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Sagarana ESODO


José Emilio Pacheco


ESODO



 

 

 
Nell’alto del giorno sei colui che ritorna
a cancellare dalla sabbia la cavità del proprio passo;
l’eroe imperdonabile che scappò dal combattimento
e appoggiato al suo scudo guarda ardere la sconfitta;
il naufrago senza nome che si afferra ad altro corpo
perché il mare non vomiti il suo cadavere solo;
il perpetuo esiliato che nel deserto guarda
bruciare fonde città quando il sole retrocede;
colui che conficcò le sue armi nella pelle di un dio morto
ed ora ascolta cantare nell’alba un gallo e un’altro,
perché le profezie si devono compiere, attonito
e ciò nonostante certo di aver negato tutto;
colui che apre la mano
e riceve la notte.
 
 
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In lingua originale:
 
ÉXODO
 
En lo alto del día eres aquel que regresa
a borrar de la arena la oquedad de su paso;
el héroe imperdonable que escapó del combate
y apoyado en su escudo mira arder la derrota;
el náufrago sin nombre que se aferra a otro cuerpo
para que el mar no arroje su cadáver a solas;
el perpetuo exiliado que en el desierto mira
arder hondas ciudades cuando el sol retrocede;
el que clavó sus armas en la piel de un dios muerto
y ahora escucha en el alba cantar un gallo y otro,
porque las profecias van a cumplirse, atónito
y sin embargo cierto de haber negado todo;
el que abre la mano
y recibe la noche.






(Introduzione e traduzione a cura di Tomaso Pieragnolo; da Horas altas, 2009, Fundación Casa de Poesía, San José, Costa Rica)




José Emilio Pacheco

José Emilio Pacheco è nato in Messico nel 1939. Considerato come uno dei poeti fondamentali in lingua spagnola, in oltre quarant’anni di attività ha pubblicato dodici libri di poesia: Los elementos de la noche (1958-1963), El reposo del fuego (1963-1964), No me preguntes cómo pasa el tiempo (1964-1968), Irás y no volverás (1969-1972), Islas a la deriva (1973-1975), Desde entonces (1975-1978), Los trabajos del mar ( 1979-1983), Miro la tierra (1984-1986), Ciudad de la memoria (1986-1989), El silencio de la luna (1989-1996), La arena errante (1996-1998), Siglo pasado – Desenlace (1999-2000). Tutti questi libri si trovano raccolti nell’antologia del 2000 Tarde o temprano. Tradotto nei principali idiomi, ha ricevuto per la sua opera molteplici riconoscimenti nazionali ed internazionali. La prima produzione è riconducibile a sottili influenze crepuscolari ed espressioniste, volta alla elegia, ad una riflessione inquieta sull’intangibile, incline a percepire nella quotidianità lo scorrere di un indefinito mistero, un alone d’ombra che richiama alla memoria il paesaggio natale, il senso di solitudine e di perdita insito nel passaggio del tempo. Nella produzione più recente i suoi versi si immergono nella vitale realtà con atteggiamento critico e filosofico teso a denunciare il vuoto della modernità e dell’individualismo.





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