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Sagarana TU STANCA NELLE GAMBE


Elvira Bianchi


TU STANCA NELLE GAMBE



 

 

Tu stanca nelle gambe
hai camminato troppo
con catini smaltati sulla testa
e figli piccoli cinque
attaccati alle tue gonne
lui ti ha preso giù alla vigna
che avevi quindici anni
il fieno profumato e anche il suo fiato
che ansimava di vento
tutta la vita era davanti
in schiuma d’oro nelle onde
e in terra fertili da strappare
agli acquitrini
 
hai imparato a cucire
di pedale chinata sulla Singer
abiti da sposa
con le apprendiste ragazzine
di mano svelta agli aghi
a giocare a mosca cieca con i nastri
 
apparecchiavi la sera
al suo ritorno burbero coi cani
il fucile seduto sul letto
da oliare con un panno
e sempre più muta e fiacca
tu gli invecchiavi grata
con la croce di piccoli rubini
al collo bianco
 
sono arrivate le bombe una mattina
dal cielo di settembre
il maschio più piccolo e più amato
quello lentigginoso
con gli occhi stretti di miopia
ti ha portato limoni
all’ospedale diroccato di cipressi
poi è stato buio
e stridore nelle orecchie
e rosso di fuoco verso il mare
tu stanca nelle gambe
sei caduta sulla faccia
a braccia aperte come in volo
non c’è stato il tempo
di salutare i figli
questa è stata la tua vita bella
io sono arrivata dopo anni
e dopo tanta guerra
a fare tregua
col dolore che non si pronunciava
 
mi hanno dato il tuo nome.




(Poesia tratta dal libro Ofelia non c’è più, LietoColle editrice, Faloppio, CO, 2010.)




Elvira Bianchi
Elvira Bianchi è nata a Torino nel 1952. Vive e lavora a Terracina. Suoi testi in poesia e racconti, pubblicati in diverse antologie e riviste letterarie, hanno ricevuto riconoscimenti a premi e concorsi.




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