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Sagarana IX’CHEL Y COATLICUE


Magda Zavala


IX’CHEL Y COATLICUE



 

Nata da tremenda partenogenesi stellare
per l’insolita esplosione dell’abbagliante Coatlicue,
durante la sua prima gioventù, gravida,
senza sapere a causa di chi, né il perchè,
lei, Ix’chel,
l’espulsa,
appena collocata sulle alture
dovette deambulare, come fosse tuttavia incessante,
intorno alla madre.
 
Perchè deve continuare a ruotare,
guardando la sua precorritrice sempre azzurra
e lei così bianca, così colpita,
così fatta per sopportare gli spari erratici
giunti dal cuore dell’universo?
si domandò Ix’chel.
Mentre, sulla costiera, terra ed acqua
perdevano la loro antica confusione,
si destavano, vivaci, i piccoli
sulle montagne cristalline con sapore di sale
ed era il principio del ritmo incessante
nel ventre di Coatlicue,
trasformata dalla partenza di sua figlia,
ormai un’assenza presente,
una compagnia remota,
una spettatrice che interviene
con il suo velo d’argento.
 
Forse un giorno i passi di entrambe si logoreranno
e l’eterno ruotare le allontanerà, smarrite l’una dell’altra.
 
(Introduzione e traduzione a cura di Tomaso Pieragnolo)
 
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In lingua originale:
 
IX’CHEL Y COATLICUE
 
Magda Zavala
 
 
Nacida de tremenda partenogénesis estelar
por curiosa explosión de la deslumbrante Coatlicue,
en su primera juventud, preñada,
sin saber por quién, ni por qué,
ella, Ix’chel,
la expulsada,
recién puesta en las alturas
debió deambular, como todavía incesante,
en torno a la madre.
 
¿Para qué ha da estar dando vueltas,
mirando a su antecesora siempre azul
y ella tan blanca, tan golpeada,
tan hecha para soportar los disparos erráticos
venido del corazón del universo?
se preguntó Ix’chel.
 
Mientras, en la bajura, tierra y agua
perdían su antigua confusión,
se despertaban, despabilados, los diminutos
en las montañas cristalinas con sabor a sal
y era el principio del ritmo incesante
en el vientre de Coatlicue,
transformada por la partida de su hija
ya una ausente-presente,
una compañía distante,
una observadora participativa
con su velo de plata.
 
Quizás un día los pasos de ambas se gasten
y el eterno rotarlas aleje, perdida la una de la otra.




Magda Zavala
Magda Zavala, narratrice e poetessa costaricense, ha sviluppato un intenso lavoro di critica letteraria, insegnamento e ricerca. Laureata alla Universidad de Costa Rica, ha ottenuto un diploma di studi letterari all’Università di Lione II in Francia e un dottorato all’Università di Lovaina in Belgio. Ha compiuto studi sul teatro e sulla cultura popolare costaricensi e centroamericani in genere. Ha insegnato alla Universidad de Costa Rica e alla Universidad Nacional, ed è stata invitata come relatrice in università norvegesi e canadesi. Integra la gestione della Asociación Costarricense de Escritoras, della rivista ISTMICA e della Laurea in Lettere ed Arte della Universidad Nacional. La sua poesia inizia a circolare nei primi anni ottanta; si tratta di una poesia colloquiale, senza concessioni retoriche, convergente nella critica alle istituzioni e alla cultura del tempo. Una delle tematiche ricorrenti di quel periodo fu la rivendicazione femminista di una coscienza che cerca simmetria nelle relazioni e propone nuove forme di confronto, oltre i modi convenzionali. Posteriormente, alla fine degli anni novanta, i suoi versi si concentrano sulla rivendicazione del corpo femminile, per approdare nelle ultime prove ad una sorta di riflessione più pacata e ragionata sulle esperienze relazionali e sugli squilibri della società moderna. Interessante la sua ampia conoscenza della cultura popolare e nativa dell’America Latina che si manifesta nella produzione di testi magico-lirici, descriventi la nascita dell’universo e degli elementi terrestri secondo le credenze indigene, come quello qui riportato.




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