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Sagarana NELLA VICINANZA DI TUTTO


Carlos Trujillo


NELLA VICINANZA DI TUTTO



 

                                   Vivere nella vicinanza di tutto
                                   nel tremore delle foglie
                                   (“Mary Shelley” di Lucía Estrada)
 
 
 
Il mondo come un occhio tremendo mi riceve nel suo fondo
Fondo di occhio tremendo
Oceano e cosmo
Acqua che mi riflette e mi dissolve
 
Vivere nella vicinanza di tutto. Questo è il canto
Sopra il quale la mia esistenza scivola
Per incontrare la soglia
Che dà al suo stesso centro
Il mondo è un occhio saggio ed io acqua pura
Che passando rinfresca
Il suo sguardo senza tempo
Il mio corso come una brezza
Sulla placida superficie di me stesso
Non ascolto altra voce che il canto del tempo
Non vedo altro che l’occhiomondo
Che racchiude visioni di tutti gli universi
Vivere nella vicinanza di tutto
Vivere in me sentendo carezze d’altri venti
Cantare la brezza
 
Trasformare in canto questo palpito di nube
Che seduce gli uccelli
E li invita ad annidare
 
2
 
Vivere nella vicinanza di tutto
Tu io noi lei lui
Nulla è di troppo
Non esiste l’altro
L’altro sei tu
Tu sei me
Noi tutti
O questo lucido nessuno che si dissolve
Nelle parole di questo lago
Che iniziano a colorare i fiori
Il tempo e il suo paesaggio
 
3
 
Vivere nella vicinanza di tutto
Tutto è qui
Io sono qui
Tu sei qui
Guardando in questo stesso momento un qualunque tramonto
Mentre il mio essere sospetta
Che questa luce che rosseggia l’orizzonte
Sia alba
O frutta che scoppia
Tutto qui
Senza nome né pronome
Tutto luce con il suo preciso e affilato taglio
Tatuando un tutto enorme
Nella delicata pelle del cuore
Tutto nell’uno
Tutto
Il piede che muove
È l’occhio che guarda è l’albero che si eleva
Il piede che giunge
La montagna che ospita i suoi passi instancabili
Il sole
Lo sguardo del bimbo
Che scopre l’ondulare delle onde
E canta come un dio
Che non conosce la propria origine
 
L’arcobaleno
Una grande roccia rossa
Che ruota ardente e libera
alle falde del vulcano
 
4
 
Vivere nella vicinanza di tutto
Il mondo un libro aperto
Colmo di pagine prodigiose
Sillabiamo la foglia barca
Fiume navigazione
Il rombo va verso l’interno
Dentro il libro
Dentro la pagina
Dentro me te lei lui
Un noi che legge e sfoglia la vita libro
Libro sogno
Libro volo
Fondo fondo il cammino
E il camminarti
Vivere nella vicinanza di tutto
Trovare questa luce che è la foglia più verde
Nascosta e timorosa nel mezzo del bosco
Lucidata dalla pioggia
L’occhio della tigre
Che scoprì l’origine della sua specie
E s’invaghì della sfera celeste
Dipinta nel lago della notte inviolata
Vivere nella vicinanza di tutto
Essere tutto
     Divenire tutto
Roccia e passione
     Mano e tu
Totalità
     E sferico vuoto
 
 
                                               (Introduzione e traduzione a cura di Tomaso Pieragnolo)
 
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In lingua originale:
 
EN LA CERCANÍA DE TODO
 
Carlos Trujillo
 
 
                             Vivir en la cercanía de todo
                             en el temblor de las hojas
                             (“Mary Shelley,” Lucía Estrada)
 
El mundo como un ojo tremendo me recibe en su fondo
Fondo de ojo tremendo
Océano y cosmos
Agua que me refleja y me disuelve

Vivir en la cercanía de todo. Ése es el canto
Sobre el que mi existencia se desliza
Para encontrar la puerta
Que da a su propio centro
El mundo es ojo sabio y yo agua pura
Que refresca de paso
Su mirada sin tiempo
Me paseo como una brisa
Sobre la plácida superficie de mí mismo
No escucho más voz que el canto del mundo
No veo más que el ojomundo
Que encierra visiones de todos los universos
Vivir en la cercanía de todo
Vivir en mí sintiendo la caricia de otras brisas
Cantar la brisa

Hacer canto este pálpito de nube
Que enamora a los pájaros
Y los invita a anidar
     
 2
 
Vivir en la cercanía de todo
tú yo nosotros ella él
nada es lo demás
No existe el otro
otro soy tú
Tú soy yo
nosotros todos
o este lúcido nadie que se disuelve
en las palabras de este lago
que empiezan a colorear las flores
el tiempo y su paisaje.

