lei divenne il mio letto
e in ogni angolo della stanza si nascondeva alla luce,
 
e poi arrivò la luce del giorno e l’indomani
e tutti i giorni che seguirono, e si mosse verso il futuro
come aguzza punta di penna che attraversa la pagina vuota.
 
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In lingua originale:
 
THE WIRES OF THE NIGHT
 
Billy Collins
 
I thought about his death for so many hours,
tangled there in the wires of the night,
that it came to have a body and dimensions,
more than a voice shaking over the telephone
or the black obituary boldface of name and dates.
 
His death now had an entrance and an exit,
   doors and stairs,
windows and shutters which are the motionless wings
of windows. His death had a head and clothes,
the white shirt and baggy trousers of death.
 
His death had pages, a dark leather cover, an index,
and the print was too minuscule for anyone to read.
His death had hinges and bolts that were oiled
   and locked,
had a loud motor, four tires, an antenna that listened
to the wind, and a mirror in which you could see the past.
 
His death had sockets and keys, it had walls and beams.
It had a handle which you could not hold and a floor
you could not lie down on in the middle of the night.
 
In the freakish pink and gray of dawn I took
his death to bed with me and his death was my bed
and in every corner of the room it hid from the light,
 
and then it was the light of day and the next day
and all the days to follow, and it moved into the future
like the sharp tip of a pen moving across an empty page.






Poesia pubblicata originalmente nella raccolta “Questions About Angels”. Traduzione di Pina Piccolo.




Billy Collins
Billy Collins ha pubblicato sette raccolte di poesie tra cui, Picnic, Lightning (1997), The Art of Drowning (1995), The Apple That Astonished Paris (1988), Questions About Angels (1991), e le recenti raccolte Sailing Alone Around The Room (2001) e Nine Horses (2003). Nell'apprezzare The Art of Drowning, Edward Hirsch ha scritto: "Billy Collins è un americano originale, un poeta metafisico con un'intelligenza curiosa e acuta. È un ironista del vuoto e le sue poesie - argute, giocose, e finemente costruite - confliggono con i più profondi misteri della natura umana." Poeta laureato dal 2001 al 2003 attualmente insegna letteratura inglese al Lehman College (CUNY).




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