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Sagarana TRASLOCO


Fabio Morabito


TRASLOCO



 

Di trasloco in trasloco
ho imparato a lasciare
i mobili scostati
dai muri,
a non ficcare i chiodi
fino in fondo, ad avvitare solo quanto basta.
Ho imparato a rispettare i segni
dei vecchi inquilini:
un chiodo, un angolo di ferro
che sosteneva chissà cosa,
che lascio al loro posto
malgrado mi disturbino.
Eredito le macchie
senza toglierle,
entro nella nuova casa
cercando di capire,
anzi
vedendo da dove dovrò andarmene.
So che il trasloco svanirà
come una febbre,
come una crosta che si stacca,
non voglio far rumore.
Perché i vecchi inquilini
non se ne vanno mai del tutto.
Quando partiamo, quando
lasciamo un’altra volta i muri
così com’erano,
resta magari un chiodo
in qualche angolo, un guasto
che non potemmo sistemare.






Poesia tratta dall’antologia “L’italiano degli altri”, Newton Compton Editori, Roma, 2011.




Fabio Morabito
Fabio Morabito (1955), figlio di italiani, ha vissuto i primi tre anni ad Alessandria d'Egitto, e dopo a Milano, finché ai quindici anni si è trasferito con i suoi genitori icittà del Messico, dove risiede. La sua opera, scritta tutta in spagnolo, si compone quattro libri di poesia, quattro di racconti, due romanzi e un libro di saggi. Ha ottenuto, tra altri riconoscimenti, il Premio Nazionale di poesia dal Messico e il o Antonin Artaud dì narrativa. Suoi libri sono stati tradotti in tedesco, inglese, francese, tedesco e portoghese. Ha tradotto in spagnolo tutta l'opera poetica di Eugenio Montale per la prestigiosa casa editrice Galaxia Gutenberg di Barcellona, oltre a opere di Torquato Tasso e, più recentemente, di Patrizia Cavalli.




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