 
3
 
Vivir en la cercanía de todo
Todo es aquí
Yo soy aquí
Tú eres aquí
Mirando ahora mismo una puesta de sol
Mientras mi ser sospecha
Que esa luz que anaranja el horizonte
Es madrugada
O fruta que revienta
Todo aquí
Sin nombre ni pronombre
Todo luz con su preciso y afilado corte
Tatuando un todo enorme
En la delicada piel del corazón
Todo en el uno
Todo
El pie que va
Es el ojo que mira y el árbol que se eleva
El pie que viene
La montaña que hospeda sus incansables pasos
El sol
La mirada de un niño
Que descubre el ondular de las olas
Y canta como un dios
Que no sabe su origen

El arcoiris
Una gran roca roja
Rodando ardiente y libre
Por la falda del volcán
 
4
 
Vivir en la cercanía de todo
El mundo un libro abierto
Colmado de páginas prodigiosas
Deletreamos la hoja barco
Río navegación
El rumbo es hacia adentro
Adentro del libro
Adentro de la página
Adentro del yo tú ella él
Nosotros que lee y hojea la vida libro
Libro sueño
Libro vuelo
Hondo hondo el camino
Y el caminante
Vivir en la cercanía de todo
Hallar esa luz que es la hoja más verde
Escondida y temerosa en medio de la selva
Lustrada por la lluvia
El ojo del tigre
Que descubrió el origen de su especie
Y se enamoró de la esfera celeste
Pintada en el lago de la noche intocada
Vivir en la cercanía de todo
Ser todo
                       Hacerse todo
Roca y pasión
                       Mano y tú
Totalidad
                       Y esférico vacío




Carlos Trujillo
Carlos Trujillo, poeta cileno nato nel 1950 a Castro, in Cile, nell’isola di Chiloé, Professore di Letteratura Ispanoamericana, ha ottenuto la laurea all’Università di Pennsylvania ed è attualmente Direttore del Programma di Specializzazione in Studi Ispanici all’Università di Villanova, negli Stati Uniti. Tra i suoi libri ricordiamo: Texto sobre texto, Colección Casa de Poesía, Editorial Universidad de Costa Rica, 2009; Nada queda atrás, Santiago: Isla Grande-MAM Chiloé, 2007; Palabras, Lima: Alberto Chiri Editor, 2005; Aumen: Antología Poética, Valdivia: Aumen, 2001; Todo es prólogo, New Jersey: Ediciones Nuevo Espacio, 2000; No se engañe nadie, no. Antología de sonetos y otros poemas de Lope sin Pega. Santiago: Mosquito Editores, 1999; La hoja de papel, Santiago, Chile: Aumen, 1992; Mis límites (Antología personal 1974-1983), Santiago: Aumen, 1992; Los que no vemos debajo del agua, Santiago: Cambio, 1986 Los territorios, Ancud: Aumen/Cóndor, 1982; Escrito sobre un balancín, Ancud: Aumen/Fundechi, 1979; Las musas desvaídas, Quillota: El Observador, 1977. Además es coautor de Apuntes para un diccionario de Chiloé, Santiago: Lautaro, 1978 y Caguach, Isla de la devoción, Santiago: LAR, 1986. Fondatore e direttore di alcuni noti laboratori letterari, nel 1991 ha ottenuto il prestigioso Premio Pablo Neruda, assegnato dalla Fundación Pablo Neruda, di Santiago, Cile. La sua poesia esplora efficacemente la possibilità di fondere la marcata tradizione romantica latinoamericana, espressionista e vitale, e la ricerca di una partecipazione più attenta e continua alla sfuggente contemporaneità.




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