MANUALE D’ALGERIA Luigi Socci
Afid rompe le regole col gomito
alzandolo oltre il limite
scolandosi l’ennesimo bicchiere
penultimo a suo dire
come se non bastasse la sua bocca
inspira e espira un certo non so quid.
(ebbene sì si fa le canne Afid)
Qui la storia dell’uomo non si scrive
da sinistra a destra
ma alla luce di una pila
nella lotta per l’ultimo lembo di coperta
con tutto il sangue in ordine
sparso rimanendo in fila.
(Afid inspira e espira)
Qui la storia dell’uomo
troppo spesso tirata
a lucido con cocacola e urina
per renderla brillante in incisioni
e pitture rupestri
si approssima alla rovina.
Grande madre dai trentasei capezzoli
o altrettanti tentacoli
a seconda dei punti di vista,
grande madre dotata
di grande testa e gamba
in proporzione scarsa,
macrocefala madre
per metterti in mostra scomparsa.
Afid inspira e espira
e i filtri li prepara
con cartoncino adatto
spesso e poroso il giusto
di dubbia più che ignota provenienza,
dal suo tascabile del corano
manca la copertina ma pazienza.
(e le cartine corte per prudenza)
Qui la storia dell’uomo suona a vuoto
sulla corteccia rimarginata
di una ferita al rallentatore:
nella distilleria di qualche avara
goccia di linfa fossile
le istruzioni per essere.
Qui la storia dell’uomo
mediocri tamerici
arbusti semivivi di provincia
(rami come braccini)
firmano in calce per la rinuncia.
Non la rinuncia alla mia vacanza:
vado a distrarmi a insabbiarmi per giorni
nel tracciato di un viaggio della speranza
con prepagati nella tasca interna
del biuti i biglietti per i ritorni
e Afid mi fa da guida (inspira e espira).
mmppà ffffuu
neri ectoplasmi anelli
concentrici di fumo
nel mio piccolo che respiro
mmmpppà ffffffuuu
del suo fumo passivo
mmppà mmppà mmppà
fffffffffffffffuuuuuu
con dentro ancora del principio attivo.
Ora si vede una scarpa col tacco
rotto
incongrua come un oggetto.
Una scarpa da sera
nel sahara
a mezzogiorno e mezzo,
un bene voluttuario
fuori non solo luogo ma anche orario.
Scarpa di cenerentola clandestina
che nei dintorni abnormi
con o senza scarpina
in qualche modo muove un nuovo passo.
- qui la storia dell’uomo mi sentite?
se mi sentite rispondete passo-
Afid inspira e espira
a dispetto del forte vento
farei un tiro se solo
il mozzicone non fosse spento. Luigi Socci (Ancona 1966): Rappresentante plurimandatario, scrittore di poesie part-time e performer testimoniale non ha, come è noto, alcun legame di parentela con Antonio Socci. Ha pubblicato la plaquette “Freddo da palco” (D’IF, Napoli 2009). Una vasta scelta di suoi testi si può leggere nell’ “VIII Quaderno italiano di poesia contemporanea” (Marcos y Marcos, 2004) e in “Samiszdat” (Castelvecchi, 2005). È direttore artistico, ad Ancona, del festival di poesia “La punta della lingua” e direttore della collana di poesia “Le Mappe di Adriatico-Mediterraneo” per l’editore “Pequod”.
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